Missioni Consolata - Maggio 1904

J1l eo.,solata 73 more sa predicare con forza mirabile le bellezze celestiali, le glorie ineffabili di una tanta Madre. Anco dopo rientrata la Processione nel Santuario, dopo impartita dal-Ve­ -scovo la Benedizione Eucaristica, dopo .che le tenebre notturne hanno posto termine alla solennità giocondissima, rimane in tutta Torino il profumo dellà ·casta letizia e della pietà mariana; è un rallegrarsi a ·vicenda, è ·un parlare volonteroso delle varie circostanze della festa, un ricordare i detti del sacro oratore, un esaltare le grazie novelle, colle -quali la Consolata ha raffermato fra noi le sue compiacenze e il suo patrocinio. ·�� n·egli è appunto dei fa vori speciali, � con cui piacque alla Vergine il­ '1 ustrare ed arricchire sovratutto nel .campo dello spirituale la città nostra in questi ultimi tempi, che io debbo qui discorrere ancora un istante con voi, o Fratelli e Figliuoli Carissimi. Sono decoro e vanto di Torino gli istituti di D. Bosco e del Venerabile <Jottolengo; l'uno e l'altro ben possiamo <lire che sono nati e cresciuti all'ombra della Consolata. Maria, che altra volta nella sua casa in Torino aveva ospitato il Santo Vescovo di Ginevra, dalla vicina borgata di Castelnuovo Astese chiamò fra noi il pio sacerdote, che dal Salesio· dovea trarre non il nome soltanto per la nuova congregazione degli innumerevoli suoi figli, ma il prezioso secreto di accoppiare colla inalterabile dolcezza lo zelo più illuminato, l'operosità più ardente. Accanto al Santuario delle consolazioni dovea sorgere nel secolo decimonono il tempio augusto di Maria Ausiliatrice, perchè sempre meglio intendessero gli o abitatori del · forte Piemonte, che dalla Regina del Cielo insieme colla soavità del conforto bassi ad aspettare la forza dell'eroismo. Della Piccola Casa della Divina Prov' videnza ho fatto sopra breve accenno, ma qui mi torna caro il soggiungere che in essa la devozione alla· Consolata, fin dai più umili inizi dell'Opera, regna sovrana. In quella guisa che il Venerabile Fondatore giunto a Torino per addottorarsi in Sacra Teologia, piamentescherzando com'era suo costùme, volle, celebrando nel nostro Santuario, dalla Madre di tutte le Consolazioni prima che dagli uomini ricevere l'onore della laurea, ·così ancora al presente non è possibile a chi pone il piede nel1a Piccola Casa godere delle sue largizioni o tampoco visitare. le sue meraviglie, se prima non offre alta stessa Consolata i suoi devoti omaggi, inginocchiandosi innanzi alla effigie di Lei, che del pio _ luogo e delle migliaia di persone che lo abitano è insieme guàrdiana, Signora e Madre. Io non dubito punto di ascrivere all'amore di Maria per · i Torinesi quella moltitudine di opere caritatevoli e di case di .beneficenza, che contraddistinguono la nostra città e la fanno oggetto di invidia ai vicini ed ai lontani; ed insieme riconosco da Maria Consolatrice quei trionfi, che in tempi ostili a"ll a Religione fra diffiwTtà innumerevoli ha riportato in mezzo a noi la Causa della fede e della devozione. Non in'è duopo il moltiplicare i ricordi o l'usate àrtifizio di studiate parole. A' miei concittadir)i ed anzi a tutti i figliuolì di questa Diocesi basta pure il rammentare le glorie del Congresso Eucaristico dell'anno 1 894,­ l'Esposizione Sacra del 1898 e il Con: gresso Mariano del medesimo anno; Egli è poi senza fallo dono specialissimo di

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