Missioni Consolata - Giugno 1903
J11 8of1solata 95 Qa.-.---~~--~·~ ~~~~--~~--~•OC perto d'un orribile maschera. - Dovetti appog– giarmi al muro per il tremito che mi invase le gambe- narrò il Tosi, un uomo tutt'altro che debole e pauroso, il quale nella sua car– riera ha assi-tito a tante tragedie. Dapprima -::redette morta la bambina, ma, toccatala dol· cemente, la vide sollevare la testa; l'udì ri– spond..re con voce fioca qualche parola scon– nessa alla sua chiamata. - Mi è impossibile esprimere il sollievo, la gioia, che provai in quell'istante- dice il brav'uomo. Nel suo bw •n cuore, egli pregustava la santa allegrezza del– l'opera di carita, di cui la Madonna lo faceva strumento. .· ~~aca Menfoi:t l ~ del Sa~tuario ~ 1,11. l~~~f ~ Grazia recenti riferiti alla sacrntia dal Santuaria Il resto l'ho narrato brevemente. Ciò che non ripeterò mai abbastanza è la grandezza della grazia che ho ricevuta. Come mai il Gioli, il quale confessò cinicamente le infami sue mire sul mio angioletto, non le ha realizzate, mentre ~ QUADRI VOTIV\ PORTATI IN MARZO B. 31 -IN APRII& N. 29 lo ebbe in sua piena balia? Perchè, senza che nessuno sia sceso a disturbarlo )~tggiù sotto· i· terra, lasciò a mezzo il suo delitto? E poi come [ si spiega che la mia povera piccina non abbia avuto il tenero cranio spaccato dall'essere stata sbattuta al suolo; come non sia morta fra ~ convulsioni di spavento ; come non siasi presa ' una polmonite, g iacendo una notte intera sul- ,L l'umido terriccio del sotterraneo? Di tutto questo io non trovo che una spie– gazione: la divozione alla Consolata che alla mia Teresina viene ispirata a casa ed a sc)lola; ~ fu la Consolata che, da me invocata nell'ango– scia i'<uprema, mi ha esaudita rendendomi la mia figliuola. '. Teresina vestirà. l'azzurro abito votivo, su cui spiccherà. la medaglia d'oro della Conso- ~ lata donatale da un angioletto che io non co- •.!. nos~o, e che me la mandò firmandosi sempli– cemente il piccolo Albertino; offrira alla Vergine ~·. il quadro votivo, a cui vollero spontaneamente concorrere anime piamente gentili. Ed io avrò il grande conforto di sapere che mi aiute-~ ranno a ringraziare Maria SS. Consolatrir;e, l non solo le tante pietose persone che ci die– dero in questi giorni prove dirette e preziose di simptttia, ma tutta la cittadinanza torinese ~ che si commosse alla nostra disgrazia e fra cui è così vivo il culto verso la taumaturga Patrona di Torino. 1 In fede ~ ! Torino, 21 maggio 1903. ANGIOLINA DEMARTA-COPPO. QQ~----~~G?~-----~~------MK----~~0 Settimo Torinese. - La sera dell' 11 giugno 1902, coll'ultimo treno, il commer– ciante torinese sig. Rossi Giuseppe in com– pagnia d'una sua figliuola ritornava daRi– varolo Canavese, dov'arasi recato il mattino per affari. N ella fermata a Settimo egli, cre– dendo d'averne il tempo, discese e si recò al buffet per prendere una bibita; n è si affrettò a riprendere il suo posto quando vide rin– chiudersi gli sportelli ed udì chiamarsi dalla figlia, essendoglisi detto che il treno faceva manovra. Accortosi però che, invece, esso partiva, sebbene avesse gia preso l'aire con discreta velocità., il Rossi, correndo, riuscì ad aggrap– parsi alla maniglia del suo carrozzone, a porre un piede sul predellino. Ma, o fosse l'umidore di questo o la mossa sbag!iata, fatto è che il piede ·gli scivolò, la mano cedette al peso del corpo, ed il poveretto cadde fra due carrozzoni. - Battendo, non so come, sui respingenti, scrive egli nella sua relazione, per vero miracolo della Consolata, mi trovai di– steso col busto in mezzo al binario, paral– lelamente al medesimo: se fossi caduto di traverso sarei stato tagliato in due. Sopra di me passarono parecchi carrozzoni, ma io non perdetti i sensi (ciò pure per somma grazia) ; Gli abbonamenti al periodico pessano cominciare in qualunque mese del– l'anno, e decorrono fino allo stesso mese del– l'anno SPguente. Chi cùsidera i numeri 'ar– retrati dell'annata in corso, ne faccia dimanda e riceverà qttelli che ancora sono disponibili. Al prPsente è esaurito il numero di gen– naio 1903~ Il mese della ,Consolata speriamo ci po1'ti molti nuovi abbonamenti. i così potei .subito ritirare le gambe, rimaste .' in posizione obbliqua sulle rotaie, benchè la– sciando sotto le ruote l'ultima falange del pollice del piede sinistro e riportando la frat- tura della gamba destra sopra la. clavicola. Intanto alle grida dei viaggiatori e spe– cialmente della figliuola del Rossi, come im-
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