Missioni Consolata - Novembre 1904

Ut eof}solata 185 Q 'Z lili ';eiit===> � O . « Preghi tanto Direttore ! « Di v. s. pe.r noi, egregio signor � - Tutti s'inginocchiarono: il capo di casa · promise che quattr ? pe � sone dell � · fa � iglia sarebbero venute m p10 p�llegrmaggw al santuario di Torino e vi avrebbero fatta celebrare una messa, se il po\;ero Carlo non . moriva. Maria SS., come dice la ·relazione inviata dal Gerbi padre, nqn tardò a volgere alla desolata casa un Suo sguardo pietoso. La stessa notte il malato si fece tranquillissimo; ebbe un f!Onno ristoratore di circa un'ora. � Dev.ma TERESA STAFFERI Rossr ». Celle Enomondo. - Il giovane GERBI CARLO, di 24 anni, giaceva in gravissimo stato per la complicazione di tre malattie, ciascuna delle quali sarebbe bastata ad uc­ ·ciderlO": · polmonite, · tifo e febbri cerebrali. Dur.ante cin9.ue gior:rti non. fu piccola fatica a. p�recchi 'uomini il tenerlo in letto, per il delirio penosissimo che l'agitava; Difficile è lo spiegare quanto facile ad immaginare l�angoscia della · famiglia Gerbi, che si vedeva rapire un figlio sul fiore dell'età, ed ancora .in che modo! � Eppure un· consulto .fatto con ogni diligenza non lasciava più speranze ; il.' medico curante disse _ al povero padre del malato : Non c'� più che Dio, il quale possa saJvarlo! · . Ed a Dio già aveva ricorso ben di cuore la famiglia; avevano pregato parenti ed amici; si erano radunate le Figlie di Maria in una cappella, appositamente per impetrare la guarigione al povero giovane. Ma le preghiere parevano inutili ad ottenere questa grazia: egli andava sempre peggiorando; la sua morte non poteva essere. lontana ormai: pareva che non avesse più che a chiudere gli occhi, come si dice. Eran le undici di sera : il mahito non avrebbe � certo passata la notte ..... In casa era un affannarsi, un piangere silenzioso, un andirivieni di persone che avrebbe�o PU!-' voluto poter sollevare in qualche modo- Festrema desolazione di quella povera famiglia. Ma. · che cosa m�i potevano fare in tale frap.gente? Però se nulla di ·per se stesse potevano. fare le persone affezionate alli,\ famiglia Gerbi, una ve ne fu che, ispirata certo da Maria SS., seppe suggerire un buon pensiero, infondere una nuova speranza a quei cuori straziati. Corse· a casa sua a prendervi un quadro coll'imagine della Consolata, ed appesolo appiè del letto del• moribondo fra due ceri accesi, animò i parel;lt� a'ricorrere ' a Lei, as.sicurandoli. che la Vergine SS. li -avrebbe soccorsi in tanta sciagura. Verso il mattino arriva il dottore e trova !'-infermo senza febbre; ritorna più tardi e con grande meraviglia constata che il miglioramento affatto inaspettato continua. Egli . ripete più e più volte: Ma è un miracolo• q-q,esto; è un vero miracolo! Nè il miracolo è' illusorio: ·il povero. Carlo risorge, .per cosi dire, a nuova vita, e senza più alcuna menoma ricaduta giunge a perfetta guarigione • . Secondo la fatta promessa, il graziato, il padre ed altre due persone della famiglia vennero al santuarip, ed alla messa celebrata seconde,> la loro-intenzione si accostarono alla . Comunion{l, ringraziando con tutto il cuore la Vérgine taumaturga dell'ineRtimabile ricevuto benefizio. �elazioni compendiate di grazie recenti DElLE QUAli fU CHIESTA LA PUBBliCAZIONE Cuorgnè. - -V ARDA ELISABETTA ben 7 anni soffri per una sciatica alla·gamba sinistra, impedita di stare alcun poco di seguito in piedi e di compiere qualunque lavoro che ciò richiedesse. I dottori le prescrissero molti rimedi, che provò .successivamente senza gran giova-­ mento. La sofferente allora si persuase che solo Iddio e la Madonna potevano guarirla e, raccomandatasi di cuore alla Consolata, mandò al santuario L. 5. Lo stesso giorno dell'offerta. asserisce la V arda, scomparve l'abituale dolo1·e sciatico. S. Raffaele (Gassino). Il bambino TAVELLA· GIACOMO d'anni 3, per gonfiamenti erniali era. soggetto a gr�vi dolori ed incomodi, da cui . i dottori opinavano non poterlo liberare, se non con un'operazione chirurgica. I genitori votarono il povero bimbo alla Consolata, con prome'ssa di . far celebrare due messe. al san-­ tuario. La loro fede in Maria SS. fu cdronatà .

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