Missioni Consolata - Maggio 1904

.Anno VI - N. 5 . ... . . ' o n PERIODICO o RELIGIOSO o MENSILE � ESCE AL PRINCIPIO DEL MESE n DIREZIONE PRESSO LA SAGRESTIA DEL SANTUARIO DELLA CONSOLATA IN TORINO Maggio lOOi

-., , e a • ... . , .... . pellegrinaggi al Saqtuario �ella Goqsolata _____ ... .. --._.. ____ _ Questi pellegrinaggi, come già fu annunziato, avranno luogo dall' 11 al 27 giugno. Le pratiche colle Amministrazioni ferroviarie e tranviarie per la validità dei biglietti di . andata-ritorno e per la riduzione di prezzi sono ben avviate, ma non ancora definite completamente per poterle pubblicare. Appositi manifesti affissi in tutti i paesi del Piemonte, Lombardia e Liguria, come pure nelle principali stazioni ferroviarie del regno, indicheranno i prezzi e la validità dei biglietti andata-ritorno. Ci limitiamo per ora a far notare che per usufruire delle riduzioni ferroviarie occorrerà procurarsi le tessere da pellegrini, e che queste tessere saranno diverse, secondochè si vorrà viaggiare colle fe1'1'ovie dello Stato, ovvero colle t1·anvie e fe?'l'ovie ridotte facienti capo a Torino. Tessere per viaggt'are sulle j'errovt'e dello Stato Le richieste di queste tessere e di qualsiasi schiarimento in proposito dovranno essere dirette al Rev.mo Monsignor Giuseppe Vicini, piazza Gavom·, n. 2, Salttzzo, oppure ai seguenti Incaricati per ricevere le iscrizioni AcfJUI. D. Agostino Parodi - Segr. Vesc. • Giovanni Cuminatti- Via Gat•ibaldi, 20. Alassio. Can. Giuseppe Miglietti. Alba. Can, Gondisalvo Lamberti. • Tipogt·afia Paganelli. Albenga •. D. Lorenzo Anselmo. Alessandt·ia. Can. Stefano Prigione-Via Schiavina, 8. ' Alice Belcolle. T. Giuseppe Lanza - Are. V. F Aosta. Can. Augusto Clos. Arma di 'l'a��:i1L. Luigi Lombardi -I. Post. Asti. Can. Felice Cantino - Arcid. Catt. • D. Zaverio Pescarmona. Avigliana. D. Cesare Miravalle - Vie. F. Biella. Can. Mat•<:ellino Parona - Arcipr. Catt. Bra. D. Gaspare Burzio, Prim·e S. Andrea e V. F. Bolzanèto. D. Piett·o Malfatti. Borgomanero. Can. Et·cole Quaroni - Parr. Borgosesia. Can. Guglielmo Tessitore - Parr. Broni. Teol. Lorenzo Dardano -At·cipr. Busca. Chiambra Giovanni. Camogli. D. Prospero Luxardo. Canelli. D. Carlo Benazzo -Parr. Casale M. D. Oreste Ghigo - Rett. O l'f. S. Gius. • Tipogt·afia Giovanni Pane. Castagnole Lanze. Il. Domenico Pasquero. Casteggio. D. Carlo Testone, Arciprete. Castelnuovo d'Asti. D. M. Vianzone V. F. Cavallermaggiot·e. Teol. Antonio Righetti. Cavom·. Mons. Arato Bel'Dal·do - Vie. F. Costigliole-Saluzzo. Abelly Sac. G. Prev. Cher11Sco. Racca Antonio - Orologiet·e. Chiavari. D. Lorenzo Castagnino - Via Forno. Chieri. D. Angelo Bortolomasi - Pt·of. Sem . Chivasso. Can. Benedetto Coda - Parr. (1uneo. Teol. Mutino - Curia Vesc. Diano Marina. Sac. Paolo Novaro - Are. V. F. ])omodossola. D. Gius. Vallono - Coad. Colleg. Dronero. D. G. B. Olivero -Vice Curato. �'ellzzauo. Ruggiero Dionigi - I. Post. Finalmarina. D. Pietro Deccio -Arcipr. V. F. t Tipogt·afia Pio Ardorino. Fossano. Can. Pietro Tt·ucco. Garessio. Teol. Francesco Airaldi - Arcipr. Genova. Raffaele Sel'l'a - Albergo Nazionale, via Lomellini. Avv. Alarico Calvini - Vicolo Notari, l. '· Sac. Carlo Cresta - Dirett. Jstit. Negrone Durazzo - Piazza Carmine. lntt·a. Can. Bet•nardo Cardano. lYr.Ja. D. Paolo Bellono -Rett. S. Maurizio. Loano; Marchese Frane. Gat·assino-Gat·bal'ir.o. Milano. G. B. Peragalli, Li b. Ecc!. -Via Arei v. l. Monno. Can Oreste Rughi - Part·. Mombercelli. Celestino Mazzetti - Dil·ett. Un. Astig. di Credito. Mondovì. Can. Valel'iano Aguzzi. • Curia Vescovile. Mortara. D. Marchetti Ern. -Vice C. S. Lorenzo. Nizza M. D. Giuseppe Ariotti. Novara. D. Vincenzo Marucco - Parr. al Monserr. Novi Ligure. Frane. Spinso-Via Paolo da Novi. Oneglla. Can. Bet•nardo Elena - Parr. Ormea. Vice-CUJ•ato della Collegiata. Ovada. Teol. Emanuele Mignone - Parr. Pinerolo. Can. Callisto Cesano - Cane. Vesc. Porto Maurizio. Can. Lindo Thomatis - Parr. Ronco Scrivia. D. Giovanni Olivieri, Arcip. ...... ..... e re .... m .... ... ••

��nsoiata PERIODICO RELIGIOSO MENSILE biREZlONE - r����y� �� SO:M:.M:.ARIO J} La pastorale di S. E. il Cardinale Arcivescovo sulla Uont solata - Gara d'onore degli oblatori di brillanti per le nuove Corone della Consolata - Le dediche delle nuove opere in marmo nel Santuario-Indulgenze a chi visita il Santuario J nel mese di maggio - Orario delle S. Funzioni pel mese di maggio. ( O/l'erte per l'ampliome1ttO del sa..tuarz'o, Qs--�,�������������� o La pasfiorale. di S. E. il Gardiqale �rcivescòvo SULLA CONSOLA T A Col cuore compreso di santa gioia ci presentiamo 0ggi ai nostri _cortesi lettori. Non è più la nostra meschina e fredda parola, sibbene l'autorevole ed ardente del venerato· nostro Arcivescovo, del Cardinale della Consolata, che viene a preparare i cuori per le pros­ �ime auspicate solennità .centenarie. Il piissimo nostro Pastore compendiando in questo Suo scritto la storia, a Lui famigliarissima, del nostro Santuario, 1 utta l'avviva col soffio potente dell'amore forte e soave ond'Egli è compreso per la Divina Consolatrice, e ne l converte le pagine gloriose in altrettanti stimoli ai suoi diocesani ad amare e venerare Colei che d'ogni bene è in- i terceditrice presso Dio. Non si poteva .· trattare in modo più originale ed efficace il carissimo argomento. Leggiamo in reverente raccoglimento la Pastorale l sulla Consolata, e lasciamoci penetrare l'anima dal cBleste profumo che ne emana, quale da cespo di mistiche rose i di questo Maggio privilegiato, vigilia dei mese che in quest'anno memorabile gli rapisce la prerogativa di Mese di Mflria Santissima.

66 }11 eo.,solata . Q=Q.-�-�,-s�=-���=-����·d%����������0 - - =���e����� � - ���gp _ _ �c· AGOSTINO DEL TITOLO DI S. EUSEBIO DELLA S. R. C. PRETE CARD. RICHELMY l A:�C�N:l:������:�,�:�:.:�Ef:�� l �l l � xx f ""� � J A tutti i suoi Carissimi Fratelli e Figliuoli ( - �"" ��� -��lr Jv Salute, Gaudio, Pace e Benedizione v\ u{� . · . Jt< _ = =�r . . · (i,)l lazioni soavissime che in questi ultimi .� _ � 1 _ temp·i ha voluto e vuole avere con noi �c· '- R s?no settantacinque anni, e 1 la Regina .del ·Cielo. � Torino rasciugate le lagrime, · i Spirava fra· i casti amplessi di Gesù Redentore il secolo decimonono, e la-· · � antico dolore, si raccoglieva � sciava come in eredità alla CattoTica esultante nel Santuario di � Torino la rinnovata devozione alla Ma- 8 Maria Consolatrice per im-� donna Consolata. L'incredulità e l'inporre coll'autorità del Venerando Capi- differenza ebbero un bel lavorare per tolo' Vaticano e per le mani del pio agghiacciare ie anime nostre: a scuoArciv. Colombano Chiaverotti la corona � terci dalletargl1, a infonderei lena e codi oro sopra la devotissima Imagine, H raggio hanno virtù troppo grande in oggetto prezioso della più profonda �e �. !· mezzo a noi i dolci accenti della fede nerazione e del più tenero affetto. � e della riconosceina: Mille volle beneDa quel giorno parve raddoppiata la � detta, - o dòlcissima Mm·ia, - Benedetto devozione. dei Torinesi alla Vergine; e · il Nome sia - del tuo Figlio Salvato?'. insieme si moltiplicarono 11ella città .::_ _O ilfaria Cor�solatrice, --noi tioffriamo nostra i segni di. protezione e di affetto [ il nostro çuor. - Tutti i secoli-.son pien'Ì, per parte dell'Augustissima Patrona. r�·; - o Maria, delle tue glorie - e di tenere Al compiersi dell'ottavo centenario memorie, - di prodigi e di favor. - ilfa dalla prodigiosa invenzione del Quadro Torino, o cara Madre, - sempre fu da di Maria, io ricordo volontieri le pagine . 1 Te p1·otetta - e fra tutte prediletta - da pietose delle antiche storie; ma più an- Gesù Cor�solator. - O Jlfaria Consolatrice, cora mi torna caro lo insistere sulle re- -- f noi ti ofriamo i nost1·i c·uor.

1.2 <Zot'}solata 67 � vero dire, tornadifficile lo rin1!/i_) tracciare le primi origini fra noi .della devozione alla Consolat11. Ammaestrati i Tòrinesi dal Grande S Mas� . simo ad onorare con tenerezza figliale la: Beatissima Vergine, ben presto in Lei riconobbero la sorgente di ogni conforto, e presero a salutarl a quale Consolatrice degli afflitti. Ma le molte guerre e le calamità dell'età di mezzo come hanno in parte impedito il fiorire della vita religiosa nel Piemonte, così vah;ero ad occultare i segni della venerazione e dell'amòre a· Maria. In sul princifJiO dell'undecimo secolo il Re Arduino gemendo sotto il peso dì forti dolori giaceva gravemente infermo nc;llla città d'I vrea; e la pietosissima Re:­ gina del Cielo si degnava rnanifestarsi a lui con un tratto di singolarissima misericordia. Mentre lo assicurava della prossima guarigione, lo eccitava ad edificare in suo onore tre cappelle, una a Valperga, un'altra a Crea nel Monferrato e la terza a Torino presso la chiesa già esistente ·di S. Andrea. Obbed't Arduino, e come narra l'antica: cronaca, nel giorno 23 novembre dell'anno 1014,. per ordine di lui furono gittate le fonda menta della vetusta ·· ca ppella delle. . Grazie nel nostro Santuario. Fu grande · per certo la letizia dei nostri ·padri : ed è a credere non siano mancati frutti preziosi della rinnovata divozione a Maria · Consolatrice.· Ma i tempi correvano ancora tristi assai; e ben presto per l'ir ruzione di popoli barbari Torino fu ridotta a troppo infelice condizione, e l'opera di Ardùino insieme coila chiesa . stessa dì S. Andrea ·soggiàcque alla sorte comune. Pur� non era possibile che il luogo scelto da Maria dovesse rimanere privo di gloria e sterile di benefici per gii abitatori del Piemonte. Correva l'anno 1104, e in Brianzone, piccola città del Delfinato,· viveva nell'amore santo della Nm:tra Augusta Religione un pio signore, ricco di beni di fortuna ma povero quanto a doti di mitura, perchè privo del lume degli occhi: il nonie suo Giovanni Ravacchi: Di lui si volle servire la Vergine come di strumento avventurato · a risvegliare nei . nostri maggiori i sensi della fedé e della devozione. Avvertito dalla stessa Regina_ del Cielo che in Torino fra i ruderi di un antico te m pio trovavasi una sua i m- . magine, e che era prossimo· ristante in cui la medesima d·weva pubblicamente essere restituita al culto, egli si incamminò con grande coraggio alla volta del . Piemonte, e superate felicemente le· peripezie della lunga e difficile peregrina zione giunse fra noi nel cuore della state dell'anno anzidetto 1104. Come vuole la tradizione, era i l 20 giugno quando alla presenza del Vescovo e di una devdta moltitudine venne scoperta la prodigiosa . immagine dietro le indicazioni del Ra- · vacchi, il quale prostratosi con trasporto 1nnanzi alla stessa ebbe ad acquistare . subitamente la vista. Non è facile dire <t parole la piena della sua a llegrezza, ma non è difficile lo intendere come dalle sue labbra spontaneo siasi sprigionato bentosto l'inno della gioia e della . gratitudine. · E quanti furono spettatori del prodigio ebbero a · sclamare con lui :. O beata Maria, o Celeste Consolatrice degli afflitti, pregate per noi, i otercedete pel vostro popolo diletto. Ora pro nobis, intercede pro populo tuo, Virgo Consolatrix. La prece devota sali !,en accetta al trono di Maria, e la de vo zione a una tanta Madre in Torino non venne più meno giammai. Il nostro San-

68 1.2 eo.,solata tuario della Consolata acquistò un nome illustre non solo fra le chiese della città e della diocesi, ma in tutto il Piemonte; e parve costante la gara fra la benignità di Maria nel largire grazie e benedizioni e la sollecitudine dei Torinesi nel moltiplicare le domande, i ringraziamenti e gli atti di ossequio. In modo straordinario presero ad affluire i fedeli, e tanto crebbero le tavole votive, i cuori dì argento e gli altri segni della devozione e della riconoscenza, che, più. non bastando le pareti del tempio, i medesimi si dovettero accumulare pure nei luoghi vicini alla chiesa, e non fu tampoco possibile serbare accurata memoria di tutte le grazie ottenute. Ne basti qui lo accennare ad aleuni f.1tti di maggior momento. Nelle pestilenze che travagliarono i secoli XIII, XIV, XV, XVI, XVII, fu manifesta la protezione della Consolata ; . poiché in mezzo alla costernazione dell'Italia e dello stesso Piemonte Torino tal fiata fu immune dal niorbo, tal altra solo lievemente ne ebbe a soffrire, e anco quando vide morii·e parecchi de' suoi figli, sempre sempre provò in mille modi la forza del celeste conforto. La guerra più e più volte ebbe per certo ad affliggere le nostre contrade, ma fra gli orrori della stessa non venne meno l'a· iuto di Maria Consolatrice. In modo specialissimo giova qui ricordare la prodigiosa liberazione di Torino dal triste assedio dell'anno 1706. Le truppe francesi e spagnuole, come a tutti è noto, da tre mesi tenevano stretta la nostra città e l'aveano ridotta a tale, che pareva follia lo sperare redenzione. Ma il nostro Beato Sebastiano Valfrè non cessava dall'infondere eoraggio nei soldati e nei cittadini, tutti esortando a ricorrere alla Consolata e a porre in Lei ogni fiducia. E Maria invocata sui colli di Superga dal prode Vittorio Amedeo, a lui ed all'invitto Principe Eugenio ottenne le grazie opportune per isbaragliare il nemico e mutare subitamente in gaudio la piena del lutto. La vittoria, riportata nella vigilia stessa del)a festa della Natività della Vergine, fu intiera, e nella comune esultanza salirono ,unanimi al trono della divina Madre gli inni dell'amore e della gratitudine. \'- � ,,} A egli è sovratutto in questi ul f!' � timi anni che la devozione alla Consolata conquistò siffattamente gli animi dei Torinesi, da divenire come la caratteristica della pietà cittadina. Ho detto in principio di volere fermare q!Ji l'attenzione vostra, o Carissimi Fratelli e Figliuoli. Non vi spiaccia il mio parlare con tutta semplicità e cordiale schiettezza. Un nuovo flagello, quasi a sostituire le antiche pestilenze, nel secolo decimonono più e più volte ebbe a seminare desolazione e strage nelle contrade dell'Europa : il cholera-morbus; ma Torino ogni volta ebbe a sperimentare la protezione di Maria. Fu caro spettacolo nel giorno 3 settembre 1835 lo scorgere i primi magistrati della città accorrere in. forma solenne al nostro· Santuario, inginocchiarsi innanzi all'Altare della Consolata e deporre nelle mani dell' Arcivescovo Mons. Luigi Franzoni il voto della confidenza e · dell'amore. Oh l come bene aveano_ allora i rappresentanti del popolo compre�o il carattere del loro mandato l Era sorta in tutte le menti, . -avea occupato tutti i cuori la persuasione che a liberare Torino dal nuovo morbo Maria Consolatrice null'altro aspettava che la manifestazione del comune affetto.

� 8of}solata 69 E fu pure bellamente sCJelto l'oggetto del voto. Oltre le preci pubbliche e le devote funzioni a compiersi nel Santuario, fu promessa la erezione sopra la piazza at- . tigua al tempio di una colonna di granito po1·tante una statna in ma1·mo della Vergine Santissima con iscrizione relativa alla circostanza dell'innalzamento. Non fu delusa l' aspettazione universale. Pochissimi casi di cholera si ebbero in Torino dopo la presentazione del voto; e in quell'anno funestissimo per l'Italia e per il Piemonte, sole 125 si noverarono nella città nostra le vittime del contagio. Dall'alto del grazioso monumento oggi an� cora pare che Maria rivolga ai Torinesi lo sguardo della materna compiacenza e a tutti vada ripetendo che non si ricorre mai invano alla potente bontà del suo patrocinio. Il 26 aprile 1852 pochi istanti prima del mezzogiorno uno scoppio terribile riempì di spavento l'intiera Torino: la polveriera, allora trl)ppo vicina alle abitazioni cittadine, investita dal fuoco fece giustamente temere di orrido disastro. Ma la Vergine Consolàtrice pietosamente vegliava alla salute dei prediletti suoi � figli. Vivono ancora parecchi testimoni della prodigiosa preservazione, e non sono molti anni, che fra i più assidui e devoti frequentatori del nostro San tuario scorgevasi quel Paolo Sacchi, che fu lo strumento principale della materna misericordia. Fino alla morte questo piissimo uomo, addetto in allora come sotto-ufficiale alla polveriera, J;Jella schiettezza della sua umiltà confessava di essere stato debitore alla Consolata, invocata .collo slancio dell'ansia e della fiducia, dell'atto eroico da lui compiuto a dif esa della città. Se Maria non guidava il suo braccio ad . i mpedire lo scoppio di ottocento barili di polvere, nessuno può dire l'immensità del disastro, che avrebbe colpito i nostri padri. E fra gli effetti stessi degli scoppii minori avvenuti antecedentemente, sovratutto nella Piccola Casa della Divina Provvidenza si mostrò evidente la protezione della Vergine. Nel crollare di mura e di tetti, fra il piovere di travi, d'i spranghe di ferro, di sassi e di altre materie infocate neppure una fra quattro migliaia di persone raccolte nelle braccia della carità di Gesù Cristo ebbe a perire.'Testimoni numerosiss!mi, fra cui increduli ed acattolici , accorsi subito dopo ·il triste fatto videro coi loro occhi illese fra :le rovine molte statue ed imagioi della Verginé; ed· ancora al presente è tenuto in ·grandissima venerazione nel ·vestibolo della Piccola Casa un quadro della Consolata, il quale letteralmente e per lunga ora fu bersaglio a sassi infocati e ad altri pezzi di materiale !igneo e ferreo, che col loro impeto sfondàrono una grossa porta posta dietro il quadro medesimo e la divelsero storcendone i serrami ed i cardini . E nello stesso Santuario di Maria Consolatrice, certamente per la bontà di una tanta Madre, n oh si ebbero quei guasti che parevano inevitabili, per la vicinanza alla polveriera e per la singolare condizione dell'edifizio, che è costrutto sopra un rialzo del terreno : non una screpolatura in alcun muro, non un cristallo infranto, quando quasi per tutta la città era come un camminare sui vetri caduti dalle case. Ella è ancora pia opinione, o Fratelli e Figliuoli Carissimi, che alla benignità della Vergine Cons.ol atrice debba Torino lo esser scampata· da un grave pericolo nell'anno 1859: Scoppiata la guerra contro l'Austria, poco mancò non venisse la nostra città occupata dai nemici.

70 Ut eollso(ata Un errore, o se così vuoi dirsi un momento di esitazione per parte di chi aveva allora rielle mani la somma delle cose, fu, com'io penso, il mezzo di cui si volle servire la Consolata a nostro vantaggio. Ritornò ancora in questi ultimi anni la sventura sotto diverse forme a battere alle porte delle nostre abitazioni; ma sempre, pur in mezzo alle ealamità · inevitabili della vita presente, rifulsero gli effetti soavi delle consolazioni di Maria. E, quello che più è, fra l'imperversare delle tristi sétte, fra gli sforzi continui dei nemici della Chiesa, Torino sempre.si mantenne città religiosissima; ed oggi ancora pare di giorno in giorno la fede e la pietà vadano moltiplicando il numero e lo splendore delle sante conquiste. Oh l non sia vietato a colui, che di Torino può dirsi figlio e padre al tempo stesso, il toccare, con un senso di gioia e insieme di gratitudine, delle glorie intime e dei trionfi spirituali della Consolata! È la grazia di Gesù Cristo, come voi ben sapete, o miei Dilettissimi, la vita e l'anima del. Cristiano; mezzi e stru· menti della grazia sono la preghiera e i Sacramenti; frutti della stessa lo spirito di pieta, lo zelo delle buone opere, l'ardore della vera carità. Ora il nostro Santuario della Consolata, come a buon qiritto merfta in modo �ovraeminente il nome di Casa di orazione, s.ovratutto in questi ultimi tempi è divenuto q ritrovo delle anime pie desiderose di abbeverarsi alle fonti · del Salvatore specialmente col ricevere il primo e il più grande dei Sacramenti : la Divina Eucaristia. Non v'ha giorno dell'anno, in cui non ricorrano a centinaia i fedeli ai piedi della Vergine Consolatriée; e dalle prime ore del mattino fino alla sera è un succedersi di suppliche, di lagrime, di ringraziamenti, di offerte a Maria. Dal Principe augusto all'ultimo popolano, dagli incliti rappresentanti della Milizia, del Foro, della Magistratura fino ai più umili figli del · lavoro, nei laid tutti di ogni età, sesso · e condizione, è ima cara sollecitudine di unirsi ai Sacerdoti, ai Religiosi, ai Chierici, alle Suore nel moltiplicare i segni di amore e di ossequio. Nei Sabati poi di . tutto l'anno, specialmente in alcune ore del giorno le vie stesse della città segnano .il tendere affettuoso dei Torinesi alla casa della Madre comune; in essa l'Esposizione devotissima del Santissimo Sacramento, in essa la pratica della Corte di Maria, in essa un non so che di dolce, di tenero, e in,sieme di grave e di solenne: Egli è meraviglioso il numero dei fedeli che bramano ricevere Gesù Sacramentato presso l'altare della Vergine; ed è ben degno di considerazione n·ratto che lungi dal rattiepidirsi la pietà dei Torinesi pare anzi che per tal riguardo ·di anno in anno divenga maggiore. Se già negli ultimi lustri del secolo scorso ·Maria Consolatrice ogni anno vedeva ascendere fino a cento e più niila il numero de' figli che sotto i suoi .occhi si accostavano alla Mensa Eucaristica, in soli tre anni del presente secolo ben più di settecentomila Comunioni ebbero a distribuirsi nel nostro Santuario. Qui mi taccio delle pratiche speciali, . che hanno luogo nel mese Mariano, in quello di Ottobre, nei giorni festivi e solenni, come non parlo della recita quotidiana del Santo Rosario, della reite­ ' rata Benedizione del SS. Sacramento e della moltitudine stessa di Messe che si · vogliono celebrate all'Altare della Con-

Il' 8of1so(ata � 71 o solata; .ma debbo pure accennare in qualche modo alla celebrazione annuale della festa principalissima, che cade proprio nel cuore della state, il 20 di Giugno. . Chi non ha assistito mai alla stessa, difficilmente può intendere quello che essa sia per . il nostro Piemonte e .sovratutto per la Città di Torino. È antichissimo l'uso di premettere alla Festa della Consolata una devota Novena, nelia ·quale la voce di valenti oratori, lo splendore. delle funzioni e sovra tutto l'accorrere premuroso delle . . anime pie ha virtù mirabile di alimen­ · tare ed ·accrescere l'ordinario fervore; ma da alcuni anni si è manifestato il bisogno di mandare innanzi alla stessa Novena la pratica detta. dei nove Sabati, la quale fa _ sì che fin dall'Aprile lo sguardo dei Torinesi già sia rivolto quasi con santa impazienza alla solennità del 20 Giugno; e poichè nei Sabati della Quaresima i banditori della Divina Parola sogliano predicare le lodi della Vergine nel suo Santuario, per poco non è fra noi un connettere la festa di Maria Consolatrice colla stessa letizia pasquale. Come poi è spuntato il giorno che immediatamente precede la sospirata annuale commemorazione, per tutta Torino è un commoversi, un esultare, un prorompere in manifestazioni di fede e di amore. Le mura del Santuario più non bastano a contenere le moltitudini; la piazza, le vie circostanti, e insieme i varii luoghi della .Città, ove è più vivo il culto della Vergine, si risentono della gioia comune; e chi gi�nge forestiero alla nostra Città deve pure interrogare meravigliato quale singolare avvenimento abbia rotta la monotonia del tempo, quale nuovo affetto abbia occupati tutti i cuori. La seta del 19 Giugno è un· ins.òlito splendore, che abbellisce le pubbliche strade e gli . stessi cortili nell'interno delle abitazioni: dal palazzo del ricco fino al tugurio del povero pure nelle parti più remote della città è nobile gara nel manifestare l'amore che tutti sentono .per Maria; ma fra quelli che hanno la ventura di abitare nei pressi' del Santuario, par qua,si il primeggiare per ab- . bondanza. e magnificenza di lumi e di . addobbi sia insieme l'adempimento di uno stretto dovere e l'ostentazione legittima di un proprio diritto. Alla ga- ' iezza santa dovuta allo scintillare delle faci e al chiarore modesto delle· più umili fiammelle aggiunge brio potente e soave il risuonare delle armonie devote innanzi· alla porta principale del Santuario. Sono le voci robuste di Sacerdoti, sono i. cantici ardenti dei popolani, sono i concert� melodici dei buoni figli di D. Bosco, che fendono le_ aure vespertine, e colla loro dolcezza vanno molcendo gli orecchi per sollevare al Cielo le menti e imparadisare i cuori. . Caduto da lunga pezza . il sole, che pure ha in quell'epoca libero il campo a tutta la sua potenza, vicina la mezzanotte, è giocoforza chiudere le porte del tempio; ma ogni anno è un lottare colla pietà dei fedeli. non sazia mai di rimanere ai piedi della Vergine, e divisa sempre fra il sentimento della doverosa obbedienza e la forza irresistibile del. prepotente �ffetto. Ohe nei Santuarii innalzati sulle sommità dei monti o sparsi neli"aperta campagna debbano spesso i Fedeli vegliare le notti che. precedono le maggiori solennità, nori è gran meraviglia; ma io non so se tanto facilmente nelle popolose città avvenga di rimirare lo spettacolo che porge in Torino la notte che

7\l 1l1, Coqsolata precede la solennità di Maria Consolatrice. Appena appena un due ore, dalle 23 del 19 al tocco mattutino del 20, rimane chiuso il Santuario; e due ore sono troppe perchè possa nelle medesime rimanere sospeso il culto della nostra cara Madonna. È un intonare il Rosario all'aperto proprio in sulla mezzanotte; è un ripetere gli inni e le lodi di Maria, è un far ressa innanzi alle sacre porte, sospirando l'istante di riavvicinare l'Altare, di contemplare nuovamente la prodigiosa Effigie. Vuole una antica consuetudine che nella festa della Consolata la prima Messa venga ,celebrata prima ,dello stesso spuntare dell'alba; ed alla prima tien: dietro tosto la_ seconda, e poi contemporaneamente ai molti altari è un succedersi di Sacerdoti, è un affannarsi di Chierici e laici per servire al Divin Sacrifizio, e sovratutto è un accorrere così numeroso alla Sacra Mensa, che più non torna possibile al Vescovo od ai Sacerdoti, éhe lo coadiuvano, soddisfare al desiderio di tutti. Fino a diecimila ascendono le Comunioni del 20 Giugno nel solo Santuario; e molti sono costretti ricorrere alle chiese vicine se pur non vogliono rimanere privi del pane eucaristico. La folla, che durante l'intiero giorno riempie il Santuario, e per la varietà molteplice degli elementi che la compongono, e per la festività del contegno, e per la spontaneità delle offerte, e più per il fervore della devozione porge tale -spettacolo, che strappa lagrime di c,•nsolazione ai credenti, incute ai profani un senso di ammirazione e rispetto misto -a uh sacro terrore, e chiama sopra di sè, com'io penso, lo sguardo lieto e com­ ,piacente degli Angioli stessi dèl Cielo. Ma a soddisfare la pietà dei Torinesi verso Maria Consolatrice non è sufficiente lo splendore delle solennità che si compiono entro le mura del Santuario. Sono le vie stesse della Città che si vestono a festa; ed è sotto le volte del cielo che vuole esplicarsi colla magnificenza del sacro corteo, colla soavità l dei suoni e dei canti, colle ripetute acclamazioni a Maria la pienezza del giubilo. t ·Non appena comincia il giorno a declinare, è nei cittadini e negli abitanti stessi del contado un nuovo avvivarsi dei più dolci affetti, è in tutti ed in l ciascuno un preoccuparsi della solenne processione, che forma la gloria e la delizia di Torino. Per molti e molti [J così del Clero come, del laicato, tanto � della giovinezza quanto de1l'età matura, � l'accompagnare pubblicamente Maria è � la più cara delle soddisfazioni, è l'apI pagamento più soave dei bisogni del cuore; altri che non può aver parte diretta nella processione, va stu�iando il rJ � luogo più adatto, il modo' più opportuno per assistere al sospirato spettacolo; e pur fr::t c'oloro, che infelicemente non gustano le bellezze della N. S. Religione, non è facile l'attutire un ,senso di curiosità; gli stessi avversari del Cristianesimo non sanno in-quell'ora volgere altrovè il passo. Non è a dire che la Processione della Consolata quanto a l, pompa esteriore abbia quelle attrattive straordinarie, che vantano tanta forza suUe moltitudini; bensì ti sorprende il numero stragrande dei devoti, tanto che al pieno svolgimento ornai non è più sufficiente la 'lunghezza di un intiero chilometro, e, più ti colpisce l'accorò o unanime dei santi affetti, che di mille menti e di mille cuori fa come un'anima sola, che è tutta' intenta ad onorare Maria e che riel linguaggio dell'ordine, dell'esultaiione, della fiducia,' dell'a-

J1l eo.,solata 73 more sa predicare con forza mirabile le bellezze celestiali, le glorie ineffabili di una tanta Madre. Anco dopo rientrata la Processione nel Santuario, dopo impartita dal-Ve­ -scovo la Benedizione Eucaristica, dopo .che le tenebre notturne hanno posto termine alla solennità giocondissima, rimane in tutta Torino il profumo dellà ·casta letizia e della pietà mariana; è un rallegrarsi a ·vicenda, è ·un parlare volonteroso delle varie circostanze della festa, un ricordare i detti del sacro oratore, un esaltare le grazie novelle, colle -quali la Consolata ha raffermato fra noi le sue compiacenze e il suo patrocinio. ·�� n·egli è appunto dei fa vori speciali, � con cui piacque alla Vergine il­ '1 ustrare ed arricchire sovratutto nel .campo dello spirituale la città nostra in questi ultimi tempi, che io debbo qui discorrere ancora un istante con voi, o Fratelli e Figliuoli Carissimi. Sono decoro e vanto di Torino gli istituti di D. Bosco e del Venerabile <Jottolengo; l'uno e l'altro ben possiamo <lire che sono nati e cresciuti all'ombra della Consolata. Maria, che altra volta nella sua casa in Torino aveva ospitato il Santo Vescovo di Ginevra, dalla vicina borgata di Castelnuovo Astese chiamò fra noi il pio sacerdote, che dal Salesio· dovea trarre non il nome soltanto per la nuova congregazione degli innumerevoli suoi figli, ma il prezioso secreto di accoppiare colla inalterabile dolcezza lo zelo più illuminato, l'operosità più ardente. Accanto al Santuario delle consolazioni dovea sorgere nel secolo decimonono il tempio augusto di Maria Ausiliatrice, perchè sempre meglio intendessero gli o abitatori del · forte Piemonte, che dalla Regina del Cielo insieme colla soavità del conforto bassi ad aspettare la forza dell'eroismo. Della Piccola Casa della Divina Prov' videnza ho fatto sopra breve accenno, ma qui mi torna caro il soggiungere che in essa la devozione alla· Consolata, fin dai più umili inizi dell'Opera, regna sovrana. In quella guisa che il Venerabile Fondatore giunto a Torino per addottorarsi in Sacra Teologia, piamentescherzando com'era suo costùme, volle, celebrando nel nostro Santuario, dalla Madre di tutte le Consolazioni prima che dagli uomini ricevere l'onore della laurea, ·così ancora al presente non è possibile a chi pone il piede nel1a Piccola Casa godere delle sue largizioni o tampoco visitare. le sue meraviglie, se prima non offre alta stessa Consolata i suoi devoti omaggi, inginocchiandosi innanzi alla effigie di Lei, che del pio _ luogo e delle migliaia di persone che lo abitano è insieme guàrdiana, Signora e Madre. Io non dubito punto di ascrivere all'amore di Maria per · i Torinesi quella moltitudine di opere caritatevoli e di case di .beneficenza, che contraddistinguono la nostra città e la fanno oggetto di invidia ai vicini ed ai lontani; ed insieme riconosco da Maria Consolatrice quei trionfi, che in tempi ostili a"ll a Religione fra diffiwTtà innumerevoli ha riportato in mezzo a noi la Causa della fede e della devozione. Non in'è duopo il moltiplicare i ricordi o l'usate àrtifizio di studiate parole. A' miei concittadir)i ed anzi a tutti i figliuolì di questa Diocesi basta pure il rammentare le glorie del Congresso Eucaristico dell'anno 1 894,­ l'Esposizione Sacra del 1898 e il Con: gresso Mariano del medesimo anno; Egli è poi senza fallo dono specialissimo di

74 lE eorf�olata Maria Consolatrice quell'Istituto, che del suo nome si abbella, e che fondato allo scopo di spargere la buona semente e dilatare il Regno di Gèsù Cristo nelle contrade più barbare dell'Africa, nelle mani della Diyina Provvidenza riuscirà per la città nostra sorgente novella delle più elette benedizioni. Altro frutto fra noi del culto della Consolata è quello studio, che in questi ultimi anni nel Clero e nel popolo si è fatto vivo cot�nto di moltiplicare i modi e le occasioni di onorare la Regina del Cielo. Ornai non v'ha titolo alcuno dalla pietà Cristiana attribuito alla Vergine che non abbia in Torino anime 'Santamente passionate; e quasi ogni festa di Maria segna .fra noi una singolare manifestazione di amore e di ossequio. "Sorse come per incanto il tempio monumentale del Santissimo Cuore di Maria, e in esso fra le meraviglie del­ -l'arte, che ha tocche cime dianzi ine� splorate, tutto ti parla di quel rifugio che il benignissimo Redentore ha preparato ai peccatori nella stessa sua Madre. Le due chiese di Nostra Signora del Suffragio e quelle che stannosi edificando a Maria Regina della Pace e Salqte degli infermi unitamente alle devote cappelle della Vergine di Pompei e della Madre della Misericordia, che sono nella chiesa ··di Santa Barbara, parlano altamente del nostro affetto a Maria, e ogni anno ci sono sorgente di gioie ineffabili. Taccio delle .Parrocchiali dell'Immacolata Concezione e di Nostra Signora delle Gr(tzie, e di quella che è consecrata alla Gran .1fadre di Dio, opere tutte del secolo decimonono; come nulla dico del crescere fra noi, dopo le preziose Encicliche dell'lmmor.tale Leon.e, della devozione al Santo Rosario, e dell'amore pure vivissimo ai Dolori della Vergine coltivato dallo zelo dei Padri Serviti. Ma non posso dimenticare il pio affannarsi dei Torinesi dattorno al nuovo Santuario di Nostra Signora del S. Cuore, per avere da Lei nei casi più difficili o l'insperato soccorso ò la forza almeno del coraggio cristiano. Ed una voce intima, che è l'eco di personali ricordi, mi sprona ad eccitare i miei diletti concittadini ad innalzare un inno specialissimo di gratitudine alla Vergine, che ha voluto qrii fra le nostre mura si avesse una testimonianza perenne della fede de' nostri padri, dell'eroismo dBl · Grande Eusebio, dei favori, con cui iri ·ogni tempo venne dal Cielo privilegiato il Piemonte. Pur essa la solennità annuale della Vergine di Oropa colla sua magnifica Processione, che apre il ciclo delle feste estive, è a Torino un dolce conforto fra i mali del tempo, è quasi un'arra preziosa delle gioie dell'eternità. Oh l Mille volte benedetta, o Dolcissima Maria, benedetto il Nome sia di tuo Figlio Salvator. - Tutti i secoli son pieni, o Maria, di tue glorie, e di tenere memorie, di prodigi e di favor. -Ma Torino, o cara Madre, sempre fu da Te protetta, e fra tutte prediletta da Gesù Consolator. � . /' � LLORQUAN_DO, o Carissimi Fratelli '- � � e Figliuoli, si appressava il cinquantenario della incoronazione della Consolata , nel 1879 , lo zelantissimo . Monsignor Gastaldi con pia e dotta parola raccomandava ài Sacerdotj ed ai Laici di onorare la nostra Augusta Protettrice con devoti · pellegrinaggi , con generose offerte, è sovratutto col ricevere santament-e i Sacramenti della Confessione e della Comunione, moltiplicimdo le suppliche più insistenti per allontanare i pericoli di perdere la fede e l'a-

l . · ]11 e of'}so{ata 75 Q more alla Religione; e prometteva che sempre più e meglio la Consolata sarebbe stata il nostro rifugio e la nostra forza. Facendo eco al Gastaldi il mellifluo Cardinale Alimonda , celebrandosi nel 1885 un altro cinquantèn�rio in memoria della liberazione del colèra, consolateci, o Maria, andava ripetendo, af!inchè possiamo consolare Voi. Noi ci renderemo santi, egli soggiungeva. Noi gettiamo il bastone delle nostre brutte infermità, usciam o dall'incendio di Sodoma, ci caviamo dai gorghi delle acque peccatrici che tentano di . nabissarci. -- O Maria, consolateci. Risolviamo di infrangere tutti i fili di colpa, che ci tennero avvinti al mondo, d'infìammarci alle passioni dei generosi, di emulare i migliori, di superare npi stessi e dt aspirar sempte alle cose perfette. - Noi ereditammo dagli antenati la fede, la pietà verso Dio, il zelo della religione; ma tanto ci sentiariw in Voi rapiti, che gli antenati quasi più non ci vengono sufficienti. - .Vogliamo ripristinare per poco in meglio il testamento dei padri e far cose· novelle: ereditare da Voi la sublimità dei pensieri, la purezza degli affetti, lo splendore degli esempi, la santità della vita. E d•>viziosi delle vostre virtù, queste vogliamo trasmette?·e vive e ardenti in petto ai nepoti. Faccio miei i sensi degli illustri miei Predecessori, e rinnovo le raccomandazioni, ripeto le istanze, raddoppio i voti. In quel modo che le prossime nostre solennità centenarie nel Santuario ampliato ed abbellito colle soliecitudini del genio. e dell'amòre vinceranno in grandezza e splendore le feste dei nostri padri, possa ]'·animo nostro sempre meglio assurgere a quell'altezza, eu� sono chiamati i figli predilètti della Vergine; possa t'Augusta Torino in questo secolo ventesimo essere degna sede della Casa di Maria. Ci conforti la Regina del Cielo colla moltitudine delle sue grazie, perchè sempre abbia Ella ad essere in mezzo a noi la Madre Consolatrice. E alla volta nostra la più affettuosa corrispondenza verso una tanta Madre faccia sì che guardando al nostro Santuario ogni uomo abbia ad esclamare : In mezzo alle desolazioni che ricoprono la faccia della terra è questo in verità il tempio eletto di Maria Consolata. · Gratia Domini nostri lesu Christi cum omnibus vobis. Torino, dul.Palazzo Arciv., il 25 Mar zo 1904, nella festa dell'Annunciazione di Maria _88. ffi AGOSTINO CARD. ARCIV • . Teol. Can. EziO GASTALDI·SANTI 8egr. · . DISPOSIZIONI.ED AVVERTENZE I M. M. RR. Parroci e Rettori di chiese spiegheranno accuratamente la p1·esente Lettem ai Fedeli, e aggiungeranno quelle maggiori ism·tazioni che nei singoli luoghi possono tornare più convenienti e piìi efficaci. Sa1·d cosa. buona l'ordina1·e, nei Sabati o nelle Domeniche, speciali p1·eghiere a fine di ottenere le più abbondanti benedizioni del Cielo sulle prossime solennitd. Non è possibile dare fin d'ora l'intiero pro· · gramma delle feste centenarie. Dal pe1iodico mensile del Santua1·io della Consolata e dagli altri fogli cattolici della città saranno date ·tempestivamente le notizie opportune. Giova tuttavia tenere fin .d'ora presenti le seguenti avvertenze : lo Ool giorno 20 pr. maggio avrd p1·in· dpio in questa Archidiocesi il p1·imo periodo pe�· l'acquisto del Santo Giubileo accordato dal Veneratissimo ed amatissimo Papa Pio X, e durerà fino al giorno 30 giugno : ment1·e il secondo periodo comprenderà: .buona pa1'te deléautunno in ·prepa?'(izione alla festa del· l'Immacolata Concezione. 2o Oltre il pTivilegio del Giubileo e i favori m·dinlu'ii di cui gode il nost?'O San-

76 12 eo.,solata QG.-.-�a���·MN�����--�----mOo tuario, si spPJra di ottene�e dalla Santa Sede indulgenze speciali pe1' i giorni delle maggiori solennità. 3° Alla consueta novena darà quest'anno un'impronta speciale il concorso di Vescovi, che non solo prenderanno pa1·te alle sacre fu n· zioni, ma anco1·a annunzieranno per sè me· desimi dal sacro pergamo. le glorie della Con· salata. E nei giorni 18, 19 e 20 giugno la presenza di alcuni Principi della S. Romana Chiesa accresce1·à col nostro gaudio il fe?·vore della comune devozione. '4° Nel Sabato 18 giugno verrà solenne· mente decorata la Immagine · prodigiosa di una corona di stelle, a prepara1·e la quale dietro il nobile e munifico impulsa dello stesso Papa Pio X sono invitati i devoti della Consolata coll'offerta di gemme preziose e di bril lanti. 5° Nella Domenica 19 giugno, al Cielo piacendo, ottenuta l'opportuna licenza dal Sommo Pontefice, nello stesso Santuario verrà conferito il sacro Ordine del Presbite1·ato a quei Leviti avventurati, cui la Divina Prov· videnza chiama quest'anno a essere in modo specialissimo i Sacerdoti della Consolata. Nella sera della stessa Domenica avrà luogo la Processione solennissima, per la quale il cuore dei Torinesi, fin d'ora si apre con trasporto alla più dolce letizta ed alla più viva fiducia. 6° Per dare ampio sfogo alla pietà dei vicini e dei lontani du1·ante l'intim·a ottava della festa della Consolata continuerà lo splend01·e delle sacre funzioni e la p1·edicazione della divina parola. 7° Ipiipellegrinaggi al nostro Santuario, cui vormnno prendPJre parte non solo il Clero ed il popolo della città e dei varii luoghi della Diocesi, ma, come è a sperare, molti f1·a gli abitatori del Piemonte, e specialmente le "As· sociazioni Cattoliche delle Diocesi Subalpine, avl'anno luogo dal giorno 11 fiù.o al gior.no 27 del mese di giugno; A favorire i medesimi i Sacerdoti preposti alla di1·ezione del Santuario insieme con alcuni laici di buona volontà si adopreranno a procur:a•·e le maggiori agevolezze tanto per quello che riguarda i mezzi di t1·aspm·to e l'economia, quanto per ciò che spettailsoddisfacimento della santa devozione. Sarà bene che i promot01·i dei pellegrinaggi si indù·izzino per tempo alla Sacrestia del Santuario. La Santa Sede, come già fu annunziato antecedentemente, si è degnata di elevare al . 1·ito doppio di prima classe la nostra festa annuale della Consolata,, e di .accordare insieme che la medesima sia celebrata colla ot· tava non solo nel Santuario ma in tutta la Diocesi. Le va1·iazioni a farsi nel Calendario diocesano, per le 1·ecenti concessioni Pontificie, sono ' le seguenti: - Nei primi Vesp1·i della solennità · di Maria Consolatrice, ora elevato al rito doppio di prima classe con ottava, si omette ogni commemorazione. - Si tralascia pm·imenti la commemorazione di S. Silve1·io nel giorno 20 giugno. -Per· tutta l'ottava (cioè dal giorno 20 fino al 27 giugno) si dice all'oi·a di Prima Qui natus, si concludono gli Inni colle parole ledu tibi. : . , e si dice il Pref. de B. M. V . . . et Td in solemnitate. - La commem01·azione dell'ottava si fa nei Vespl'i, nelle Lodi e nella Santa Messa, ad eccezione dei giorni 24 e 25 giugno. - Nel giorno 23 detto si fa l'otficio infra oct. (sem. ) ; e nel giorno 27 si celebra l'ottava (d u p.) delia Consolata, come nell'addizione nuovissima, che si può avere presso il tipografo arcivescovile Arneodo in· sieme coll'indicazione-otficiale delle p1·esenti v t1'iazioni: - La festa di 8. Gugliel;no viene d'or innanzi nella nostra Diocesi tr·asferita al giorno 3 luglio, come in sede propria ; . tuttavia quest'anno della medesim.a si farà solo la commemorazione, giusta le Rubriche. Il mese della Consolata avrà .principio il 20 maggio pross•:mo. I./ing(JmlJro causato dagli ultimi lavori d'alJlJellime,.fo ci impedisce il• quest'a,.nQ ;l_e speciali ,:.. funzioni e/te vorremtno fare t"n :qi.nesto mese. Però le a,.r:me divote non ma,.cher.anno dipraticare in privato ·questa lJella divozio11e; tanto più oo,nvenr."et1te in quest'an110 per prepararsi alle /'este cente1tarie. A tal jl1te sttggeriamo le preghiere tJ!ee per ciascun giorno del mese trovansi nel Libro di preghiere dei devoti della Consolata Vedi l' annu11zio it• copertitta

Jll _e o ., s o t a t a 77 GQM-�����nee =-��wx�·�*��;-.-��--�·�-.. �--��--�·�--��� - --��--��.---�0 GARA D'ONORE degli oblatori di brillanti per le nuove Corone della Consolata ==�g=-= I brillanti continuano ad arrivare da varie parti al Santuario, con un crescendo che dice come il pio ardore si vada vieppiù accendendo nei cuori verso Maria Consolatrice, a misura che si avvicinano i bei giorni delle feste. Le gemme non hanno, è vero, ancora raggiunto il numero necessario alla formazione delle ventiquattro stelle; ma la grandiosa manifestazione è oramai così ben avviata che dà a sperare in un esito pieno e perfetto, a gloria di Maria SS. e ad invidiabile onore di quei suoi divoti che possono parteciparvi. Tra i diamanti inviati, tutti assai pregevoli, ve ne hanno dei preziosissimi sia per intrinseco valore, come per essere memorie carissime di famiglia. A contraccambiare per quanto sta in noi la materiale e morale generosità degli offerenti; teniamo ad assicurarli che le loro gemme non verranno in alcun modo cambiate con altre, ma andranno certamente a brillare intorno al capo della taumaturga Effigie, d'onde la loro pura luce simboleggierà al vivo mistici raggi di benedizione. Il lavoro di preparazione delle stelle si compirà da persona di assoluta :fiducia, in locale annesso al Santuario e sotto la còntinua sorveglianza di un sacerdote. Conviene però che l'opera abbia presto principio. Ci permettiamo quindi di pregare quanti hanno - intenzione di donare qualche gemma alla Consolata, di voler raddoppiare il loro merito con una pia solle.citudine nell'invio del dono, facendocelo tenere almeno per il 20 del prossimo maggio. Così si potrà a tempo preparare la nuova emblematica corona della nostra Madre e Regina, la quale non mancherà di far sentire in modo specialissimo le sue divine carezze, a quanti avranno concorso a darle questa novella :figliale dimostrazione d'amore, e di consolarli con preziosi segni della sua potente protezione. ToRINO. Geppy Sar·tù·ana Giani per la guarigione del bimbo - Buffo Francesca . - Viriglio Te1·esina implorando perfetta gua· rigione - Cecilia Dogliotti ved. Colongo. CHERAsco. Marocco Giuseppina. ToRINO. Adele Gim·dano Sciolla - Giacobini Ernesta - Fenoglio Mariu - Letizia Ciravegnu - Clotilde Crosa -Mar·chesa_ Fassati-Rorà - Bosco di Ruffino contessa Clementina n. di Ge�·magnano - Emestn Pansa ved. Siccardi -Verna Cleofe. AGLIÈ. Deferre1'0 Ida. ToRINO. Ved. Francesca Trivero - Annetta Bieca ved. Costamagna -Maria Zappata Pucci Baudana - Serafina Pezzi- Cavallito - Augusta fJruggiafreddo - Lucia Montù De-Martini. BORGO D' ALE. P· g. 1', ToRINO. N. N. -L. G.-N. N. - A. N. R. - A. D. - A. A. G. - Alice Ferrario vedova Poli a mani del M. Rev. D. Cucchi - Teresa Carlevero ved. B. MILANO. Baldini Annetta n. Balesio. ToRINO. N. N. per rn.ano del Rev.mo Canonico _ G'iuseppe Falletti - Teresina Cavallo - Alcune .persone divote per mano della damigella Mazè de la Roche. ODDALENGO GRANDE. &reno Camilla. ToRINO. Un sacerdote - Edvige Falconet - Contessa Elisabetta Bm·ea De Maria - Brizio Clemente - Luigi Fino. CERES. Margherita Cavasonza. ToRINO. Luserna Maria - _Teresa Rossf ved. Alessio - Monaco-Crolla Erminia. -- Ter·esa Rossano-Har·beris. PRA (Genova). Maria Palan. ToRINO. Ida Ellena. RoPPOLO. G. D. D. per mano del M. Re verendo D. Poma Arciprete. ToRINO. Vù·ginia Marchelli - Gervasoni Casimira -- E. A. - A. R. -R. P. ­ P. B. - N. N. - L. B. M. -F. 'l'. - P. J:J. - Ca1·olina Botfa-Fraschina - Gonetti-Fissore Giacinta - Maria Roe.,. chieri. GALLIATE. N. N.

Q 78 Le dedicqe delle quove opere in 111 armo NEL SANTUARIO =------ ��-------- Per varii delicati riguardi e speciàlmente per vincere la troppo suscettibile modestia di alcuni fra i pii sottoscrittori, abbiamo fin qui indugiato a pubblicare la lista delle iscrizioni che si vanno apponendo sugli stupendi grandi pilastri di S. Andrea, è su altre importanti . opere in marmo . del rivestimento della chiesa stessa, della cappella delle Grazie · e del Santuario. Tolto finalmente ogni veto, siamo lieti di poter addivenire a tale pubblicazione, certi di fare cosa gradita a Maria SS. e di generale edificazione. Infatti che cosa dicono i nomi e le dediche scolpite sui sacri marmi? I primi stanno come un'aperta professione di pura fede cattolica; come un solenne omaggio alla Madre di Dio, e significano l'assenza di ogni umano rispettO; la. giusta estimazione dei beni caduchi, i quali solo dall'utile e santo uso acquistano il valore. Molte delle dediche poi, souo veri fascetti balsamici d'incenso e di mirra, da cui mentre levasi verso il trono della divina Consolatrice un odore di soavità, ein��a altresì un vivo e potente impulso religioso. Quante dediche a memoria e ·suffragio d·i defunti l Il · nome loro messo là, ai piedi di Colei che in una visione di S. Geltrude fu da Gesù· stesso dichiarata Ounsolatrice di quelli che stanno in Purgatorio, sarà una perpetua preghiera la quale, schiu:;;; e alle pèrsone dilette le porte del Cielo, continue�à ad impetrare per le anime di coloro stessi che hanno posto il monumento, per i loro figli e per i figli dei figli. - Pm· scampato pericolo - Per 1·icuperata nedizioni sulla famiglia -oppure semplice-. mente Famiglia tale o tal altra·: quale compendiosa invocaz!one, quale santo legato! Benedizioni sulle anime e sui corpi; sugli studi, sulle carriere, sulle sostanze; sui vincoli nuziali stretti appiè degli altari; sulle culle che portano le speranze feconde del casato! - Benedizioni ! � interessi... di un capitale investito a pro della famiglia alla Banca di Maria SS., dove nè i ladri involano i tesori, nè li rodono le tignuole. Eloquentissime nella loro semplicità le dediche : Pie · Unioni delle figlì'e di Maria - Unione degli 'operai cattolici. Quel marmo dice la lira tolta a minuscoli borsellini di ·tante povere figlie di famiglia; dice il soldo risparmiato sull'esigua mercede operaia; dice . un'infinità di. sacrifici piccoli agli occhi del mondo, ma grandi a quelli di Dio. · Ai sagaci visitatori del Santuario il cogliere l'intimo profumo di tutte quante le altre iscrizioni; il sentire la dolcissima, profonda · poes:a emanante dai marmi. vivificati che nel Santuario parlano, pregano e cantano ad onore della Vergine tutta santa, ed a conforto delle anime che lottano e sperano in Lei ' fidando. E se taluno si sentirà ispirato ad imitare i munifici esempi degli acquisitori fortunati; se si sentirà pungere da una santa invidia, s'affretti . Alcuni capi del rivestimento restano· a destinarsi; sonvi inoltre altre opere - le ultime-accessibili anche a fortune modeste. Maria Consolatrice, simile al padronedelVangelo, è pronta a_ dare la stessa retribuzione agli ultimi come ai primi, tutti confondendoli . nelle compiacenze del materno suo affetto, nel contraccambio centuplicato della divina sua misericor:dia. salute _:__ ed i due offerenti sono alla loro seconda colonna i la riconoscenza per un nuovo grande favore ottenuto da Maria SS. ha fatto loro trovar troppo poco qu�nto già avevano fatto per tenero affétto. verso di· Lei. � Sm·­ vire Mariae regnare est -dice un'altra scritta tolta dalla sacra Liturgia: e in felice modo adat- � tata ad esprimere il più nobilmente possibile un devoto senso di omaggio. - Implorando be· . Iscrizioni dei grandi pilastri di S. Andrea . CoMM. ING. VINCENZO D.EMORRA IMPLORANDO · LE BENEDIZIONI DELLA CONSOLATA . . SULLA FAMIGLIA IN RINGRAZIAMENTO ALLA MAPRE DELLE CONSOLAziONI PER LA RICUPERATA SALUTE NEL 1900 D. G. CASALE

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