14 J1l 8orisolata contusione o ferita, tranne una superficiale escoriazione alla fronte della làrghezza di -un soldo e formata da tante piccole scalfittui,-e vicine vicine; probabilmente fu prodotta dallo sfregamento della corda. Del resto Caterina asserisce di non aver battuto alcun colpo sul muro ci.rcolare, nè nell'imprevvista, vertiginosa .discesa nel pozzo, nè movendosi laggiù..... Per il bagno ·freddo le rimase un . po' di raucedine nella voce, che _però svanì in ventiquattr'ore. La sera stessa del 13 dicembre volle alzarsi e recarsi in chìesa a ringraziare la Consolata. Il fatto, sparsosi subito per il paese, vi destò una grande religi_osa commozione; tutti attribuirono la salvezza della piccola Chiaventone ad .una grazia straordinaria della Consolata ed un coro di lodi~ di ria'graziamenti salì a Lei, mentre tutti si congratulav1ano colla graziata e coi suoi parenti. Non è' a dire la gioia e la gratitudine di essi eh.e della Oonsolata son tutti devotissimi: questo noÌne benedetto hanno messo nel battesimo all'ultima sorellina della Caterina; il nonno e la nonna di lei sono irì. quest'anno i priori della Compagnia. Un'offerta mandarono tosto al Sa,ntuario di Torino; fecero celebrare una messa in onore della Consolata nella parrocchia, dove porranno anche un quadro votivo a perenne ricordo di tanto beneficio. ~elezioni compendiate di grazie recenti DHLE QUALI FU CHIESTA LA PUBBLICAZIONE Revine Lago (Treviso). - « Spedisco due spille d'argento, meschino ricambio alla grandissima grazia ottenuta dalla Consolata alla _mia figlia Amabile di 9 anni, che guarì da male ad un piede così grave che pareva richiedere l'amputazione. MoY ANTONIA ». Modena. - « Mia cara Madre Consolatrice, .Io ero da più mesi gravissimamente malata; i medici, dopo usatemi tutte le cure, disperavano di farmi guarire; il babbo, la mamma, tutti in casa piangevano. Allora si rivolsero a Voi, o cara Consolata, e vi promisero, fra altre cose, che se mi facevate guarire, mi avrebbero mandata per un anno vestita di celeste, vestendo pure così una bambina povera della mia età, Anch'io vi ho pregata, e Vi ho promesso che sarei sempre stata buona e molto divota ed affezionata a Voi. Voi, tanto caritatevole, Vi siete commossa alle nostre lagrime ed avete esaudite le preghiere, Io sono guarita, e la mia guarigione fu così pronta e perfetta, . che i medtci stessi non sapevano come spiegarla e dicevano che era un vero miracolo. Siate dunque·ringraziata e benedetta, o Madre I delle consolazioni_, e proteggete sempre la vostra riconoscentissima figlia. ESTER ANFOSSI ». Caramagna (Piemonte). - GIOVANNA GALLO è venuta al Santuario per ringraziare la Con- i solata di due grazie ottenute: • La guarigione di due suoi bambini colti da forte morbillo, che dopo averli fatto soffrire per più di quaranta giorni, scomparve in poco tempo dacché furono raccomandati alla Consolata, con promessa di portarli appena gua- i ritt al suo Santuario. Un'altra grazia grande ottenne lei pure. Nel giugno scorso venne assalita da una fortissima risipola che per piu giorni la fece soffrire ter- t ribilmente, sino ad esser ridotta in fin di vita. La famiglia desolatissima, risolvette di votarla alla Consolata, promettendo di portare ognunp un'offerta al Santuario di Torino. Ed ecco, dopo pochi giorni, l'ammalata comincia a migliorare, con stupore di quanti prima l'avevano visitata I in così grave stato, ed ora è perfettamente guarita e viene a soddisfare il suo voto. Torino. -- Suor ROSA FILOMENA CRAVOSIO, maestra Domenicana, residente a Mondovì, nel marzo 1903 veniva a Torino temendo di non rivedere pii;t una diletta sorella, ammalata fin ,/' dal dicembrA precedente, e per complicazione di diverse malattie aggravata tanto, che i-medici non davano più speranze. Dopo averla fervorosamente raccomandata nel Santuario, la pia Suora, dovendo tornare al suo monastero, comperò un quadretto metallico colla benedetta Effigie e legatolo appiè del letto della cara malata le disse: Ti lascio nelle mani della Consolata, persuasa che Ella ti. fa~à guarire. Difatti da quel punto la complicata malattia volse insperatam,ente a scioglimento favorevole. Commossa e riconoscente per tanta grazia, Suor Cravosio compie la promessa fatta colla presente pubblicazione, implorando dalla Vergine taumaturga e con piena fiducia altre grazie: Torino. - « Guarita nella scorsa primavera da una lunga infiuenza, rendo vivissime grazie. alla V. SS. della Consolata, sciogliendo la promessa di un'offerta pei lavori dèl Santuario. G. NELVA ». Giaveno. -GrAI-TENUA CAROLINA da 30 anni era affetta da cheratite linfatica, la quale oltre· il renderle debolissima la vista le cagionava non lievi sofferenze. Inutili pressapoco eranle tornate varie operazioni chirurgiche; anzi nel giugno 1901 il male crebbe così da dare alla paziente atroci dolori, mentre davanti ai suoi occhi s'andava addensmdo una nera caligine,
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