20 ui · 8011solata C-Q!:1!1.= =~;--===:zn=;;;;.;;~~=~jil;.=;;;,ga;;i;;=;;;.;;s;i;;><;;;;;;;;.S;Pc&fu,~~i;=__.""'lli==ilS>:::~ =.;;;==<==-m.00 dunque, in patria una religione acquisita nella lunga cattività fra gli orrori del castello moravo, sibbene una religione che colà erasi meravigliosamente temprata e che al .filosofo. poeta erasi fatta a mille <ioppi più cara e preziosa, dacchè ne aveva potuto apprezzare l'alto valore morale e la divina virtù confortatrice. Cessata l'orrenda prigionia non cessarono i suoi dolori. L'ineffabile consolazione di trovar vivi i suoi genitori gli fu mista di profonda amarezza, al vedere come lé loro teste venerande si fossero curvate sotto il peso del lungo ed intenso . affanno provato. per cagion sua. Cose e persone intorno a lui erano mutate: invece della schiera di affettuosi amici, della società entusiasta dei suoi scritti, dei miraggi di un roseo avvènire a cui era stato strappato nella capitale lombarda, egli si trovò a Torino circondato da un ambiente di freddezza e di diffidenze appena furono conosciute le sue disposizioni d'animo; presto lo colpirono le vili e contrarie accuse di pusillanime bigottismo e di religiosità simulata ed ipocrita. Ma la religione di Silvio poteva oramai resistere alla prova del fuoco; ma a lui, come ad un uscito dalla tomba, stavano dinnanzi nella loro vera essenza la fama mondana, la gloria e tutti i caduchi beni della terra. E la sua scelta ara irrevocabilmente fissata. * * * Come al Pellico consigliava anche la salute profondamente scossa, egli si restrinse colla riacquistata famiglia e con pochi eletti. Se, a consiglio di un degno ecclesiastico e di quel1' angelo tutelare che sempre gli fu sua madre, si decise a pubblicare Le mieprigioni, non fu per_ vanità di parlare di se stesso, ma per il desiderio di contribuire ad educare le nuove generazioni e così' giovare ancora alla patria, ch'egli amava sempre dello stesso intenso amore. Il giusto entu,siasmo sollevato dall'aureo libro gli oft'.erse una ·splendida occasione· di rientrare acclamato nell'arringo letterario e politico, ma Silvio-si guardò bene dall'afferrarla; così non cedette all'invito che lo chiamava alla Corte di Francia quale educatore d'un principe, nè quell'altro di un editore di Londra, il quale si offriva di stampare i versi del Pellico pag~ndoglieli una ghinea l'uno: il prezzo dei versi del grande poeta inglese Byron. I sarcasmi, i giudizi falsi ed avventati sulle sue opere e sulle sue intenzioni, le vili calunnie, i fischi prestabiliti con cui fu accolto alla rappresentazione in un suo dramma, e finalmente la congiura del silenzio fattasi poi sul suo nome, come su quello di un morto, se giunsero all'anima squisitamente sensibile del reduce dallo Spielberg, non poterono sopraffare mai l'inalterabile serenità della sua mente che si mal).teneva, come quella del cielo, al disopra delle nubi più nere. Gli è che ~ll'anima di Silvio brillava l'eterno sole: Iddio, e presso di Lui, ammantata della sua stessa luce -eterna, una stella argomento indefettibile di gioia e di speranza: Maria. Di questa stella Sil-~io sentì più che mai gli influssi salutari negli ultimi anni della sua vita, quando morti i suoi genitori e dispersi in varie città i suoi fratelli b sorelle, egli accettò la nobile ospitalità dei marchesi di Barolo e divenne il prezioso segretario e èoadiutore della ~archesa Giulietta di Barolo Calbert, di fama mondiale nei fasti della cristiana beneficenza. Il Santuario della Consolata era a pochi passi dal palazzo Barolo e Silvio in ogni giorno feriale vi si portava a sentir messa, recandosi la domenica alla propria parrocchia, S. Dalmazzo, ove faceva la sua Comunione. Colui che affettatamente dimenticato dai falsi liberali e patrioti; era pure nel suo ritiro visitato affettuosamente dai più illustri pie- , montasi e riverito dai grandi letterati stranieri di passaggio per Torino, si poteva vedere nei sabati, frammisto alla turba dei devoti, prostrato dinnanzi all'altare della Vergine taumaturga e poi inginocchiato al confessionale del Padre Oblato Isnardi, col- i locato il primo verso l'altare maggiore dalla parte del Vangelo, prepararsi colla purifica- . zione della cosci~nza .a ricevere iiell'indomani
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