Missioni Consolata - Giugno 1904

J1l <2ortso1ata 97 :ale, o ::::::::::�t: e di , :w��� tar�:ll'ima ·g:=:, esclusivame:: fortunii, fatte più tremende dall'abbandono applicate agli ascritti. Il numero dei confra· e dall'indifferenza di chi non vede nel povero telli e delle consorelle è venuto così rapidaemigrato che una forza da sfruttare, o un mente elevandosi, da formare un vero eserignoto, o un concorrente molesto. Colle pre- cito di Maria SS. Consolatrice, che spiegherà ghiere, colle relazioni di grazie, colle offerte, le pacifiche sue file in queste feste centenarie, colle richieste di imagini, di messe votive, levando un'osanna, a cui risponderà certo di iscrizioni alla Compagnia, anche i nostri quello di un'eletta schiera di anime liberate buoni emigrati hanno contribuito a prepa- dal Purgatorio. rare l'esultanza di questi giorni santi: che in essi nessuno dei divoti di Maria Consolatrice dimentichi di invocare sui fratelli lontani la benedizione di Lei, proponendosi di aiutare per quanto gli sarà possibile l'ascendente, provvidenziale movimento con che Ella li va a sè attirando. Nuova sezione della Compagnia della Consolata Per il sno giorno secola1·e l\iaria Consolatrice volle formarsi una nuova guardia d'onore in questo novello pio sodalizio. Fin dal 1527 era stata canonicamente nel santuario eretta la Prima1·ia Compagnia della Consolata, rifondata poi nel 1589. Ma i regolamenti che limitavano dapprima a 72 e poi a 101 il numero dei confratelli e delle consorelle ed i gravi oneri loro imposti, fecero sì che soltanto poche persone delle più elevate classi sociali potessero appartenere alla Compagnia. Col crescere rigoglioso della divozione a Maria Consolatrice e nel moderno moltiplicarsi di associazioni, in moltissimi si fece più vivo il desiderio di riunirsi sotto le insegne della Vergine taumaturga, di vestirne le divise, di zelarne il culto a fine di avere da Lei in vita ed in morte più sicura, speciale protezione. Le domande furono così numerose ed insistenti, da manifestare un vero e sentito bisogno spirituale del popolo subalpino. Per soddisfarvi, si addivenne alla fondazione di una nuova sezione della Compagnia della Consolata, affatto distinta dall'antico pio sodalizio ed autonoma, portante oneri a tutti accessibili, ed a cui potessero essere ascritti anche i defunti. Con decreto dell'Arcivescovo di Torino, in data 21 aprile 1903, la nuova Compagnia veniva canonicamente eretta, ed era tosto da S. S. Leone XIII di v. m. arricchita di copiose indulgenze, in aggiunta a quelle della antica compagnia ad essa pure estese. Tra gli spirituali vantaggi di questa pia associazione, incontrò il più vivo favore quello che l'hafattachiamare volgarmente la Compagnia delle messe, cioè la celebrazione di éinquantadue messe annue, una in ogni sabato, all'alOfferte per l'ampliamento del santuario L'ampliamento e la decorazione monumentale del santuario, lungamente vagheggiati dai torinesi, entrando nella fase dell'attuazione costituirono il centro del movimento di ascensione nel culto di Maria Consolatrice, e furono la vera pietra di paragone del verace spirito e dello straordinario slancio del medesimo. Il periodico, fedele interme- 1 diario tra il santuario ed i divoti della Consolata, sta ad attestarlo irrefragabilmente. Le varie sottoscrizioni da noi proposte successivamente, e non senza qualche peritanza, per le 28 colonne delle nuove cappelle, per la copertura in piombo delle nuove cupole, pei metri quadrati di marmi preziosi occorrenti al rivestimento delle pareti e alla formazione dell'artistico pavimento, ebbero la più lieta e volenterosa accoglienza. Per dar esito a tutte le domande di colonne, si dovettero cedere in pia proprietà anche le antiche già esistenti; per i pilastri, le balaustre, le lesene e gli altri marmi si trovarono presI sochè tutti i soscrittori. Nè la pia gara fu lasciata soltanto ai ricchi: volumi interi ci vorrebbero a narrare l'abnegazione di bimbi;. di poveretti d'ogni specie per concorrere ad abbellire la casa della Madre; a dire degnamente dei sacrifici fatti per l'acquisto della loro colonna dagli operai cattolici, dalle Figlie di l\iaria, da buone venditrici di Porta Palazzo. Dimostrazione sopra tutte grandiosa e stupenda fu il plebiscito delle piccole offerte che, supplendo col numero straordinario e col gettito continuo all'entità, furono come il sangue vitale dei dispendiosissimi lavori murari, dell'indoratura salita ad una cifra ingente e di altre opere generali, delle quali, se non è tutto saldato il costo, è però bene avviato il bilancio d'assestamento. Particolare commoventissimo ed insieme principale ragione del fatto: delle piccole offerte fatte nei cinque anni moltissime - e nel solo anno 1902 furono 1830 - portavano l'intenzionr pe1· gmzia 1·icevtda.Maria SS. Con-

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