Il' 8of1so(ata � 71 o solata; .ma debbo pure accennare in qualche modo alla celebrazione annuale della festa principalissima, che cade proprio nel cuore della state, il 20 di Giugno. . Chi non ha assistito mai alla stessa, difficilmente può intendere quello che essa sia per . il nostro Piemonte e .sovratutto per la Città di Torino. È antichissimo l'uso di premettere alla Festa della Consolata una devota Novena, nelia ·quale la voce di valenti oratori, lo splendore. delle funzioni e sovra tutto l'accorrere premuroso delle . . anime pie ha virtù mirabile di alimen · tare ed ·accrescere l'ordinario fervore; ma da alcuni anni si è manifestato il bisogno di mandare innanzi alla stessa Novena la pratica detta. dei nove Sabati, la quale fa _ sì che fin dall'Aprile lo sguardo dei Torinesi già sia rivolto quasi con santa impazienza alla solennità del 20 Giugno; e poichè nei Sabati della Quaresima i banditori della Divina Parola sogliano predicare le lodi della Vergine nel suo Santuario, per poco non è fra noi un connettere la festa di Maria Consolatrice colla stessa letizia pasquale. Come poi è spuntato il giorno che immediatamente precede la sospirata annuale commemorazione, per tutta Torino è un commoversi, un esultare, un prorompere in manifestazioni di fede e di amore. Le mura del Santuario più non bastano a contenere le moltitudini; la piazza, le vie circostanti, e insieme i varii luoghi della .Città, ove è più vivo il culto della Vergine, si risentono della gioia comune; e chi gi�nge forestiero alla nostra Città deve pure interrogare meravigliato quale singolare avvenimento abbia rotta la monotonia del tempo, quale nuovo affetto abbia occupati tutti i cuori. La seta del 19 Giugno è un· ins.òlito splendore, che abbellisce le pubbliche strade e gli . stessi cortili nell'interno delle abitazioni: dal palazzo del ricco fino al tugurio del povero pure nelle parti più remote della città è nobile gara nel manifestare l'amore che tutti sentono .per Maria; ma fra quelli che hanno la ventura di abitare nei pressi' del Santuario, par qua,si il primeggiare per ab- . bondanza. e magnificenza di lumi e di . addobbi sia insieme l'adempimento di uno stretto dovere e l'ostentazione legittima di un proprio diritto. Alla ga- ' iezza santa dovuta allo scintillare delle faci e al chiarore modesto delle· più umili fiammelle aggiunge brio potente e soave il risuonare delle armonie devote innanzi· alla porta principale del Santuario. Sono le voci robuste di Sacerdoti, sono i. cantici ardenti dei popolani, sono i concert� melodici dei buoni figli di D. Bosco, che fendono le_ aure vespertine, e colla loro dolcezza vanno molcendo gli orecchi per sollevare al Cielo le menti e imparadisare i cuori. . Caduto da lunga pezza . il sole, che pure ha in quell'epoca libero il campo a tutta la sua potenza, vicina la mezzanotte, è giocoforza chiudere le porte del tempio; ma ogni anno è un lottare colla pietà dei fedeli. non sazia mai di rimanere ai piedi della Vergine, e divisa sempre fra il sentimento della doverosa obbedienza e la forza irresistibile del. prepotente �ffetto. Ohe nei Santuarii innalzati sulle sommità dei monti o sparsi neli"aperta campagna debbano spesso i Fedeli vegliare le notti che. precedono le maggiori solennità, nori è gran meraviglia; ma io non so se tanto facilmente nelle popolose città avvenga di rimirare lo spettacolo che porge in Torino la notte che
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