1l' eoflSO{ata i45 e dalla parte del Kenia ne è separato da una serie di altipiani, su cui poggia una lunga catena di monui.gne -l' Aberdare e la Settima Range -che ragg�ungono· i 4500 metri nel punto più alto, il Kinangòp, e superano i 3000 nel pijl basso. Il girare questa catena ad oves� per giungere a �iere (Missione dei . Ss. Angeli) ci avrebbe .costato un otto o dieci giorn,i di marcia, per due �erzi attraverso alla steppa deserta d'abitanti e popolata di leoni; invece, scavalcandola in uno dei suoi punti più bassi, il tempo occorrente si sarebbe ridotto .a meno della metà. Per questa ragione preferimmo quest'ultima via (si vegga la carta goografica stampata in copertina, ove questa via è segnata con ·puntini in bleu). Il 17 febbraio fu fissato per-.trovarci tutti sulle sponde del lago Naivasha. Celeste vi giunse coi suoi portatori alcuni giorni prima ; D. Gays, con 140 carichi di 33 kg. caduno, vi si portò colla ferrovia il 15 per preparare l'accampamento e dar assetto alla carovana, affinché fosse pronta a'partire il domani mattina di buon ora; noi e le· suore, con i re-. sidui oggetti di uso personale e le provviste · di viveri, il 17 febbraio s�limmo nei �arrozzoni speciali del treno che da Limùru doveva portarci a Naivasha. Il nostro treno s'avanza- Saluto al Padrone di casa- Notizie di guerra dal mondo civile -Distacco doloroso - AUa stazione di Naivasha -Le donne dei· bianchi! - Ammira zione e curiosUà indigena - Dal giorno aUa notte - Scena d'accampamento - Distribuzione di matàma. - Recipienti sempre pronti - Anche i coperchi delle marmitte! - Il sale ed il. principio d'autorità - . Tredici a tavola senza paura. . Mercoledi, 17 febbraio. ·.Come sempre .succede quando deve partire una carovana, 'quest'oggi alla procura di J;_,imùru .ci fu un gran da .fare. Mentre .la cuoca soprainte,ndeva alla macellazione e cottura di pàrecchi montoni che doveva�o essere consm:nati per via, E\ la vice-madre suor S. Alessio era in faccende a distribuire gli ultimi con �igli alle suore par�enti, queste, nel timore di aver dimenticato qualcosa, andavano a vicend� esaminandosi se tutto era poi stato imballato, e qualcuna più previdente continuava ad insaccare ed intascare pensandQ che, _dopo tutto, alla stazione di rifornimento non si potrà poi tornare tutti i giorni. La direzione della ferrovia avendoci av· vertiti telegraficamente della partenza del nostro -treno d� Nairobi, passammo ancora tutti insieme nella povera cappelletta a salutare il Padrone di casa e domandargli il buon viaggio; poi con grande accompagnamento ci r.ecammo alla stazione. Qui il capoconduttore mi comunica, come cosa .assai in-. teressante, che sono scoppiate le ostilità fra la Russia ed il Giappone. Ma a noi, partenti per l'ignoto, allontanantici dalla civiltà guerriera, come possono premere queste notizie? Il fischio della locomotiva ci divide dai compagni che lasciamo a Limùru, e che rivedremo chissà quandp, forse mai più; la separazione si effettua con lagrime da parte delle suore, con ostentata virile fermezza da parte no.stra. Ma chi non sente il distaeco da quelli con cui dividiamo la vita e le fatiche, ed abbiamo comune il santo scopo, le nobili' aspirazioni? La vista dei fazzol!)tti che si agitano a saluto ci è presto intercettata dalla foresta vergine, nei cui oscuri r�cessi entriamo a tutto vapore, quasi come in una galleria di montagna. E quando questa finisce, si apre ai nostri sguardi in tutta la sua magnificenza la Rifty Valley, disseminata di crateri vulcanici e di laghi separati da chiazze verdi, spiccanti sull'aridità della stappa brulla e polverosa per la siccità che da parecchi mesi pesa· su di essa. Come nei treni dj pellegrinaggio, nei nostri , carrozzoni si cantano lodi e si alternano preghiere. Pochi, minuti prima del tramonto il treno si arresta Hulle rive del lago Naivasha; i nostri con tu,tti i portatori ci circondano u dànno alla stazione ferroviaria un aspetto di animazione. eccezional�, ed anche di confusione. Naturalmente le suore sono oggetto della maggior curiosità: .chi fra quegli indi-
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