Missioni Consolata - Settembre 1904

12 eo.,solata' 143 o �j;;;==<:llil�=·� � � mirra eletta. Nella stazione-procura di S. Gin· fondare ben sette stazioni di mission,e nel diseppe (Limùru) i nostri ebbero fa gradita stretto del Kenia (Africa orientale inglese). sorpresa di veder giungere tra loro il Vi· E fu questo un lavoro immane, che cario Apostolico, Mons. Allgeyer, il quale i nostri sono essi medesimi stupiti di aver con delicato pensiero era venuto per la festa. potuto compiere in meno di due anni d�l loro della Consolata, che vi celebrò con Messa arrivo colà, guidati dalla divina provvidenzl. 'Pontificale e con un affettuoso discorso, im· ·.e sorretti dalla potente intercessione di partendo, poscia la benedizione col SS. Sa- Maria SS. Consolatrice. cramento. I punti da essi occupati, com�. si può ve· Maria SS. tutti ha visti, notati ed ' accolti dere sulla carta geografica in copertina, eono nel cuore materno gli omaggi dei suoi figli fra loro separati da fiumi, .da montagne, da sparsi per sì diverse plaghe della terra. Ella pericolose foreste;. distano l'uno dall'altro saprà riunirli di più in più, in prediletta, parecchie giornate di marcia, da compiersi sp!rituale famiglia, ottenendo a ciascuno le bene spesso per sentieri tracciati soltanto grazie che gli sono necessarie per giovare dall'acqua o dagli elefanti. Per provvedersi a se stesso ed ai suoi fratelli, finchè si formi abitazioni indispensabili a salvaguardare gli quaggiù l'unico ovile, preludente all'unione europei dalle terribili insidie del clima, in perfetta del Cielo. un paese dove ancora non v'è. la menoma I missionari dBlla aonsolata in . �frina Con profonda riconoscenza ed interpreti pure di quella dei nostri missionari, ci accingiamo a dare notizie dei medesimi· ai molti ' benefattori. ed amici che insistentemente ce le vanno richiedendo, lagnandosi del nostro lungo silenzio in proposito. Lettere e diari giunti dall'Africa, da tempo aspettano il loro turno sul periodico: ma come avremmo potuto su queste pagine, già così scarse al dolce ar· gomento, occuparci d'altro negli ultimi mesi che del centenario della nostra Madonna e della nuova Sua incoronazione? - Ora, a guisa di viaggiatori uscenti da un'oasi benedetta colle forze rifatte e coll'animo ritemprato, ripigliamo le usate. rubriche, tra cui quella particolarmente cara al nostro cuore sulle missioni della Consolata. ·Anche i nostri più recenti abbonati e lettori avranno. presente quanto, riepilogando, abbiamo detto nei·numeri dei p. p. febbraio . e marzo, che cioè i missionari della Consolata, per-non lasciarsi rapire dai protestanti le località migliori, dovettero in brevissimo. tempo traccia d'industria, i nostri hanno dovuto di· sboscare il terreno, impiantare una segheria aspettai�,do dall'Europa le ferramenta necessarie a dare almeno una solidità relativa alle costruzioni; hanno dovuto con gravissimo dispendio e fatica provvedere alla. costruzione di casette in pietra per le suore, alle quali il governo inglese, che ha il protettorato sulla regione, non permise l'ingresso nelle missioni, se non a patto che fosse così provveduto alla loro personale sicurezza. Che dire poi del lavoro morale che i missionari hanno dovuto compiere per affiatarsi cogli indigeni, per predisporli ad accogliere la buona novella? Dapertutto dove sono arrivati hanno dovuto aprire ambulatori .. per la cura degli ammalati, scuole e laboratori embrionali, ricorrere ai mille mezzi che nelle diverse località si presentavano come i più efficaci per predisporre l'opera .dell'e· vangelizzazione. Essa però è oramai bene . avviat� e comincia a fruttificare : sono provviste, sebbene non in modo adeguato al bisogno, di personale le varie stazioni ; è già abbastanza avanzata l'organizzazione di una schiera di catechisti indigeni e la loro istru· . zione; avanzata pure l'opera costante con cui i nostri dovettero vincere le diffidenze, · facendo coi fatti intuire agli Akikùyu che i missionari, non sono agenti del governo,

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