Missioni Consolata - Aprile 1903
la - 8o21solata 57 QGh-~~~~-.~~~~~~~~~~~~~~·~~~~~~~~~~~~~~--~~~·~~~~0 Madonna: tutto prese d'un subito rigoglio, slancio, incremento, come il seme di cui parla il Vangelo, che, caduto in buQn terreno, germoglia, vigoreggia e prepara la messe. Altrettanto possiamo dire ora colla piu viva soddisfazione dei Sabati Quaresimali che, ini– ziati, come gia si è detto, su proposta d'un fervente sacerdote, in questo primo anno ebbero trionfale successo tra l'entusiasmo degli Oratori, insignì per chiarezza di fama e per apostolico zelo, e la straordinaria af– fluenza del pubblico, si da affermarsi subito, non quale forma temporanea di ossequio alla Vergine Consolatrice, ma istituzione duratura del culto Mariano in Torino. Si chiamarono i sabati giorni di 1'icevi– mento della Consolata. La frase dell'illustre e pio patrizio torinese, piacque e fece for– tuna: dobbiamo aggiungere ora che i sabati di quaresima sono destinati più specialmente alle grandi udienze ed ai 1·icevimenti solenni. È la reggia di Maria che si adorna e si abbellisce di fiori e di faci. E la Regina del Paradiso che chiama a convegno il fiore della sua Corte per far degna corona al suo trono donde Ella dispensa a piene mani i suoi fa– vori. È una festa della celeste Sovrana, che indice nobile gara tra i più valenti apo– stoli di quella celeste parola che penetra ed infiamma i cuori attirandoli sulla via del bene. Maria è la grande Castellana d'Italia, come la chiama il Quinet, è la Signora di Torino: a Lei quindi è ben dovuto l'omaggio che le vien tributato dal genio e dal cuore dei forti banditori della verità. evangelica. Ne l'inaugurazione della serie di questi Panegirici quaresimali poteva esser migliore, eleggendo la Provvidenza ad aprire la nobile gara il Padre Giovanni Semeria, dottissimo ed eloquente oratore, che l'alta, sublime pa– rola insoavi di tenerezza per narrare le glorie della Vergine, come i lettori vedranno dallo stupendo e commovente discorso che ripor– tiamo in appresso. Altri valenti oratori quaresimalisti, segui– rono degnamente l'illustre Barnabita. Il Rev. Padre Giovanni Tosini, altro dotto e pio Barnabita, predicatore alla Metropo· litana, cosi persuasivo ed efficace nel dire, che in ogui tema sa trovare la via del cuore; Monsignor Luigi Guigonis, dal fecondo e vibrante discorso, che pare trasporti gli udi– tori sulle ali del suo fervore; Il chiarissimo D. Emilio Parodi, delle fi- losofiche discipline valente cultore, ricco di l er udi.zione sacra e profana ; Il giovane e notissimo Canonico Luigi Condio, gentile poeta del pergamo, che seppe cogliere nel campo dell'oratoria i fiori più leg– giadri per offrirli all'altare di Maria; Il Padre Angelo Scapardini, di San Do– menico, dalla parola calda ed ornata che ra– pisce e commuove profondamente. E cosi un figlio del Guzman, il gran di– voto di Maria, chiuse la prima serie dei sa– bati qua1·esimali, felice auspicio a quelli che negli anni futuri si rinnoveranno in questo santuario, a bene delle anime ed a maggior gloria della Consolata. La devozione alla Goqsolata E SUA V ARIA EFFICACIA Discorso del P. G. Semeria Vi sono giorni della settimana, o miei si– gnori e fratelli, rimasti celebri per diverse ragioni nella storia. Nella cronaca letteraria non s·i dimenticheranno cosi presto i Lunedì di quel critico geniale, acutissimo che fu il Saint-Beuve- e nella cronaca mondana as– sorsero a fama più o meno vasta convegni o eleganti o diplomaticamente utili. Negli annali della pietà. cristiana, e singolarmente della pietà. Torinese, rimarranno lungamente famosi i Sabati della Consolata. Se fosse le- l cito usare in argomento sacro una termino– logia profana, verrebbe voglia di dire che il Sabato è qui, in questo devoto santuario giorno di ricevimento. La così detta tutta.
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