110 lll eoflSO{ata Q bino e l'ultimo sospiro al moribondo; il dolore che con frase comune, ma sempre scultoria, fa dare alla terra il nome di valle di lagrime. Ora noi, fatti per la felicità, rifuggiamo dal dolore, il quale in sè è un male, e solo si converte in bene nelle mani di Dio che ne fa strumento della nostra santificazione. Però, sia sotto il primo che sotto il secondo aspetto, al dolore ci è lecito e necessario anzi cercare conforto, a rinfrancare la nostra debolezza. Errano coloro che pongono l'apice della cristiana perfezione nell'assoluta imperturbabilità in mezzo al più grave do�ore, e nella privazione d'ogni conforto. Se cosi fosse, Gesù si sarebbe mostrato sempre indifferente ad ogni consolazione: eglì invece, divino modello d'ogni virtù, pianse, sudò sangue, si lamentò di aver invano cercato chi lo consolasse. Accettò il conforto dell'angelo, l'aiuto del Cireneo e, come sollievo, tra le pene della sua passione pensò alla luce della gloria. Proposito sibi gaudio, sustinuit crucem. Mr Marozio dimostra quindi con succinto quanto elevato ragionamento che noi, meglio che a Dio sola fonte di ogni consolazione ed ·al grande mediatore Gesù Cristo, osiamo rivolgerei per consolazione a Maria SS. nella sua qualità di madre e sorella nostra; a Lei che, come creatura sebbene elettissima, è meno distante da noi. Dalla croce il Redentore allarga le braccia grondanti sangue; ma vi ha pur sempre troppa distanza tra il divino morente e questa perpetua moribonda che è l'umanità; mentre la distanza è infinitamente minore tra la spada che trafisse il cuore di Maria SS. e le spine che ci tormentano sul cammino della vita. Conchiude animando tutti a chiedere consolazione a Maria, e specialmente i torinesi che da tanti secoli la esperimentarono consolatrice, e indirizza alla Vergine una commovente, dolcissima preghiera. Seguono le litanie e Tantum ergo, egregiamente eseguito dalla Schola cantorum di S. Dalmazzo : indi Benedizione Pontifica!e col SS. impartita da S. E. Mr Bertagna, Arcivescovo di Claudiopoli. 12 Giug:n.o. Ore 6,15. - Pellegrinaggio di Ciriè, (parrocchia di S. Giovanni) e di S. Carlo sotto la direzione dei relativi parroci. Assistito dal canonico vicario Camosetti, celebra la messa Mons. Marozio, il quale poi rivolge belle parole di circostanza ai pellegrini, che oltrepas- _ sano il numero di 500. Ore 7,15. - Pellegrinaggio di Rh·oli (600 persone), di Rosta (150) e Caselle, �ue par; rocchie (500). Celebra la messa l'arciprete di Rivoli canonico �·ornelli. Parla ai pellegrini l'Ero. �ard. Richelmy. La scuola femminile-di canto di Caselle canta assai bene lodi e mottetti. Ore 8,15. - Pellegrinaggio di Chieri e Buttigliera Alta (800 persone); discorsi dell'Emio nentissimo card. Richelmy e dell'arciprete di Chieri, canonico Rho, il quale celebra la messa. La premiata Schola cantorum di Chieri ese· guisce canti liturgici con molta precisione e buon gusto. Ore 8,30. - Nella cappella delle Grazie la Società cattolica femminile di mutuo soccorso assiste alla messa celebrata dal suo assistente ecclesiastico D. Edoardo Osella e alla benedizione del proprio stendardo impartita dal Cardinale Arcivescovo, il quale rivolge pure brevi parole alle presenti. Alla presidenza delle Società giungeva intanto un telegramma d�l Cardinale Merry del Val recante la benedizione del S. Padre. Ore 9,15. - Pellegrinaggio diocesano di Saluzzo. Pellegrinaggi di Pancalieri e Lombriasco. Il pellegrinaggio saluzzese ha una speciale importanza, perchè venuto ad assistere all'inaugurazione del busto a Silvio Pellico, collocato nel santuario a c:ura dell'Unione del Coroggio Cattolico. Mons. Oberti vescovo di Saluzzo celebra la S. Messa e quindi dall'altare tiene un breve discorso. A lui segue l'Em. card. Richelmy, infaticabile, pronunziando belle parole di circostanza.· Cantato quindi il De Profundis a suffragio dell'anima del Pellico, Cardinale, Vescovo e pellegrini sfilano davanti al busto collocato nell'edicola laterale del santuario a destra dell'altare maggiore. Il busto è in marmo bianco di Carrara, ha per sfondo una lastra di botticino di Brescia; gli formano cornice rami di quercia in bronzo annodati con ceppi. Esso è opera del cav. Cerini, col quale si congratulano vivamente i due Presuli ed i pellegrini. Ore t0,15. - Pellegrinaggi di Mathi, S. Maurizio, S. Francesco al Campo e Malanghero (800). Celebra la messa il teologo Assalto prevosto di Mathi; parla brevemente il teologo Coatto parroco di S. Maurizio. Ore 14,30. - Pellegrinaggi di S. Gaetano al Regio Parco (300) e di Altessano. Discorso del teologo Grassi, parroco di S. Gaeta�J.O e benedizione col SS. data dal prevosto di Al· tessano. Ore 15,30.-Pellegrinaggio di Pozzo di Strada, cc n discorso e benedizione del p'arroco locale, D. Bono, il quale ricorda i vincoli che uniscono nell'amore alla Consolata Pozzo di Strada, ove avvenne il primo prodigio sul cieco di Brian· zone e Torino, dove questi fu strumento della restaurazionè del culto a Mària Consolatrice. ' Ore 16 30. - Pellegrinaggio della parrocchia urbana di S. Agostino(800). Benedizione col SS. data dal curato teologo Gaido. Ore 17,30. - Pellegrinaggio di Pecetto e · Reviglìasco (500). È caratteristico un vivace discorso in piemontese del prevosto di Pecetto · teologo Bossi. Benedizione col SS. impartita dall'arciprete di Revigliasco D. Girotto. Ore 19,45.- , Funzione per la solenne novena. Tiene anc· he il secondo discorso Mons. Ma-
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