Missioni Consolata - Luglio/Agosto 1904

120 � 8ort.so{ata Q'M-�=;11 -=�,�---;;;;;;;;;;;;;;� ���;;;;;;;;;;l!I�Q questo santuario, in queste feste, nelle corone, opera ed offerta amorosa dei cuori riconoscenti. Conchiude dimostrando che se Maria SS. ci può e vuole consolare con temporali favori, vuole specialmente aiutarci e confortarci a compiere la nostra eterna salvezza, affinché si re,alizzi la preghiera fattale dal rappresen· tante del Supremo Gerarca nell'atto solennissimo di stamane: Come noi t'incoroniamo in terra, Tu, colla tua potente protezione, fa che siamo coronati in Cielo. LA LUMINARIA Non è ancor notte: gli ultimi chiarori del crepuscolo cedono poco a poco alle prime ombre della sera... una sera limpida e fresca tra la brezza profumata che a ondate arriva dai giardini, qai viali. E già dalle finestre ai balconi, dagli ab· baini alle botteghe, dalle terrazze ai portoni, nelle case e nei palazzi, nei tuguri e nei vii· lini, si accendono le tremule faci, si sospendono globi variopinti, si allineano i bicchierini multicolori a fregi, a festoni, -a disegni, che hanno spesso gentile vaghezza di arte e, sempre, una nota viva di affetto. Quest'opera simultanea e concorde di mille e mille cuori, di migliaia e migliaia di persone unite nello stesso intento, sollecitate dallo stesso pensiero, come appare grande e sintomatica nell'alto suo significato! Intanto più folte si fanno le tenebre notturne e più fulgido brilla il chiarore della luminaria in una scena meravigliosamente fantastiça e suggestiva, dilagando con torrenti di luce dai vicoli alle strade, dalle strade ai viali, dai via1i alle piazze, dalle piazze ai giardini fino alle solitarie pendici della collina, riverberandosi con bellissimi effetti pittorici sulla folla degli spettatori sciamanti con un ronzio d'alveare: folla immensa, varia, ordinatissima ch'è uno spettacolo essa sola, e che s'aggira, si stipa, s'incalza contemplando, ammirando, gli occhi in alto spalancati, avidi di ritenere nella mente quella visione fuggitiva di splendori e di fede. E tutti; 'accalcati a piedi, in vettura, sui trams, tutti hanno un solo desiderio, una sola meta : La Consolata l È Lei, è Maria, è la Regina incoronata di Torino, che tutta Torino chiama a sè coll'invito della celeste sua ·luce. Ma alla gran maggioranza riesce impossibile l'accedere ai pressi del santuario, dove la ressa è tale che ogni qualsiasi circolazione resta sospesa.. . E la gent.e si ferma da lungi, dove :può, e confortasi sospingendo gli sguardi alla eu- . pola sfavillante, alle fiammelle che segnano stupendamente le linee architettoniche del tempio, al campanile coronato . di lumi, alla votiva colonna, esclamando in uno slancio di entusiasmo, che è insieme atto di amore e di fede : È là/ .È là/ Sì, la Madonna è là, circonfusa dai fasci elettrici, dominando la moltitudine che s'affisa rapita nella . . . . . creatura bella Bianco-vestita e nella faccia quale Par tremolando mattutina atella. Terminata intanto la Benedizione del SS., il card. Vannutelli e gli altri Em.mi vogliono dar segno del loro compiacimento al popolo torinese partecipando a quella festa di lumi, a quel vero tripudio di cuori. Accompagnati dai sacerdoti del santuàrio, con diversi Vescovi escono sulla piazzetta della Consolata e salgono sul palco, dove la brava banda dell'Oratorio esterno salesiano dà concerto sotto la direzione del M.0 Garbellone. Al loro apparire s'alzano le note dell'inno pontificio, dominando l'applauso che alla fine del pezzo scoppia con centuplicata veemenza intorno poi; propagandosi quale poderoso fluido elettrico, desta altri applausi lontani, ed una . misteriosa corrente di tenerezza pare unire tutti nel vincolo d'una santa, unive � sal fratellanza. L'ovazione, nuova onda (l'entusiasmo tra la pia letizia, si ripete e cresce quando, poco dappoi, i Cardinali avviantisi all'Arcivescovado compiono buon tratto di strada a piedi, desiderosi di meglio ammirare l'illuminazione, di mescersi più da vicino ai torinesi; mossi dal delicato pensiero di non turbare la stupenda bellezza che presenta lo spettacolo di

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