Missioni Consolata - Febbraio 1904

~ ~Of]SO(ata 31 I sabati quaresimali alla Consolata Il gradimento con cui la .pia novità fu accolta l'anno passato dalla ,cittadinanza torinese, ci ha determinati a prendere anche in quest'anno gli opportuni accordi, affinché nella imminente quaresima i predicatori quaresimalisti della città vengano a dire nel Santuario le lodi della Consolata. Certo la casa della nostra Madonna, ancora tutta sossopra per l'ultimo stadio dei lavori, non è quale la richiederebbero questi grandi ricevimenti, ma i torinesi han dato prove stupende di saper sopportare abbastanza questo grave disagio, quando si tratta di onorare la loro Consolata. Siamo quindi certi che anche quest'anno il Santuario sarà nei sabati qua resimali affollato, e che la Vergine taumaturga sarà così dolcemente sforzata a far gli onori di casa con speciali carezze e benedizioni ai suoi affezionati visitatori. Il primo sabato cade il 20 corrente mese. (Si vegga l'orario della funzione col nome dei predicatori nell'ultima pagina del periodico). =~~\$~<-= ~elezioni oomp.endiata di grazia raoanti DELLE QUALI FU CHIESTA LA PUBBLICAZIONE Torino. - «Grazie.ate, Vergine benedetta, che non abbandoni nè disprezzi alcuno dei poveri tuoi figliuoli, e sia gloria a Gesù che ti fece cosi grande e così amorevole. Ricorsi a Te con figliale confidenza, e tu mi liberasti dall'infermità che mi dava tanta malinconia, e mi ottenesti la guarigione dal mio male ter ribile all'orecchio sinistro, senza la grave operazione; ritenuta indispensabile dai dottori, e senza la conseguente sordità minacciatami anche coll'operazione. Co1110TTO TERESA ». Torino. - CATELLINO Grov~NNI, il 22 marzo dell'anno 1902 cadeva da un ponte da muratori dall'altezza del secondo piano. Un compagno che dal disotto tentò di impedire o almeno di smorzare il colpo sul suolo al poveretto, ne ebbe tale spinta nel petto da essere gettato a terra. In quanto al disgraziato Catellino egli riportò ·una frattura del cranio. Ricoverato d'urgenza al S. Giovanni in pericolo di vita, fu votato alla Consolata dai desolati parenti. E per una grazia speciale di Lei, il Catellino guarì, sebbene senza un pezzo della scatola cranica. · Loro Piceno. - · « La bimba TINA CERQUETTI, di 16 mesi, da oltre un mese aveva la febbre per una persi~tente polmonite, a vincere la quale non valevano le sollecite cure del padre della malatina medico-chirurgo, nè quelle di tre altri sanitari da lui chiamati a consulto, i quali, anzi, conchiusero che di tal malattia su 100 bimbi uno guarisce. I poveri genitori erano disperati; già un'altra loro bambina era loro stata rapita così. lo esortai la signora Cerquetti a raccomandare la povera Tina alla Consolata, le diedi una medaglia che l!l mise al collo; io colle mie suore incomin niai un triduo di preghiere. La febbre scomparve, la bambina in capo a quattro giorni potè alzarsi dalla culla. La mamma riconoscente fa l'offerta di L. 3, prende l'abbonamento al Periodico e aggiunge il prezzo di un quadretto metallico, da appendere alla culla della sua bambina. Suor M. FORTUNATA». Cuorgnè. - « Da tempo soffrivo per uno strano malessere, il quale nella scorsa estate ingagliardì in modo che io perdetti l'appetito, il sonno, il brio e quasi fin la energia per muo• vermi e pensare. Le c~re dei' più esperti sanitari riuscivano impotenti a vincere il mio male, che di più in più si faceva acuto. Svanite le speranze riposte nella scienza, io m'abbandonavo all'accasciamento fisico ed all'atonia morale, quand'ecco nella mia tristezza balenarmi uno sprazzo di vivida luce: il ricordo di grazie altravolta da me ricevute da Maria SS. Consolata, grazie giuntemi proprio quando ogni cosa in terra pareva fallirmi. A quel soave ricordo, rinasce la mia fiducia: prego; prometto alla Consolata che se Ella mi rende la salute, mi adopererò in ogni modo per aiutare i suoi Missionari, i figli da Lei mandati nel cuor dell'Africa ad estendere fra i poveri neri il regno del suo Gesù: Promettere ed ottenera fu per me una sola cosa: come per incanto, con stupore di tutti, in brevis'simo tempo spl!-ri ogni traccia del mio male e tornai, come prima, sana, attiva e gaia. Grazie, o potente e cara Vergine Consolatrice: fa che la mia ricono1 scenza sia grande come l'ottenuto beneficio r « AYRALE CATTERINA ». (La graziaf,a, c'inviò una bella quantità di maglierie evestiario pei poveri neri). Valle Inferiore Mosso. - BoT'l'O PAOLO attesta, ·riconoscente, d'esser debitore ella Consolata d'una grazia grandissima, cioè dell'ottenuta guarigione da ·gravissima malattia., mentre il caso pareva quasi disperato alle migliori celebrità mediche. Torino. - « Rendo pubblici i miei ringraziamenti alla Vergine Consolatrice, la quale ha intercessa la salute ad una mia nipotina che fin dai primi suoi giorni ebbe gravemente minacciata la fragile esistenza. La viva nostra confidenza nella Madre Consolata, sotto la cui protezione la bimba fu posta e nel cui nome fu fatta benedire, ebbero l'effetto felicissimo di farla subito prosperare, con grande meraviglia degli stessi dottori che l'avevano data perduta. Ci continui la Consolata la sua ma-- terna assistenza, ed accetti l'umile offerta di D. 5 per una messft di ringraziamento. « ENRICHETTA CAIROLA ». , I

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