90 probabilmente videro documenti perdutisi in seguito. Negli archivi di corte si conserva sul soggetto una pergamena, che i critici giudicano del secolo XVI, e che il duca di Savoia Carlo Emanuele I il grande fece copiare sopra una lapide marmorea e collocare nel santuario. Tale lapide trovasi attualmente nel vestibolo che dai claustri dà accesso alla chiesa, ed è posta a destra di chi entra. Noi speriamo di potere d'ora innanzi seguitare su queste colonne la storia del santuario con minori in terruzioni. Tuttavia, specialmente per i molti Jettori i quali ci hanno espressa la loro santa impazienza. - segno di pietà che altamente li onora ed insieme di interessamento per noi incoraggiante - avvertiamo che la storia medesima è testè uscita compiuta e raccolta in un bel yolumetto (V. annunzio in copertina), 1.§1 Vita det ,SafltUario detta eoflSOlata nel t' utimo quinquen11io 1899-1904 === ��� === L'onomastico secolare della Madre, la � nuova gloriosissima incoronazione della � nostra Patrona e Regina ci imponevano � dolcemente un tributo tutto speciale, e noi siamo venuti a lungo pensando qùale dono accettevole e meno indegno di Lei avremmo potuto presentarle, a nome dei l torinesi e di quanti sono i suoi divoti sparsi pel mondo. Tutto considerato, ci parve che nessun omaggio potesse � meglio convenire alla grandezza di Maria SS. Consolatrice, alla riconoscenza del suo popolo ed alla circostanza faustissima, che il riunire in olezzanti ghir- "l lande ed in mistiche cornucopie i fiori ed i frutti che la Vergine tau::naturga si degnò coltivare colle benedette sue mani: le opere, vogliamo dire, che Ella � stessa ha ispirate, sorrette, fecondate, guidate a felice esito quale preparazione prossima a questo centenario. Noi verremo adunque raccogliendo in sommari l e rapidi accenni la vita del santuario nell'ultimo quinquennio: vita di materiale trasformazione e di spirituale in- � cremento, in cui, di fronte all'opera grandiosa della provvidenza, meglio appare quali deboli ed inadeguati stru- � menti siano state la mente e la mano � dell'uomo, per quanto vigili e volenterose. Colei sola che guida a Dio i cuori colla misericordia delle sue consolazioni, seppe accendere nuove fiamme di divozione in questo suo santuario, dove palpita il cuore di Torino; seppe consolidare tra noi il suo regno d'amore e di gloria, ed estendere in sempre più ampia cerchia le sue benedizioni. * * * La preparazione prossima all'ottavo centenario della Consolata prese le mosse dall'indimenticabile Congresso Mariano del4-8 settembre 1898. Stavano allora per intraprenderai i lavori d'ampliamento del santuario: l'opera che apparsa forse allora tutta materiale agli occhi profani ed alle menti superficiali, portava invece in seno un tesoro di intenti spirituali. L'essersi questi felicemente poi conseguiti, è chiaro indizio che Maria Consolatrice, a cui furono affidati, si degnò benedirli dal trono del suo trionfo in quella processione solennissima, la quale, insieme col fedele popolo subalpino, trasse a renderle omaggio i rappresentanti di tutte le parti della terra. S. E. il Cardinale Richelmy, nostro amatissimo arcivescovo, nell'omelia detta in sul chiudersi del Congresso, usciva in queste parole : Torino in questi giorni, al cospetto degli angeli e degli uomini, dimostrò veramente di essere la città della Consolata. Ed il nostro periodico, iniziando le sue pubblicazioni pochi mesi dopo, alludeva ai giorni memorabili dicendo: Noi dobbiamo
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