Missioni Consolata - Gennaio 1905

14 1a . eortsolata - .· GG~----~·==--·~Gm~~~~--~~~--~~--~·~Qa~~~----~oo contemperando il potere comunale, (rimasto. sempre grande fino ad Emanuele Filiberto) con quello del signore. L1. st'.>ria ci mostra Torino nel periodo di ·sua indipendenza, per mezzo dei suoi consoli o del podestà., far guerre, stipu'l.are accordi ed alleanze con altri comuni, coi signori degli st~ti limitrofi o coi loro vassalli; ce la mostra aderire alla seconda legl!- lombarda; attraversare a volta a·volta periodi di prosperità. 1:l subire gravi danni, ora dagli imperatori, se.mpre pronti a sminuire la potenza e le liberta comunali;·ora dai signori e dalle citta con cui era in guerra; ora, finalmente dalle discordie cittadine, ognora rinascenti, tra la nobiltà. ed il popolo, tra guelfi e ghibellini: appellativi questi che qui, come dapertutto, furono cosi comodo manto alla malaugurata ambizione di comando, alla sete di danaro, ad odii e private vendette. Però, anche ~ttraverso alle mille vièissi· tudini esterne ed agli interni torbidi di quel periodo, i _torinesi più non lasciarono perire il culto di Nostra Signora delle consolazioni. Il risorgimento di Torino dalle sue rovine 1:lra stato un beneficio troppo grande di Maria SS., perchè potesse essere dimenticato; le innumerev6li grazie prodigiose ottenute nella riedificata cappella stavano come un argomento.. sempre vivo a raccomandarla alla più grande venerazione, quale luogo segnato dal Cielo e veramente eletto in perpetuo dalla Madre di Dio. Le antiche storie del santuario e le cronache cisterciensi fanno fede dalla continuità. di tali grazie, sebbene di moltissime il tempo ed i disastri ci abbiano rapite le particolareggiate narrazioni, confidate a documenti che andarono distrutti nei tumulti, nelle guerre e nei saccheggi. Di alcune pubbliche però si è conservata precisa memoria e, fra le altre, della seguente. Nel 1240, in uno dei tanti contrasti cit· tàdini, alcuni della feccia del popolo appiccarono il fuoco contemporaneamente in diverse parti della citta. L'ineendio si propagò con grande rapidità. per la ristrèttezza delle vie, di cui rimangono esempi nell'antico centro di 'forino; per la costruzione assai imperfetta di molti caseggiati rabberciati in· fr.etta e colla minore ·spesa possibile, sia nella primitiva ricostruzione della citta, sia· nelle restaurazioni posteriori i.n cui il legno era sempre stato usato largamente quale . materiale edilizio. Non erano certo a quei tempi molti nè bene organizzati i mezzi di estinzione; per di piu gli autori del criminoso disastro ed i loro complici tumultuavano, accrescendo la confusione e lo spavento fra i cittadini. Molti di questi, vedendo impotenti le umane difese, trassero all'altare di Nostra Signora delle consolazioni a Lei gridando misericordia, e la fiducia nell'aiuto della Vergine taumaturga era in loro accresciuta dall'osservare che le fiamme giunte ne' pressi della cappella, non soltanto ristavano, ma parevano, da superior forza respinte; cambiar direzione. La eosa 1 chiaramente v,eduta da quanti fuggendo pazzamente verso la porta Comitale eola sopraggiungevano, moltiplicò il coro di pii supplì· canti: - Vergine Consolatrice, liberate dalle fiamme questa citta; salvate il vostro popolo! Non era terminata questa fervorosa preghier.a- dicono gli storiei del santuarioche gia Maria SS. avevala esaudita ·e gia calmavasi il furore dell'incendio, il quale dai cittadini rianimati in breve tempo potè essere sopito ed estinto. Dalla s·peciale protezione di Maria Consolatrice riconobbero pure i torinesi un tratto della divina miserieordia nell'anno 1260. Nel dicembre di quell'anno, mentre a tutt'altro che all'emendazione della loro vita pensavano i cittadini, si videro eon generale sorpresa aleuni forestieri vestiti di grossolano saio e denudato il dorso percorrere le vie di Torino, percuotendosi con flagelli sì aspramente da lasciare dietro di loro sanguinose traccie sul terreno. E intanto che ciò facevano coll'e-' sempio, esortavano pure colle parole i eittadini a far penitenza· dei loro peccati; a deporre gli odii; a togliere di mezzo a loro ogni eausa di immoralità., ~~::ffine di ottenere il perdono di Dio e l'allontanamento di terribili castighi. · L'origine di questi pubblici predicatori di

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