Missioni Consolata - Gennaio 1905

lO llt eo.,sotata -~~~--~~~~~~~--~~~0 fase ·di inquietante attività, si diffuse a buona · . parte del lobo inferiore· del polmone sinistro ed alla .pleura corrispondente. Temperature relativamente basse. Aumenta · l'affanno del respiro. Qualche crisi di astepia ~on sudori profusi. Sensorio libero». A quanti compren-· dono il linguaggio medico, il caso apparve disperato, a~che prendendo alla lettera le parole del bollettino. In città si temette gene-· ralmente che l'amatissima signora non avesse a passare la notte, e circolò perfino la notizia della sua morte. Un illustre dottore da una ·cospicua .città non lontana da Torino, l'indomani scriveva ad un sace-rdote suo amico: « Se dopo ciò che reca il bollettino di ieri sera S. A. R. la duchessa d'Aosta guarisce, potrete dire che è accaduto un miracolo». · ~iracolo o grazia grande per cui ebbero felice esito le cure dell'arte salutare, certo si è che il bollettinoredatto alle ore 7del 4 dicembre diceva: « Notte migliore di quanto si potesse · supporre» - e quello della sera - «Condizioni generali un po' più so.'levate di stamane ». Naturalmente non era ancora scongiurato il pericolo; tant'è che il prof. Pescarolo, come .fu pubbHcato sui giornali, nella notte del 4 non si mosse dal capezzale della Duchessa. La più acuta sorveglianza non era troppa, data la gravità massima della malattia, la quale, sempre secondo il linguaggio dei bollettini - «mostrava il quadro di una pleuro-polmonite doppia» - ed aveva ridotto S. A. -« in uno stato di estrema debolezza».··· Tuttavia il profssore Pescarolo dopo la visita delle 22, ai gentiluomini ed alle dame che ansiosi lo interrogavano disse: «essere buon sintomo il fatto che le condizioni generali delhi. principessa rimanessero stazionarie, senza peggioramenti, e che, perdurando le medesime in tale stato, egli era propenso a sperare nella guarigione». Era dunque rinata la speranza, dopo essere stata completamente perduta. . Intanto il tri.duo ordinato dal Duca alla.Consolata per i giorni 3, 4 e 5 proseguiva imponente per lo spontaneo, enorme, devoto concorso di ogni classe di torinesi, secondo le espressioni di giornali anche non pii. In ciascuna sera la piazza ed. ogni spazio davanti al santuario era letteralmente occupato dagli equipaggi padronali, e nel tempio notavasi quanto di più eletto contano il patriziato e l'alta società to- . rinese.EranopresentileCasecivilie militaridei duchi d'Aosta e di Genova e le Corti delle duchesse. Notato con particolare simpatia l'inter: vento dei principini Ferdinando, Bona ed .A.dal- . berto, figli dei duchi di Gen,ova, quasi In rappresentanza dei loro parenti trattenu.ti·a Roma. Il duca d'Aosta, per le sue condizioni d'animo desideroso di sfuggire ogni parata, nei due altri giorni del triduo e nei sei successivi si recò 'al santuario prima della funzione e, sempre coi principinisuoifigli, si trattenne, come la prima sera, a pregare prima dava~ti all'altare maggiore e quindi nella cappella sotterranea. · La Voce dell'Operaio, con senno pari· alla verace poesia, scriveva: «Costituito in altis· sima posizione civile e militare, il principe Emanuele Filiberto duca di Aosta non esitò a recarsi coi suoi due figliuolini a pregare dinnanzi all'altare della Vergine della Consolata. Quando egli piegava il ginocchio all'immagine della Ml\-donna, padre e sposo piangente nell'ansia trepida, a lui si univano quanti erano e padri e madri e consorti nel tempio santo, parendo lor giusto che si facesse dolce violenza al cuore di Maria, perchè gli fosse serbato l'angelo che gli dette le gioie della famiglia. A lui si univano tutti i buoni tori· nesi, e la stessa Ave Maria si levava da un labbro uso al comando e dai mille labbri avvezzi a semplice e talora rozzo linguaggio. Pregate, o Principe! E da voi imparerà ogni cittadino più ignorato, ogni più modesto operaio quello che vi sia di bello e di divino nella famiglia; e quando il dolore busserà alla sua porta, ricordando il vostro esempio, saprà che l'unica strada che possa condur-lo ad un po' di ccmforto è quella che lo guida . ai piedi dell'altare di Maria ». Ed invero l'esempio del Duca, come l'alta, affettuosa stima di cui gode l'augusta di lui sposa, provocarono un plebiscito dì preghiere tale da strappare veramente colla sua forz• al Cielo la grazia implorata. Dopo il prinl.o, un secondo triduo ebbe luogo alla Consolata per iniziativa di un'accolta di dame del più . illustre patriziato, singolarmente affezion~te alla Duchessa; quindi un terzo promoss• dalle Suore ' Ausiliatrici del Purgatorio 'in .unione ad altre pie persone. Fin dalla sera critica dell'urgente pericolo, il Cardinale Richelmy aveva fatto dirama,re il seguente comunicato: «Il Cardinale Arcivescovo raccomanda a tutti i Signori Parroci e Rettori di chiese di Torino di aggiungere per tre giorni nella benedizione del SS. Sa-

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