w eo.,solata 109 �oveija in preparazioqe alla festa del 20 Giugno 11 Giu.g. n.o. Le fes�e · centenarie della Consolata principiarono colla consacrazione da farsi al santuario dopo i nuovi lavori. La notte precedente, secondo che prescrive il sacro rito, era stata vegliata in preghiera davanti alle sante reliquie che si dovevano includere nei nuovi altari. Esposte le medesime, tra i ceri accesi, sull'altare della grande retro sacrestia, erano scesi a venerarle ed a recitare il divino ufficio i sacerdoti del Convitto ecclesiastico. Quando nelle tenebre silenziose si sprigionarono da sessanta petti robusti e commossi gl'inni liturgici dei Martiri, delle Vergini e de' Confesssori, l'ora apparve straordinariamente so· lenne, rievocando i ricordi gloriosi delle ca· tacombe romane, dove il cristianesimo sulle osEa dei santi morti .fra i tormenti per la fede, si preparava .alle conquiste del mondo. I Convittori, guidati dal Rettore, passarono quindi.nel santuario a venerare l'immagine taumaturga di Maria SS. ed a cantare le laudi di Lei, risplendente quale divina aurora precorritrice del sole; mentre presso le reliquie nella sacra veglia si succedevano senza interruzione alcuni sacerdoti e numerosi membri dell' Unione operaia cattolica. Alle 5,30 S. E m. il cardinale Richelmy diede principio alla imponentissima funzione, coll'assistenza dei RR.mi canonici Busca e Maffei della Metropolitana. La solitudine del tempio che, sgombrato dai banchi come vuole il rito, appare più vasto e severo; il silenzio in cui risuonano solenni le parole dell'augusto consacrante, le cerimonie sublimi per significazione a cui egli man mano procede, penetrano profondamente le anime dei partecipa.nti alla sacra funzione, rendendo quasi sensibile, come già nel tempio di Salomone, la maestà terribile di Dio che scende a riempirè di sè il luogo santo. Terminata quella del tempio, l'Eminentissimo passa a compiere la consacrazione dell'altare maggiore, intanto che S. E. Mr Bertagna, assistito dai canonici Rosaz, e Condio procede a quella dei due altari già compiti delle nuove cappelle e dedicati rispettivamente ai Ss Carlo Borromeo e Francesco di Sales ed . alle Anime Purganti, . Alle 8,30, finita la lunga funzione, il cardinale Richelmy incomincia la messa; a cui sono ammesse ad assistere la duchessa Elena d'Aosta colla sorella principessa Luisa d'Orleans, giunte al santuario poçhi minuti prima e desiderose di espandere nel silenzio e nel l raccoglimento il loro cuore davanti a Maria Consolatrice. Esse hanno la fortuna di ricevere prime la S. Comunione per mano di Sua Eminenza, dopo la consacrazione della chiesa. i Intanto il pubblico che aspettava impaziente, aperte appena le porte, irrompe come fiumana nella chiesa di S. Andrea ed in un attimo la ·riempie e la stipa, occupandone ogni angolo, ostruendo ogni passaggio, formando una fitta siepe contro il grande cancello, da cui appare in una luce paradisiaca l'effigie taumaturga Il nello splendore dell'altare parato a festa. Sono anime sitibonde di preghiera, cuori a,rdenti di santo entus.iasmo, che vogliono porgere alla Consolata le primizie degli omaggi all'aprirsi della solenne novena. Frattanto è pur dato l'ingresso nel santuario al primo pellegrinaggio : quello di Baldissero, composto di circa 300 persone appartenenti alle principali famiglie del luogo, e guidato dal loro parroco teol. Filippi Carlo. Sua Eminenza, terminata la messa felicita i pellegrini ed i devoti torinesi della loro sollecitudine, e li chiama fortunati per essere giunti i primi, perchè così hanno acquistato il diritto a speciali grazie dalla Consolata, della . i quale si sono costituiti primogeniti. Momento commoventissimo è quello in cui, ' usciti i pellegrini, si aprono i cancelli ed il popolo può liberamente circondare da vicino l'altare benedetto su cui troneggia la sacra imagine, effondendo davanti ad essa i caldi l affetti del cuore. Le messe si succedono quindi senza interruzione a tutti gli altari e le comunioni non cessano che ad ora tar-· dissima. i Il santuario non si sfolla un istante nel pomeriggio: è l'ultimo dei nove sabati ed n· primo giorno della novena: dùe coincidenze, ciascuna delle quali basterebbe· da sola a produrre il santo effetto. Alle ore 19,45 incominciò la funzione della sera: apre la serie dei discorsi Mr Marozio, vescovo di Susa, con uno stupendo sermone sull'origine delladivozione a Maria 88. Consolatrice, mostrando come essa sia da ripetersi dalla necessità che noi abbiamo di consolazione e dalla fiducia che universalmente vien posta in Maria SS. L'idea di consolazione - dice l'illustre oratore - se non è sempre correlativa ·a quella di dolore, suppone però sempre uno stato d'animo depresso, agitato, che ha bisogno di una parola amica pf!r risollevarsi, per: restituirai in, calma. Ma il più sovente è il vero dolore che .abbisogna di consolazione : il dolore che strappa il primo vagito al bam-
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