Missioni Consolata - Giugno 1903

1!1 8o11solata 91 :na munificenza :'"Maria, e com~.· è o~ giustizia. Teresi:a pianta volge i suoi rami verso la luce ~ però era uscita viva dalle mani di lui e senza onde beve la vita, noi eleviamo la mente aver subito l'oltraggio peggiore della morte. a Lei, ch'è causa d'ogni nostra letizia; Eppure la cara innocente erasi trovata sola, come il fiore l'Chiude il suo calice alla inerme, a due piani sottoterra, alla mercè del rugiada che lo ristora, noi apriamo il cuore alla confidenza in Colei ch'è la Salute degli infermi, il Conforto degli afflitti, il Rifugio dei peccatori, la Di- l mostro che avevala colà trascinata e di cui t spensiera delle grazie divine. ~ Ricordiamo che la festa di quest'anno : ha da essere come avventurato pre- I. 1. ludio alla magnifica solennità dell'anno f, prossimo, in cui esulteremo per la nuova r' Incoronazione della miracolosa Imma– gine della nostra Consola ta. Dia mo quindi al 20 giugno un inusato splen– dore, e con straordinaria munificenza la Vergine benedetta vorrà Ella pure con- ·~, trassegnarlo nell'albo delle sue grazie, fj accordandoci e salute, e pace, e pro- 'd '1' 11 •...•• • sperità, affinchè nel venturo 1904 pos- siamo tutti assistere esultanti al reli– gioso trionfo della nostra diletta Torino. Il truoB II}isfaUo di piazza Sa11oia E UNA GRAZIA INSIGNE DELLA CONSOLATA ==~~ ~\. ~ li•·' ì nessuno era venuto a disturbare l'opera scel– lerata... È una grazia grande della Conso– lata! si disse subito per tutta Torino, anche prima che la mamma della vittima lo affer– masse, senza umano rispetto, in una sua let– tera a giornali liberali, che però si mostrarono rispettosi dell'alta e profonda convinzione d'una madre riconoscente. Dopo Ietta la fedele relazione della signora Angiolina Demarta– Coppo, i nostri buoni lettori giudicheranno se sia o no fondata tale convinzione. Relazioni della signora Angiolin1 Demarta·Cappo Per grave indispo~izione da quindici giorni non mi recavo all'ufficio della Ditta presso cui sono segretaria, e da tre giorni soltanto mi alzavo da letto. · Il 6 maggio, uscita di casa verso le 16, mi recai all'Asilo tenuto dalle Suore di S. Anna in via Consolata, a prendervi la mia bimba minore, Te resina di cinque anni. L'a~compagnai fino in vista del portone del pal azzo Paesana ove abitiamo, poi colla mia figlia maggiore, Margherita, mi recai ad una breve passeggiata in obbedienza al dottore che l'aveva prescritta. Rientrando in casa dopo qualche ora, mi si fa incontro tutta affannata mia madre: -Sai, Teresina è tornata da scuola, ha fatto un poco di merenda, poi è scomparsa. L'ho inu– tilmente cercata per le scale, nel cortile, nelle strade, nelle chi-ese qui intorno; sono stata al :Municipio, ho interrogato i vicini... Esterrefatta, non domandai nè attesi altre spiegazioni; senza più sentire la debolezza che un momento prima m'aveva fatto parere così lunga e faticosa la scala, la ridiscesi a preci– pizio. Interrogato il portinaio, m'avviai al pa– lazzo di citta i non curandomi dei passanti, correvo, piangevo e dicevo forte:- OMadonna della Consolata, per carita, aiutatemi! - in– vocavo S. Antonio e S. Spedito, il patrono delle Il mattino del 7 maggio scorso, circolò ra– pidamente una notizia che fece fremere tutta Torino. Una bimba di cinque anni, Teresina Demarta, era stata trovata, ferita di coltello, in istato compassionevole in quegli stessi sot– terranei del Palazzo Saluzzo di Paesana, dove sedici mesi addietro erasi compiuto il nefando scempio di un'altra bambina, VeronicaZucca. Fu presto assodato trattarsi di un nuovo attentato dell'infame assassino il quale ri– masto allora, purtroppo, igi:wto edimpunito, ~ cause urgenti. · Dall'ufficio municipale di polizia già s'era telefonato a tutte le Sezioni, alla questura, alla caserma dei carabinieri i ma in nessun •,·. punto si avevan novelle della bimba smarrita. l bravi agenti cercavano di ,.a]marmi con sup- l posizioni abbastanza attendibili, ma un so– spetto atroce mi torturava la mente e mi stra- ziava il cuore... Barcollante, con un caos nella testa in fiamme, ritornai verso casa: - chi sa

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