98 Jll Cof)solata solatrice non si lasciò vincere in generosità dai suoi figli devoti, e trascrisse sul suo libro d'oro i nomi e le cifre segnati sulle liste del periodico, penetrando i segreti degli N. N. e misurando il valore delle monete alla stessa stregua già usata dal suo Figliuolo divino nel tempio di Gerusalemme. vincie ecclesiastiche di Torino e Vercelli, che si sentissero chiamati all'apostolato tra gli infedeli. L'istituto ha sede in una palazzina sita al n. 40 sul corso Duca di Genova. Vi è annessa una linda chiesina dedicata a Maria Consolatrice, assai opportuna in quella località, epperciò già frequentata e divenuta Il santuario della Consolata dopo l'ampliamento del 1900-1904 I missionari della Consolata Come ben disse S. E. il nostro Cardinale Arcivescovo in una funzione per la partenza d'un drappello di questi operai evangelici, anche l'Istituto della Consolata pe1· le mis· sioni estere, sebbene istituzione indipendente dal santuario, rappresenta nella lettera e nello spirito un ingrandimento importantissimo del medesimo santuario. La sua fondazione avvenne nel novembre 1900 per cura del canonico Giuseppe Allamano, rettore del santuario stesso coll'approvazione ed il plausodell'episco· pato subalpino, allo scopo di facilitare la loro vocazione a giovani sacerdoti e laici delle prof anch'essa un piccolo centro di grazie. Il campo per ora assegnato ai Missionari della Consolata è il distretto del Kenia, nell'Africa orientale inglese, dipendente dal vicariato apostolico del Zanguebar settentrionale. l In quattro spedizioni, un numero già abbastanza notevole di sacerdoti, fratelli coadiutori e suore missionarie si sono colà recati, e vinte grandi difficoltà di adattamento al clima, di linguaggio, di pregiudizi e d'insidie per parte dei protestanti, già riuscirono a f fondare sotto l'egida di Maria Consolatrice ben sette stazioni di missione, le quali danno liete speranze. Un grande sacrificio sarà certo per i missionari della Consolata il non
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