Missioni Consolata - Ottobre 1904

162 J11 eoflSO{ata vano restare: nell'interno, vi assistevano per gli spiragli della tenda stessa, recitando il rosario e ripetendo frequentemente dei gran segni di croce;•. Stamane l'avviamento della carovana non presentò difficoltà: ornai i portatori incominéiavano a conoscerci ! . Il Kinangòp si presentava ancor più bello di ieri sera, neppure offuscato dalle candide nevi e dalleiriaccessibili guglie del Kenia, "che non tardò a mostrarcisi anch'esso. Il paesaggio svizzero che attraversavamo continuava a splendere di" magnificenza e grandiosità, e se non fosse stato di certe orme. e· di conosciuti detriti che incominciavano a ricomparire, avremmo potuto godere con piena tranquillità d'animo la pura.'pòesia di quel mattino. Ma rientravamo in una zona pericolosa, e quantunque completamente riponessimo nella custodia speciale della Consolata la fiducia della nostra sicurezza personale e· sopratutto di quella delle suore, non dovevamo trascurare di prendere tutte quelle precauzioni che l'umana prudenza suggerisce. Le suore furono nuovamente racchiuse in mezza ai n?,stx-i fucili, senza pu�to avvertirle del pericolo; ma è certo che se ci · fosssimo · incontrati in un gruppo d'elefanti quando ci trovavamo impigliati in quei tunne zS di verdura, non so come ce la saremmo cavàta. Le suore però, o ignare o con una idea mòlto confusa di poter fare .�n cattiv;o :incontro, procedevano liete, pregando, cantando, vera· mente sotto la guardia di Dio « È ben ·custodito colui che la tua mano custodisce ». Poichè è meraviglioso come in quel mattino non abbiamo incontrato alcun elefante o rinoceronte, se ad ogni passo c'imbattevamo nelle loro orme fresche, anzi camminavamo su di esse, e se, essendomi scostato alquanto per esplorare un sentiero più breve, attraversai una grande estensione di terreno com· · pletamente ricoperta dei loro escrementi tutt'affatto recenti. Queste riflessioni ·le facevamo tra noi a voce bassa, mentre il nostro sguardo ed i lincei occhi dei nostri indigeni andavano scrutando ogni cespuglio tutt'in· torno per l'orizzonte. I ruscelletti montani si succedevano gli uni agli altri, ricchi di graziose cascatelle, ma sopratutto forniti· d� acqua eccellente. Verso ·le' 10 attraversammo il Gùra, qui piccolino, ma· che troveremo assai grande quando lo ripasseremo a Kekòndi, ultima meta della nostra carovana. Siani.o al termine dell'altipiano : .. abbiamo impiegato più di due ore ad attraversarlo; ·Questa sua estensione ci. spiega· il fatto del perenne deflusso dei !fiumi de'l Kikùyu. Come si spiegherebbe altrimenti che un'ottantina tra fiumi e ruscelli· scorrano per tutto· l'anno da una catena· 6l.i montàgne prive di· nevi perpetue? Si capisce come i giganti africani:. il Kilimangiarò, il Kenia, il Ruwenzori, sempre ammantati di bianco cappuccio, provvedano perennemente, colla fusione dei loro ghiacci, all'alimento dei fiumi che da essi originanò. Invece la catena dei monti del Kikùyu,· elevandosi quasi senza transizioni sulla piana ukamhese, nè raggiungendo le poderose altezze dei colossi che le . fanno corona, anzichè .. di ·ghiacciai, è am· mantata di perenne verzura, e se non fosse . di questi. gJ;andi altipiani ç.l;l,e !l-giacono da . immensr serbatoi,' nella stagione "asciutta il Kikùyu diverrebbe arido e desolato al pari di certe regioni vicine di uguale configurazione geog�afica, quali il Donjo Sabuk, il Taveta e varii gruppi di montagne dell'Ukamb�.. Tutti · questi· gruppi terminano in guglie dirupate, e nella stagione delle pioggia queste scendono unicamente a lavare. quelle punte ed ingrossare per poco tempo i torrenti delle valli sottostariti, secchi per· gran parte dell'anno. Qui, invece, i monsoni che arrivano dàll'Oceano Indianò carichi di vapore acqueo, attraversate le aride steppe poste tra il mare ed il Kikùyu, vengono ad imbattersi nelle fredde elevazioni del Kinangòp e dei suoi contrafforti. I vapori allora si condensano e tutti i bacini, le vallette e le foreste degli· estesissimi altipiani si riempiono ed imbe- 1 vono d'acqua, la quale poi· poco a poco s'in· filtrerà ad alimentare le sorgenti .senza fine che fanno del Kikùyu il giardino dell'Africa.

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