Missioni Consolata - Aprile 1903

62 1ll eo.,so{ata Q espansione normale dell'amore cristiano a Gesù. Osservate però, amici miei, ci sono al mondo due forme di espansione - c'è una espan– sione che suona diminuzione di ciò che si espande, e ce n'è un'altra che suona invece incremento. Da un centro si espande la luce? ed essa diviene, a mano a mano che si espande, più fioca. Si espande l'acqua feconda del Nilo? ed essa coll'espandersi, si abbassa, si attenua, si impoverisce. Ma ci sono in quella vece nel mondo morale delle espansioni feconde. Espan- . de te un principio teorico qualsiasi nella molti– plicita delle sue conseguenze - il principio sviluppandolo così nelle sue conseguenze, non fa che diventare più lucido e in noi più vi– gorosa la convinzione che già. prima ne ave– vamo. Fate che si espanda il dominio d'una grande potenza ; fate che nei piani asside– rati della Siberia si estenda la influenza russa, e che nell' aurifero Transwaal si espanda l' imperialismo britannico - sono espansioni che non affievoliscono, aumentano, intensificano la potenza. Di tal fatta, o amici, è l'espansione dell'amore verso il Cristo rap– presentata dalla devozione a Maria. Stori– camente, in ordine di natura e di tempo, direbbero gli scolastici, è Gesù che conduce gli animi a Maria; ma praticamente accade che Maria conduce o riconduce più ferventi gli animi al Cristo. Dove la devozione a Maria non prende per ignoranza o per basse passioni una tinta superstiziosa, come talora e in certi luoghi accade, nel qual caso ab– biamo a fare non con una realtà. genuina, ma con una contraffazione - dove e quando la devozione a Maria si conservi veramente cat– tolica, la si vede crescere parallelo l'amore a Gesù Cristo. o l'Eucarestia. Il protestante che fosse tentato di scandolezzarsi vedendo qui, all'altare, al santuario di Maria, tanta pietà., tanta fre– quenza - che fosse portato a credere si di– mentichi qui a Torino, nell'impeto di devo– zione per Maria, si dimentichi l'autore e il consummatore della nostra salute, Gesù - faccia pochi passi e dalla Consolata si tro– verà. al Corpus Domini. I due santuarii non si fanno concorrenza, come nell'ampio cielo stellato non si fanno concorrenza il sole e i pianeti che da lui ricevono, per trasmetterla a noi nella notte oscura e tranquilla, la luce. Gesù illumina Maria, e la cristiana luce dif– fusa sulla figura materna di Lei riconduce l'anime nostre al Cristo, a Dio. Così fu, o miei signori, così è, e così noi faremo che sia per l'avvenire. Noi canta– ' remo alla Madre gli Inni della gloria, perchè · suonino cari, diletti all'orecchio del Figlio ; ameremo Maria per amore di Gesù - e a Lui cercheremo di spingerei, pei sentieri che Maria ne addita, ognora più vicini. Con cri– stiani propositi noi ci alzeremo dagli altari di Lei, con cristiani propositi partiremo dal suo santuario. Noi sentiamo questo cristiano spirito minacciato fra noi da un rinascente paganesimo ; paganesimo superbo negli ordini del pensiero, paganesimo cupido negli ordini della vita sociale. Noi riporteremo di qui, dall'altare della Vergine pura, casti propositi in un mondo corrotto, propositi di dovere in un mondo schiavo del piacere- dall'altare della Vergine umile partiremo meglio agguer– riti contro un orgoglio ridicolo insieme e di– sastroso - partiremo dall'altare della Donna buona coi propositi della carita generosa. * * * Io non voglio e non ho nessuna necessita del resto, di cercare di ciò le prove lontano di qui; io le trovo a Torino. Guardatela qui 1 la Torino di ieri e di oggi - la Torino regia 1 e la Torino industriosa : è la città di Maria, Donna buona..... consolatrice: così voi chia- mate, così voi sperimentate qui Maria. E in Lei e per Lei è la religione stessa che v'i ap– parisce in questa funzione, la più simpatica fra quante essa ne compie. Strana cosa, amici miei - la religione fu già. accusata ab an– tiquo di essere il terrore, l'incubo della uma– nità.. È il timore, cantava un poeta romano, che ha messo al mondo gli Dei! E l'accusa la citta della Consolata. Ma questa citta medesima è nota dappertutto per una devo– zione nobile, ardente a Gesù Cristo, in quello che è il grande Sacramento della sua bontà.:

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