]1' 8oriscHata 21 la santa eucaristia. Come attestò• D. Ponte, .,,,.. . l'umile e zelante c_appellano di casa Barolo che fu per più anni riella famigliarità e nella confidenza del Pellico, questi non mancava mai alla recita quotidiana del .S. Rosario e ogni sabato cantava da solo nella proprill, camera le litanie lauretane. Le trepidazioni per lo scÒppio del colera nel 1835, il voto della città di Torino, ìa liberazione dal ·tremendo flagello per inter ces,sione di Maria Consolatrice, il sorgere della colonna votiva coronata dalla di Lei statua, fornirono alla musa del poeta argo mento di canti che i piemontesi, -ed i torinesi in ispecie, serberanno sempre religiosamente Ah questo monumento una. incessante ·sarà preghiera alle nostre schiatte! Ei rammenterà sempre al viandante L'inclite grazie che a Taurin son fatte. V'è l'immagin di Lei col Figlio amante, Ch'orgolio umano ed uman'ira abbatte. Deh ! nessun passi mai per questa via Che il cor non alzi ver Gesù e Maria ! O Regina del .Ciel, non è sgombrata La fera lue da tutti i nostri lidi 1 Piange al fl.agel Dertona sconsolata, E d'alt-re sponde a te s' elevan gridi : Pi:età di loro! e sia Taurin salvati,.! Chiedi al Signor che a Lui viviam più fidi; Digli che il vuoi ; le menti in noi migliora, E il tuo figlio benediranne allora! Deh ! ci ottieni ogni don, ma più virtute Di fraterna concordia ed intelletto! Qui in pace o in guerra, in giubilo od in pianto Stiane Maria, sospitatrice accanto! e con legittimo orgoglio. Non potendoli qui citare interi, ne riportiamo qualche più caratteristico squarcio. Le .seguenti terzine SODO della poesia che ha per titolo: Cessato il ~ colera. ~ Le nostre pene, ah si, dalle Taurine Spondè alla Madre del Signor dicemmo, E le pupille sue sovra noi chine Bellissima poi per slancio affettuoso verso la Consolata e sublime nella sua semplicità, come l'anima dell'autore, è l'ode che incomincia: Consolatrice Vergine! Dei tribolati speme, Sei Madre nostra e insieme Sei'Madre al Sah>O:tor. Brillar vedemll\O, L'indica lue nostr'a.ure appena attinse, Ci risovenne la pietà degli avi, E quellò. Madre col sospir respinse, Gli influssi pravi, Andò assalendo il morbo alcune vite, Ma più rifulse indi il recato scampo; A gara insiem di carità squisite S'aperse un campo, E visti fur della Città i Maggiori Trar di Maria Consolatrice al piede, E in voto stringer tutti i nostri cuori A salda fede. _ Piace al Signor che la Sua Vergin Madre Ne incori e affidi col suo bel sorrisò, Si ch'aspiriam con opre alte leggiadre Al Paradiso. Fede in te sempre avremo, o Genitrice Dell'umanato ver, Lume divino. Tu sei potente in ciel, tu salvatrice Sei di Torino. Notissime sono alcune strofe della poesia Il voto a Maria, in cui è parafrasata la stupenda iscrizione del Boucheron, incisa sullo stilobate della colonna votiva: Sciolto è il voto; innalzata è la Colonna, Che, or volge un anno, il cittadin fervore Imprometteva alla superna Donna, Deprecando l'orribile malore: Speranza in Lei vieppiù di noi s'indon'na Dacchè prova ci diè di sommo amore : Venne l'indica lue, tremenda apparve, Ma al cenno di Maria sedo~si e sparve. La tua bontà magnanima Protegga tutti noi: Siam rei, ma siamo tuoi, A Te ci diè il Signor. * ~ * * !~ La tenera affezione ·che dall'infanzia sua poco felice aveva spinto il poeta verso la pietosa degli Angioli Regina e degli afflitti, I era venuta crescendo in lui a misura che l'anima sua/ si era .andata levando più in alto, purificandosi tra i dolori della vita; a misura i che gli orizzonti del mondo le si erano aggranditi dinnanzi, mostrandogli l'infinita va- . nità di tutto ciò che non mette capo al cielo, di cui Maria è la porta. E la pietà che chiedea per sè dalla divina I Consolatrice, l'anima. soavissima del Pellico, andava riversando con carità sempre più perfetta su tutti gli uomini, su quanti l'avevano fatta soffrire e, ben dissimile dal servo spietato del Vangelo, conformandof;li agli esempi della sua mite Signora, sempre meglio meritava ch'Ella stessa gli ponesse sul capo un non caduco alloro. Noi possiamo senza pie esagerazioni immaginarci Maria Consolatrice, invisibile al ca-
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