Missioni Consolata - Ottobre 1904

160 W eoflSO{ata ••K ed associazio�i nel sublime e verace culto alla Madre di Dio. E se fata trahunt, sotto l'azione della Provvidenza ragionevoli e sante sono le speranze che le ·iniziative prese nél primo congresso giovanile contengano semi atti a moltiplicarsi in frutti abbo.J;ldanti di onestà, di decoro e di vero onore per la religione e per la società. Gli sbudenM ed ·i, missionari della CONSOLA T A Quella cristiana pietà· che è utile a tutto, va da tempo intessendo le misteriose ed auree fila di una crescente simpatia tra due giovinezze: quella che nelle scuole secondarie e nelle università s'affatica ad aprirsi cogli studi professionali una carriera nel mondo, e quella che, all'ombra della croce, con altri studi si prepara a conquistare una remota porzione del mondo alla religione di Gesù Cristo ed alla civiltà del suo vangelo. Chi in una serena giornata di giugno o di ottobre si recasse a passeggiare sugli ameni e splendidi viali del nostro corso Duca di Genova, potrebbe spesso vedere studenti di liceo o di università, sguisciare alcuni un po' peritanti, entrare altri francamente :qella linda chiesetta dell'Istituto della Consolata per le missioni estere e quivi, ritti in un angolo o piamente inginocchiati, sollevare supplichevole lo sguardo alla imagine benedetta di Maria Consolatrice che sta sull'altare, dicendole in brevi parole un affanno ; chiedendole una speranza, un aiuto per il prossimo incombente esame. Dal luogo che riverbera nella sua serenità la bontà della Vergine essi escono col cuore sollevato, colla mente più pronta ed alacre al suo ufficio, con una volontà più tenace alla lotta • Q ·� o contro le difficoltà, e fatta perciò più pode- . roso strumento di lavoro e di finale vittoria. Gli stessi studenti, da persone educate, spesso tornano a fare alla Madonna la loro visita di ringraziamento dopo l'esame. Altri giovani o trattenuti da una certa pusillanimità di umani rispetti, o lontani da Torino, o comunque impediti di venire in persona nella chiesetta delle missioni, chiedono con lettera le preghiere dei missionari per la buona riuscita dei loro studi, per ottenere la promozione negli esami. Talora, invece dello studente, è la pia mamma di lui che scrive, si raccomanda o ringrazia. I nostri buoni lettori ricordano forse il tipico-aneddoto da noi narrato nel numero di febbraio 1903, sotto il titolo: Il rosario dei missionari per gli studen�i. Una nobile signora dell'Italia centrale aveva. un figliuolo che, malgrado l'ingegno suo e le molte cure dei genitori, studiava poco e così male dà. non· riportare se non voti scadenti ai bimestri e bocc iatu1·e agli esami. La. povera madre, la quale dal Pe . riodico aveva appreso a conoscere il nostro Istituto per le· missioni estere, un bel dì si sente ispirata a chiedere ; che i missionari recitino il rosario per il figliuol suo, promettendo l'offerta bimensile di L. 10 per l'opera delle nostre missioni d'Africa, oltre un'altra eguale offerta al santuario della Consolata. Le pare che la preghiera di giovani pronti al più sublime sacrificio di se' stessi, pieni di santa energia per lo studio e per il do·qere, debba aver una speciale influenza per ottenere d · alla Vergine SS. che colui che essi Le racco- · mandano diventi in qualche modo simile a loro. Ed ecco che poco tempo dopo la nobil donna manda il suo primo bimestre di L. 20. I voti di suo figlio già si sono alzati. Lo rialzo benedetto continua nei bim,estri se· guanti, col risultato di una promozione senza esame su tutte le materie in fin d'anno. E la condotta morale del giovinetto, che lasciava molto a desiderare, è migliorata rapidamente colla stessa progressione dei voti: i genitori, la mamma in ispecie, ne sono incantati.. Tra-

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