w eortsolata 195 solata. La stazione consisteva allora in due tende, sotto cui i missionari dovettero dormire per circa tre mesi, prima di potersi costruire una dimora stabile ed una cappelletta linda e pulita, pur nell'estrema sua povertà, dal cui àlta.re cominciò a sorridere dolcemente l'effigie di Marla. Consolatrice, mentre dal colmo dei nuovi fabbricati una gran croce di legno incominciò a stendere. le simboliche braccià cverso i villaggi indigeni dei dintorni. Vinte colla dolcezza dei modi e colle caritatevoli cure ai malati le prime diffidenze degli indigeni; fatte le prime prove nel difficilissimo appr�ndimento del loro linguaggio, i nostri già erano riusciti ad attirarsi svma . e confidenza. dalla popolazione; già avevano ben avviato l'ambulatorio, la scuola, lavori agricoli per impiantarsi solidamente e speravano di poter iniziare quandochessia il lavoro spiri tuale di missione, q.uando - fulmine a ciel sereno - ricevono una lettera. dal governo inglese, il quale loro . ingiunge di abbandonare il luogo e di recarsi presso il forte Hall, situato a 50 km. circa ad e&_t di Tùsu. L' . or- ' dine era motivato con dire che il governo non ' poteva assumersi la responsabilità di lasciar risiedere bianchi in paese non abbastanza sicuro, a causa della persistente ostilità di alcuna tribù. Vi è un momento di sorpresa e di costernazione tra i missionari della. Consolata, tanto più che i protestanti i quali g\à hanno parec- · chie missioni lungo là ferrovia dell'Uganda, saputo dell'esito ottenuto dai nostri, van·deponendo il timore eh� li tra.tt!lnev�:�o dall'avventurarsi nell'interno del paes. e e mirano a conquistarlo. Ma è ,un istante: ben presto i nostri si accorgono che la Provvidenza. con quella prova li urge ad allargare subito la sfera. delhi. loro azione e che una buona Stella guida i loro passi. Ottengono dalle autorità governative la promessa che potranno ritornare a ' Tù�u appena. cessate-le cause che ora ne li allontanano, e di !asciarvi intanto in deposito le loro merci · ed effetti, sotto la custodia di jndigeni fidati e l'alta responsabilità di Karòli. 2• Missione de ' l S. Cuora di Gaso presso Moranua ll 31 ottobre 1902 il teol. Filippo Perlo ed il confratello Luigi Falda, con tende, medicinali ed attrezzi di lavoro,·partirono per Fort Hall· presso )Moranga, dove giunsero l'indomani, festa d'Ognissanti, attendandosi a . dieci minuti dal forte.. Dopo aver perlustrato in tutti i sensi il paese sotto i raggi di un sole veramente equatoriale, venne fissato il luogo ove doveva sorgere la nuova. missione, da intitolarsi al Sacro Cuore di Gesù, verso cui .l'Istituto professa una specialissima divozione. La località scelta, distante mezz'ora dal forte fu una collina attraversata dalla strada TusuMoranga, ancora incolta perchè sacra, coronata da un albero colossale sotto cui si compievano i sacrifizi di agnelli e montoni. Non .fu piccolo lavoro quello di far dissodare il terreno per estirpare la fitta brughi�ra che lo copriva e di livellarlo nello spazio occorrente; di preparare in abbondanza tronchi e rami d'albero per le costruzioni. Tuttavia queste cominciarono sollecitamente, formate, come già a Tùsu, piantando grossi tronchi agli angoli di sòstegno, tra cui sorsero i muri consistenti in traliciate di rami legate èon corde di scorze d'albero, e rinzaffa.te con fango · misto a detriti bovini; col tetto coperto da uno . strato d'isange, lunga e resistente erbaccia palustre. · Non era finito ancora il primo corpo di fabbrica, quando su �no dei pali maestri, lasciato a disegno sormon ' tare a una bella. altezza, venns issata una grande croce di legno 'ed all'ombra di quel simbolo s��:crosauto il missionario ·ri- . prese, com'era possibile tra l'ingombro dei materiali éd il via' vai dei lavoratori, le cure · ai malati e l'esempio multifor�e di quella carità e di quello spirito di sacrificio, che doveva preparare il trionfo dalla. _ croce là dove finallora aveva imperato il demonio. 3• Missione· procura di S. G iuseppe a Limùru ::Nel frattempo a Torino, prima che vi giungesse notizia dell'allontanamento dei missionari da Tùsu, già erasi provveduto ad una. nuova spedizione di personale, che era stata urgentemente richiesta in aiuto dai primi giunti, vista l'abbondanza della messa apostolica.. Urgeva dunque preparare' ai nuovi confratelli un luogo conveniente per riceverli e -come l'esperienza suggeriva - tale che valesse ad africanizzarli alqualito, prima di !asciarli avanzare .nell'interno. Al doppio scopo si .affrettò l'esecuziOne di un progetto che fin
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