� 8of}solata 69 E fu pure bellamente sCJelto l'oggetto del voto. Oltre le preci pubbliche e le devote funzioni a compiersi nel Santuario, fu promessa la erezione sopra la piazza at- . tigua al tempio di una colonna di granito po1·tante una statna in ma1·mo della Vergine Santissima con iscrizione relativa alla circostanza dell'innalzamento. Non fu delusa l' aspettazione universale. Pochissimi casi di cholera si ebbero in Torino dopo la presentazione del voto; e in quell'anno funestissimo per l'Italia e per il Piemonte, sole 125 si noverarono nella città nostra le vittime del contagio. Dall'alto del grazioso monumento oggi an� cora pare che Maria rivolga ai Torinesi lo sguardo della materna compiacenza e a tutti vada ripetendo che non si ricorre mai invano alla potente bontà del suo patrocinio. Il 26 aprile 1852 pochi istanti prima del mezzogiorno uno scoppio terribile riempì di spavento l'intiera Torino: la polveriera, allora trl)ppo vicina alle abitazioni cittadine, investita dal fuoco fece giustamente temere di orrido disastro. Ma la Vergine Consolàtrice pietosamente vegliava alla salute dei prediletti suoi � figli. Vivono ancora parecchi testimoni della prodigiosa preservazione, e non sono molti anni, che fra i più assidui e devoti frequentatori del nostro San tuario scorgevasi quel Paolo Sacchi, che fu lo strumento principale della materna misericordia. Fino alla morte questo piissimo uomo, addetto in allora come sotto-ufficiale alla polveriera, J;Jella schiettezza della sua umiltà confessava di essere stato debitore alla Consolata, invocata .collo slancio dell'ansia e della fiducia, dell'atto eroico da lui compiuto a dif esa della città. Se Maria non guidava il suo braccio ad . i mpedire lo scoppio di ottocento barili di polvere, nessuno può dire l'immensità del disastro, che avrebbe colpito i nostri padri. E fra gli effetti stessi degli scoppii minori avvenuti antecedentemente, sovratutto nella Piccola Casa della Divina Provvidenza si mostrò evidente la protezione della Vergine. Nel crollare di mura e di tetti, fra il piovere di travi, d'i spranghe di ferro, di sassi e di altre materie infocate neppure una fra quattro migliaia di persone raccolte nelle braccia della carità di Gesù Cristo ebbe a perire.'Testimoni numerosiss!mi, fra cui increduli ed acattolici , accorsi subito dopo ·il triste fatto videro coi loro occhi illese fra :le rovine molte statue ed imagioi della Verginé; ed· ancora al presente è tenuto in ·grandissima venerazione nel ·vestibolo della Piccola Casa un quadro della Consolata, il quale letteralmente e per lunga ora fu bersaglio a sassi infocati e ad altri pezzi di materiale !igneo e ferreo, che col loro impeto sfondàrono una grossa porta posta dietro il quadro medesimo e la divelsero storcendone i serrami ed i cardini . E nello stesso Santuario di Maria Consolatrice, certamente per la bontà di una tanta Madre, n oh si ebbero quei guasti che parevano inevitabili, per la vicinanza alla polveriera e per la singolare condizione dell'edifizio, che è costrutto sopra un rialzo del terreno : non una screpolatura in alcun muro, non un cristallo infranto, quando quasi per tutta la città era come un camminare sui vetri caduti dalle case. Ella è ancora pia opinione, o Fratelli e Figliuoli Carissimi, che alla benignità della Vergine Cons.ol atrice debba Torino lo esser scampata· da un grave pericolo nell'anno 1859: Scoppiata la guerra contro l'Austria, poco mancò non venisse la nostra città occupata dai nemici.
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