Missioni Consolata - Maggio 1903
• f 80 J1t 8o11solata Q Incomincio a trattar:~:le donne e coi fan:d<liiG miglio, alcuni ba::::acchetto di fagiuo: ciulli per la provvista di isange, lunghe alghe e, qualche volta, perfino un galletto. Gran parte che serviranno alla copertura della casa; di di queste cose va a finire nelle mani dei nostri ramoscelli per i rnuri, ed, infine, di scorza d'al- giovani, i quali, nonostante il divieto, ql}ando bero per i rorighi. Anzi poichè i fanciulli sono vedono qualcuno con un bel sacchetto, vanno già assai abili nel fare i rorighi, cioè funicelle a sussurrargli ·nell'orecchio che, seb~ene il di scorza, lavorandola nello stesso modo che patri non voglia alcun compenso, se si darà i nostri ciabattini usano per fare lo spago, li loro il regalo, essi faranno dare dal patri una invito a farne e designo la lunghezza neces· medicina migliore e più sicura. Siccome io saria per avere in mercede una pezza (mezzo avevo stabilito che le madri con bimbi ~a ves- soldo). Cosi gran parte del mondo che mi cir- sera il diritto di precedenza, e quelle che ve- conda se ne va al lavoro. devo chiamavo io stesso, non tardarono a :M:a, per via, hanno fatto correre· la voce, e comparire fanciullette, anche di otto o dieci versò sera ritornano in numero duplicato: anni, col bambino, dicendo che era loro figlio, ognuno è provvisto di qualcuna delle cose ri- ed in ultimo tutte le donne, e perfino certi chieste. Le madri hanno passato il loro bam- uomini, arrivavàno con un marmocchio che bino sul davanti, per far luogo al carico d'erba; si facevano scorrere, imprestandoselo l'un le fanciullette, piccole pe'r l'erba troppo lunga, l'altro. Quasi tutti gli ammalati che si pre- arrivano trainando il loro fascio; i ragazzi a t- sentano sono affetti, ai piedi ed alle gambe ~ tendono col loro rotolo di funicelle fra le mani. da piaghe, le quali sebbene, a rigore, non li ~ Siccome la rupta è composta di 64 pezze, poche impediscano di attendere, bene o male, alle rupìe bastano per acquistare tutta quella mon- loro ordinarie occupazioni, tuttavia fini!3cono tagna di merce, poichè un fascio d'isange vale per interessare tutto il membro e finalmente appena un mezzo soldo. Accimto al mucchio renderlo inetto al suo ufficio. Alcuni fasciano d'alberi che giornalmente va accrescendosi, in- le loro piaghe con foglie di banano, dopo averle cominciano ora ad accumularsi gli altri ma· medicate con sterco di vacca o con polvere di teriali, destinati a formare il ricovero ove il scorza d'albero, ma la maggior parte le lasçia missionario africano potrlt reclinare il capo. scoperte, senza cura alcuna. La causa prima Nella notte numerose iene vengono ad urlare di tali piaghe è quasi sempre una piccola ferita intorno alla zeriba; questi becchini degli Aki- 'infettatasi e trascurata, o lo sviluppo dei germi ·kuyu, però, non producono su di noi altro effetto importati dalla pulex penetrans; che invadono che quello di ricordarci che siamo in Africa. i circostanti tessuti, distruggendoli e formando grandi fungosità. Foresta di buon augurio - Una strana no– vella - Lavora il Patri, guadagnano i boys - . .Astuzie innocue - La pulex penetrans - Con– fusione di piedi. Venerdì, 7 novembre. Incomincio a · far dissodare nei tratti ove dovranno sorgere i diversi fabbricati della nuova stazione; traccio le vie di accesso alla ·casa ed un sentiero diritto, contro lo stile del paese, per arrivare più presto all'acqua. Nel punto ove l'attingiamo vi è una piccola foresta di buon augurio, perchè composta di quelle piante il cui seme serve a fare le corone del rosario, come le usavano le nostre nonne. Sic– come il lavoro aumenta e non è facile poter assistere tutti gli operai, che fuori della nostra · presenza si perderebbero in chiacchere, mando ~ un messo a D. Gays in Tusu, pregandolo di inviarmi il fratello Celeste. · Io, intanto, seduto in mezzo a coloro che lavorano per il dissodamento, curo gli amma– lati. La strana novella che un bianco dà la medicina e cura le piaghe di tutti gli Akikuyu che si presentano, senza cercare nè volere ri– compensa, ha già varcati i confini del paese, e le tribù lontane incominciano anch'esse a condurre i loro ammalati. Ma la cura gra– tuita è cosa sì inaudita, che la maggior parte non ci crede e, per precauzione, molti amma– lati arrivano con qualche donativo: un po' di La pulex penetrans, importata dall'America in Africa, si è qui enormemente diffusa. In questa parte del Kikùyu pervenne cogli askari quando fu fondato il fort!J di Moranga, d'onde si sparse per il paese. E un animaletto più piccolo della nostra pulce, il quale si insedia orq.inariamente nell'epidermite del piede, ove depone le sue uova, dalle quali usciranno i piccoli germi ad invadere i . tessuti. L'estra– zione della pulce deve essere fatta con molta cura, per non lacerare il sacchetto contenente le uova. Gli indigeni eseguiscono quest'ope· razione con uno stecca di legno appuntito -non avendo altro di meglio- col quale pra· ticano un profondo solco intorno all'animaletto, che poi levano con un po' della carne circo– stante. Il rimedio è troppo radicale per ·i bianchÌ, più sensibili del nero. . Tra i fabbricati costituenti la nuova sta– zione, ho deciso di fare un padiglione per la cura degli ammalati: così si potranno disporre i medicinali ed i ferri chirurgici in :modo da' averli più facilmente a mano, e sarà anche possibile osservare più rigorosamente ~i' pre– cetti d'igiene. Ora l'ambulatorio è all'aria li– bera, appena protetto contro il sole dal solito grand'albero. Gli ammalati si siedono a terra e formano un circolo compatto intorno a me, porgendo i loro piedi; in conseguenza mi trovo talvolta intorno una trentina di piedi, che è difficile precisare a quale proprietario appar– tengano. Fra le gambe del tavolino compaiono ,
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