Missioni Consolata - Maggio 1903
70 .J11 e o ., s o l a t a •azie ~ ~iiit o Il canto in musica del mottetto - Quam l del forte Hall garantita la personale sicurezza P ulchri pedes evangelizantium pacem _ . e le delle Suore, la domanda dei nostri Missionari venne finalmente esaudita. Alla richiesta del Litanie Lau~etane rispondono con singolare Superiore dell'Istituto aderì di buon grado la significazione alle parole di S. E., che volle Piccola Casa della Divina Provvidenza conce- dendo, in aiuto ai Figli della Consolata, un compiere l'opera, impartendo egli stesso la primo gruppo di otto Suore Vincenzine, liete trina benedizione. La bella funzione è finita. di andare a lavorare e patire nell'Africa, dove I presenti si fermano ammirand~, col ciglio umido e pur lieti di santa gioia, i sei animosi · campioni di Cristo che santamente ·commossi, sfilano nel caratteristico loro abito bianco, il quale, con netto taglio, divide la passata dalla futura parte di loro vita. Unanime è il fer– vido augurio che si leva dai cuori per i forti pellegrinanti, e che 'Mària Consolatrice dal– l'altare sembra visibilmente confermare .col sorriso materno. l nuovi missionm·i sono ( vedi pag. 71) : Teol. Bertagna Rodolfo da Càstelnuovo d'Asti D. Giacosa . Giuseppe da Torino Teol. Arese Mario da Savigliano D. Scarzello Sebastiano da Fossano P. Cattaneo Giacomo da Campiglione Falda Benedetto, confratello, da Torino. Essi imbarcaronsi il 25 aprile a Trieste sul piroscafo Africa del Lloyd Austriaco ed ap– proderanno a Mombasa verso la metà di mag– gio. Li raccomandiamo vivamente alle pre– ghiere dei nostri lettori per ottener loro dalla Consolata un prospero viaggio e frutti ' co– piosi di apostolato. ~ SJ~~ m prima partenza di Suore PER LE NOSTRE MISSIONI D'AFRICA ==~~== Da tempo i nostri Missionari, e con essi il, Vicario Apostolico, Mons. Allgeyer, instavano presso il Superiore dell'Istituto, affine di aver. un aiuto di Suore, la cui opera è vivamente reclamata nelle Missioni, sia per il buon an– damento materiale delle singole casè, sia per le scuole, i catechismi, le cure mediche ed altre opere minori, a cui non può sempre sa– crificare un tempo prezioso il sacerdote mis· sionario, assorbito dalle mille cure dell'alta di– rezione e dall'esercizio del sacro ministero, ed impegnato in viaggi e pratiche per le nuove tòndazioni. Nella stazione di Moranga, recentemente fondata, essendo stata dal comandante inglese il loro Patrono', S. Vincenzo de' Paoii, fattosi schiavo per amore delle anime, si addestrò a quella carità eroica che lo fece grandè in Cielo e benedetto per sempre in terra. Anche per le suore partenti ebbe luogo nell!Jo Piccola Casa una funzione edificantissima. e commovente. Ora i Missionari della Consolata sotto l'egida di Lei, potranno meglio ancora assecondare colla loro grande attività gli amorosi disegni che la Provvidenza palesa sull'Istituto, se ad esso non verranno meno le sante simpatie e gli aiuti di quanti desiderano partecipare alle glorie ed ai meriti dell'apostolato, anche re– stando alle loro case, tra le gioie della fami– glia e degli agi del civile consorzio. L e Suore destinate alle missioni della Con– solata e pm·tite coi· Missionari sono: Suor Clo– taria (da Ferrere.)i'suor Gi01·dana(Caramagna); Suor Editta (Vezzano); Suor Maria Bonifacia (Fiavè); Suor Zenài.de (Paderno d'Asolo); Suor Filippina (Mondovìmreo); Suor Flavia di Gesù (Genola); Suor Metilde (Ozzano Monferrato). ======~~====== Sia lode a Maria Consolatrice! Una lieta notizia possiamo dare ai tanti lettori ed a– mici che cordialmente s'interessano all'an– damento della nostra Missione d'Africa. La prova a cui furono sottoposti i Figli della Consolata, è finita secondo le nostre speranze. Da lettere ricevute apprendiamo come, re– vocate le dispdsizioni governative che loro imponevano di partire da Tusu, i nostri mis– sionari stavano per rioccupare quella.stazione. il cui impianto costò loro gravissime fatiche ed ingenti spese all'Istituto. Ora appare in. tutta la sua confortante realtà l'opera della Provvidenza, la quale della tribolazione si servì per spingere i Figli della Consolata a fondare nuove stazioni, anche contro i det· ta~i della prudenza umana, antfvenendo così i -protestanti che stanno facendo attivissime– pratiche per impiantarsi anch'essi nel Ki– kùyu.
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