umore non 'mancava, e così scherzando la stanchezza era meno sentita, Ad uno svolto del sentiero, preannunziata da un Òdore ingrato, ci apparve la carcassa enorme di un vecchio elefante, venuto in questo luogo a finire i suoi giorni, o meglio i suoi secoli. Presentava dimensioni così straordinarie che mai p.on ricordo d'aver visto in animali viventi, e la morte non doveva datare da molti giorni, a giudicare dai brandelli di carne ancora attaccati e penzolanti dalle ossa. La voracità delle iene non erasi limitata alla carne ed alla pelle, che pure è un cuoio di durezza eccezionale, ma n egli stinchi enormi erano stati aperti grandi buchi per estrarne il midollo. Probabilmente il vecchio elefante, sentendosi morire, arasi venuto a preparare l'ultima lettiera, come usano questi pachidermi, poichè tutto all'in· torno il terreno era accuratamente pulito come un� piazzetta, nel cui centro l'animale erasi adagiato per non più rialzarsi. l commenti e le conget.ture riguardanti il morto elefante fecero dimenticare l'asprezza del sentiero; verso le 15 la ripida salita era superata, e noi, colle stesse grida di gioia dell'alpinista giunto a domare la vetta ritenuta inaccessibile, salutammo l'arrivo sull'altipiano, il quale segnava il più alto punto che dovessimo sorpassare. Il barometro in· dicava 3100 metri. Invece di J:>ambù, eravamo ora circondati <la una vegetazione alpina tutt'affatto nuova. Praterie di fine erbetta racchiuse fra boschetti di cedri èontorti e ricoperti · di lunga muffa, si alternavano con sodaglie a cespugli ammantati di foglie inargentate e di variopinti fiorellini; qua e là s'elevavano piccole alture o s'aprivano vallette, come in un parco inglese d'immensa estensione. Primo nostro pensiero .fu dì accorrere all'acqua tanto decantata, tante volte promessa ; ma· invece della limpida e fresca sorgente aspettata, non trovammo che una raccolta d'acqua piovàna di dubbio co- · lore. La proibizione di berne fu subito in- · · timata in termini assoluti: Però le più grosse marmitte della carovana furono immediatamente messe al fuoco, eìi in pochi minuti . ' quantità di tazze di thè con latte - nelle nostre c-ircostanze ben più igienico dell'acqua fresca-eran servite agli assetati viaggiatori. E siccome lo stomaco reclamava la sua parte, ·nelle tazze di thè incominciarono ad inzupparsi ie grosse fette di pane, ed era divertente il vedere con quali promettenti auspizi cominciasse il ritardato pranzo. Il vento freddo· che colpiva senza riparo il punto a cui ci eravamo .arrest�ti e la mancanza d'acqùa salubre, ci avvertivano che quell�;> non era buon luogo per l'accampamento. Perciò, mentre ' i nostri si riposavano e la carovana s'andava raccogliendo, ·io· e Celeste andammo in cerca della località ideale. La trovammo a mezz'ora di marcia: un boschetto. d'alberi di forma tutt'affatto originale, formando una graziosa insenatura,. ci presentava un recesso in cui porre il campo al riparo del vento; lì presso scorreva un limpido e ghiacciato ruscelletto, ed il Kinan· gòp - la famosa montagna detta di Karòli - s'innalzava davanti a noi cosi vicina da parere di poterla toccar con mano. Un indigeno spedito di corsa con un biglietto, portò alla carovana la iieta novella� mezz'ora dopo s'incominciava a rizzare le . tende e ad accendere i · fuoc�i per la cena, mentre le suore si ristoravano alla limpida acqua ghiacciata. Col cadere del sole il freddo si fece vivissimo, forse più sentito per il forte calore diurno. Tutti · indossarono quanto avevano a mano d'abiti resanti; i portatori che a mano nulla avevano ed in dosso quasi ancor meno, sarebbero senza dubbio morti assiderati, se gli immancabili fuochi non avessero subito innalzate ie loro fiamme fra gli alberi del boschetto, nel cui centro -' a maggiore riparo - gli indigeni si erano insediati. Quando si fece notte la scena che si spiegava intorno assunse un aspetto fantastico oltre ogni dire. Quei fuoci ardenti fra gli alberi ornati di liane ed i cespugli aghifogli rievocavano alla nostra ment_�:� i ceppi natalizi, p1a con quanta maggiore grandiosità e quanta più" selvaggia poesià! (Continua)
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