108 ·12 e o f) s o l a t a Alla nostra insufficienza, come alla mancanza di spazio, ci . parve però di trovare un rimedio stando contenti all'ufficio di sem: plici cronisti e lasciando che i fatti parlino da se stessi. Noi verremo dunque facendo un diario delle feste, segnando giorno per giorno il succedersi di pie visite e di funzioni al santuario; l'alternarsi, il ripetersi, il grandeggiare delle dimostrazioni di fede e di pietà impareggiabile, sia davanti alla taumaturga effigie di Maria SS., sia per la città divenuta tutta .quanta un tempio, secondo l'espressione giustissima di S. Em. il cardinale Callegari. Noi faremo un nudo elenco di pellegrinaggi e discorsi dei quali ciascuno merite .rebbe un'illustra,zione o la stampa per intero ; consacreremo qualche pagina ad una funzione che minutamente descritta sarebbe un sacro poema; nomineremo, tutt'al più con un aggettivo, persone grandi od umili che· dovrebbero esser poste sul candelabro a pubblica edificazione; accenneremo di sfuggita alle folle che meriterebbero cento e cento lodi per l'imponenza del contegno, senza la quale non esiste l'imponenza del numero. Ma i nostri buoni lettori dalla mente apérta e dal cuore pio, ben sapranno leggere fra le righe e qui interpretare, là completare quanto verremo dicendo, ricostituendo così nell'insuperabile loro integrale bellezza le feste nostre e gustando, anche di lontano, l'aroma di vita celestiale che esse hanno così largamente sparso in questa Torino, riaffermatasi un'altra volta la città della Consolata. pellegrinaggi ·al saq�uario prill}a della - no.vena -��� Era stato stabilito che l'inizio dei pellegri- . naggi avesse luogo il giorno 11 giugno, primo ·della solennissima novena. Ma alcuni se ne � ebbero in anticipazione, prodromi bene auguranti, segni benedetti della santa impazienza delle anime, desiderose di tributare i loro o omaggi alla Madre di Consolazione nella fausta ricorrenza del secolare suo giubileo; simili al bimbo amoroso che previene l'alba dell'ono-. mastico materno, anelando a carpire, prima dei fratellini, una dolce carezza, una lode per la sua sollecitudine. . 1° giugno. �.Pellegrinaggio d�lla Pia As- · sociazione delle Madri cristiane, stabilita nella Real Chiesa di S. Cristina e condotta al santuario dal Rettore della chiesa stessa D. Gior- . gio Gallina, che celebrò la messa e tenne un discorso alle signore associate. 7 giugno. - Pellegrinaggio del Collegio M S. Giuseppe. Messa del Rettore del medesimo, comunione generale dei circa 200 giovanetti, ai quali, avanti l'atto di consacrazione, tenne un discorso il Rev.mo canonico Wenck. 8 giugno. -Pellegrinaggio dei terziari de!J l'Ordine dei Servi di Maria della parrocchia di S. Carlo in Torino; messa. e predica del curato P. Bonaventura Ceirano. 9 giugno. -Pellegrinaggi dell'Istituto Thesia, delle figlie di Maria di S. Tommaso e del . Conservatorio . del Rosario. 10 giugno. - Pellegrinaggio dei reverendi chierici dei seminari Metropolitano, di San Gaetano al R. Parco e di Chieri. Con profondo, paterno consiglio S. Em. il cardinale Arcivescovo di Torino volle aprire le solenni feste per l'ottavo centenario della Consolata conducendo ai piedi di Lei ad implorarne primizie di grazie, i predestinati ad essere il sale e la luce del mondo, a precedere . coll'esempio i fedeli sulla via del Cielo di cui Maria SS. e la porta. A guidare il bello e numeroso stuolo dei giovani !eviti era col cardinale Richelmy il venerando monsignor Bertagna, rettore del Semioario Metropolitano. Dopo la recita del rosario S. Em., salito primo ad inaugurare il nuovo magnifico pulpito, rivolge ai diletti suoi chierici affettuose parole a fine d'animarli ad entrare coraggiosamente nella via del sacrificio insegnata dal divino Maestro ed a sperare fiduciosi nelle conso· lazioni di Colei che già per lungo volgere di secoli i torinesi hanno chiamata la Consolata. Legge quindi l'atto di consacrazione che e ripetuto all'unissono da un potente coro di voci, in cui vibra il forte e sincero consenso dei cuori. La chiesa sfavillante d'oro a;lla luce viviss . ima delle lampadine elettriche, l'effigie di Maria Consolatrice più soave tra un nimbo di bianca e diffusa chiarezza parlano vivamentealleanime, preludendo alla sacra maestà ed alla celeste dolcezza della fet;ta che viene, e compirà i voti del popolo subalpino e del· suo Pastore.
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