Missioni Consolata - Luglio/Agosto 1904

1ll eoflSO{ata 139 m= Il nuovo grande miracolo dalla Consolata ---"-""' - Questo, usato da un periodico cattolico torinese: l'ottima Voce dell'operaio, ci pare in· vero il titolo più adatto a riassumere l'im· pressione complessiva delle nostre feste centenarie. Si, noi abbiamo veduto in Torino un miracolo grande ed è questo: che in mezzo al materialismo, all'incredulità che dilaga per il mondo all'inizio di questo secolo ventesimo, siansi con tanta pubblica solennità ed universale consenso di popolo celebrate le feste in onore della Consolata. E più splendido e bello appare il miracolo, se si pensa al lavorio infernale con cui da oltre mezzo secolo gli empi, gli eretici, i sovversivi d'ogni specie, i nemici tutti di Cristo e della sua Chiesa s'arrabattano .per scristianizzare Torino. Ebbene, mentre i disgraziati s'illudevano forse · che la fede qui fosse morta; ehe stessero ormai per essere rilegati tra. le superstizioni del medioevo la disciplina cattolica, l'amore al Papa., la devozione alla Madonna, che succede? La Madonna chiama da una sua ima.gine taumaturga, e tutto ìl popolo SU· ba.lpino si commove, si scuote, si leva come un sol '!Wmo, forte di fede, sublime di entusiasmo e commemora nel più santo tripudio di cuori le glorie secolari della sua Conso· lata, che sono ad un tempo glorie della Chiesa, glorie patrie e cittadine. A decine di migliaia son venuti i pellegrini a. venerare, a chieder grazia a. Maria SS., e per questo si son sottoposti a viaggi fa· stidiosi, han subito danni, sottraendo braccia a.l lavoro urgente nei campi e nei traffici. Migliaia e migliaia. di fedeli per oltre una quindicina si sono accalcati nel santuario; tra ·l'afa della stagione, tra i disagi delle grandi agglomerazioni Ùmane, essi durarono intrepidi nella preghiera, nell'accostarsi ai sa.cramenti, nel ca.ntare le laudi di Maria SS., nel pendere dal labbro di Sacerdoti, di Vescovi, di Porporati che parlavano della bontà e della misericordia. di Lei. Coll'animo ardente di sacra commozione tutto un popolo ha esultato, partecipando colla presenza o col o cuore all'augusta cerimonia dell'incoronazione ed ha posto il colmo alle dimostrazioni in· superabili con quella della processione. All'irrompere, al · grandeggiare di tanto slancio di fede i tristi, come già le guardie a.l sepolcro di Gesù, trasalirono, quasi accecati da un sovrumano splendore. Le feste della Consolata furono per essi una vera rivelazione. Nè per loro soltanto, ma per gli indifferenti. altresì, per i tiepidi, per i sedotti dell'umano rispetto, per i buoni stessi. Certuni vanno dicendo: A che pro tanta pompa di esterne funzioni nel culto cattolico? A che tanto dispendio per coronare le im· magini della Madonna? - Ma la pompa esterna del culto è la gioia sublime che unisce le anime e col simbolo sensibile le guida in alto; è la bandie\"a che si spiega al sole e chiama a raccolta i credenti; l'agone dove si rinfrancano gli animi, dove si brava il rispetto umano. Anche ai pusilli dona coraggio il numero e la nobiltà dei compagni. Lo scoraggiamento talora s'infiltra pur tra i migliori, perchè il soverchiante blaterare, la prepotente gazzarra dei tristi coprono le voci composte dei bene operanti e la dignitosa loro attività. Ma il coraggio e la gioia ritornano a chi sta con Dio, quando Egli si degna di alzare un lembo del velo che copre la stupenda azione della provvidenza nel mondo. Allora i buoni, come i soldati di Gedeone, si contano dalle faci che accese bril· lano nelle loro mani ; allora il grido della. vittoria s'alza osannante nel nome del Signore e sprona la bella falange alla marcia. in avanti. Benedetta dunque la corona fulgente im· posta alla nostra Madonna ; benedetta la so· lennissima processione e quante furono le dimostrazioni di devozione alla Consolata. La loro celebrazione ha purificata, rinnovata l'anima del forte Piemonte: ha dato nuovo ardore alla sua fedeltà alla Chiesa ed al Vicario di Gesù Cristo, muove energie alla sua poten· zialità religiosa e civile, che esce da questi giorni santi armata a nuove pacifiche e gloriose battaglie pro aris et focis, sotto l'egida di Maria.

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