142 Jli. eoflSO(ata legi e pii ritiri. Quasi dapertutto poi la novena si celtlbrò con tutta la sacra pompa permessa dalle circostanze locali: qui con litanie in musica, là con predica, con lodi eseguite dalle Figlie di Maria o da allievi di collegi con ogni impegno e diligenza. Ad unirsi più· intimamente a Torino, in parecchie città e paesi si fecero splendide illuminazioni nella sera del 18, giorno della solenne incoronazione; in qualche luogo anzi, si incoro11arono pure immagini della Consolata, ripetendo con più semplice rito quanto colla più solenne cerimonia in uso nella Chiesa, per mezzo del Rappresentante del sommo Pontefice, si compi nel nostro santuario sopra la taumaturga effigie di Maria Santissima. Che dire poi del giorno della festa titolare? Esso fu veramentA un di benedetto, pieno di opere sante e di celeste esultanza, anche per coloro a cui non fu dato di recarsi , a Torino. I devoti di Maria Consolatrice si affollarono intorno agli altari a Lei dedicati in vetusti e nobili santuari, in ridenti ora torii di monasteri e di collegi, in umili chiesuole campestri, fra canti, comunioni, preghiere soavi e schiette come l'aroma dell'incenso e l'agreste fragranza dei fiori: Con quale divina compiacenza deve aver ·sorriso la Madre di Consolazione a tanta spontanea unanimità di ossequi figliali, di irrefragabili testimonianze di �ffettosa divozione ! Messe cantate, solenni vespri, pro· cessioni oltre modo decorose: tutte insomma - le manifestazioni usate nelle straordinarie solennità concorsero a celebrare degnamente il giorno auspicatissimo, cosi da renderlo memorando ed indimenticabile in cento e cent� località del. Piemonte. Nnovi quadri e statue della Consolata furono, in memoria, collocate ed esposte alla venerazione dei fedeli coronando i loro voti, e inaugurando altrettanto nuovi focolari di grazia e di benedizioni. Ah, · no! malgrado l'imperversare della · propaganda, con cui le sette sovversive . cercano di arreticare specialmente le popolazioni rurali, al Piemonte nostro non sarà strappata la religiosa sua aureola, fiochè esso si stringerà a Colei che da tanti secoli lo . guida alla vittoria· sugli spirituali ed anche sui temporali nemici. . L'ottavo centenario della Consolata fu altresì celebrato solennemente in America. Più volte già abbiamo detto della sempre ere· sceute diffusione fra i nostri emigrati della divozione a Maria Consolatrice, che portata sulla terra straniera come prezioso ricordo della patria, trapiantata nelle colonie italiane, dell'Argentina, del Brasile e di altre regioni del nuovo mondo, anche là prospera rigogliosa dando frutti di celesti benedizioni. Già di- · verse diligenti relazioni di-feste ci sono giunte dall'America, due delle quali con narrazione specificata di grazie ottenute appunto nella straordinaria ricorrenza del 20 giugno 1904. Sopra tutte caratteristica poi fu la festà centenaria nelle missioni della Consolata in Africa, di cui ci dà una minuta descrizione una lettera testè giuntaci dal superiore teologo Perlo Filippo. Le povere cappelle, la più parte fabbricate con rami, intonacate di fango e ricoperte colle alghe delle paludi, furono adornate con tutto l'impegno, e se le are di Maria Consolatrice nòn poterono essere splendenti di marmi, di ori, di ceri sontuosi, certo lo furono dei fr�schi fiori dei boschi, di verzura, di quanti lumi i nostri sacerdoti, suore e fratelli poterono raccogliere ed improvvisare nella evangelica loro povertà, a significazione di quel vivo affetto a Maria Consolatrice che li spinse a sacrificare, sotto la materna di Lei protezione, le giovani vite per l'apostolato fra gli infedeli. Le profondità delle vergini foreste, l'ampiezza del deserto e le erte dei colli seminati di villaggi ripercossero Ì'eco delle litanie lauretane, delle lodi cantate nei Nove, Sabati, nel decorso della novena e più nel giorno della festa, attirando i poveri indigeni in preda ad ignota, dolcissima commozione. C'era in quei canti tutta . la nostalgia del santuario dj Torino, delle splendide funzioni, delle folle divote di cui è cosi dolce dividere la preghiera e l'entu- 1 siasmo santo; l'intima rinnovazione del· sacrificio· sarà certo salita al tronò della Madre di Consolazione quale mistico profumo di
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