Missioni Consolata - Febbraio 1903

22 1l' '2of1so{ata · Q ~ ~ o grande 'giovamento a chi ne fece uso. In– tanto la cappella rapidamente sorgeva, sor– montata dal grazioso campanile che le dà un aspetto così svelto ed elegante. N all'in– terno di essa si costruirono tre stipiti di- ~ stanti dai muri principali, affinchè tra questi • e quelli circolasse l'aria, mantenendoli asciutti ed atti a ben conservare le pitture. Queste consistono in tre grandi quadri ad olio, del prof. Luigi Ravelli di Orlongo, altra frazione di Borgosesia. Il primo coll'imma· gine di Maria SS. Consolatrice reca quelle di S. Bernardo da Mentone e di un angelo in atto di liberare anime dal Purgatorio, a ricordo dell'antica usanza rinnovellata; nel , secondo quadro è rappresentato S. Giu~eppe, • nel terzo S. Carlo. Il frontone del tempìetto è decorato da un affresco rappresentante il Padre Eterno, ed è copia di Raffaello. Il lunedì 24 agosto 1884, seguente alla festa di S. Bernardo, il can. Albertelli, pre– vosto della Collegiata parrocchiale di Bor· gosesia; per delegazione vescovile, benedisse solennemente il nuovo tempietto: a questa funzione, come a quella del pomeriggio, ac– crebbe lustro e decoro la presenza di emi– nenti ecclesiastici e laici ed il grandissimo concorso di devoti di Maria Consolatrice, . venuti da Borgo Sesia e da tutti i luoghi dei dintorni. Ogni anno nel giorno sacro a Maria Consolatrice si celebra al piccolo san– tuario. la santa messa, rinnovando nei bravi abitanti di Marasco la santa letizia della prima festa, il cui ricordo è fra essi indi· menticabile; anche in altre occasioni dell'anno si celebra nel tempietto, considerato come una gloria del paese e come fonte di grazie straordinarie. Difatti, molti cuori votivi attestano che anche qui la Vergine SS. si è mostrata la consolatrice di quanti piamente la invocano, concedendo non solo grazie temporali, quali la guarigione da malattie disperate, ma altresì grazie spirituali preziosissime tra cui la con– versione di peccatori ostinati e di protestanti. Una grazia patentissima ottenne dalla Con– solata il pittore Luigi Ravelli, che con tanto devoto affetto si adoperò a farne bella e ce- lestiale l'immagine. Stralciamo da una let– tera da lui diretta al M. R. D. Michele Mo, sacerdote torinese villeggiante a Marasco: M. Rev. e caro D. Mo, « Non ad altro che ad una grazia specia– lissima, d!!.lla Madonna ottenuta a mia moglie, si può attribuire il cessare dell' emorragia ostinata, contro cui a nulla erano valse le cure dell'arte e tutti i tentati rimedi, tanto che la carissima ammalata, a giudizio di tutti disperata e ridotta agli estremi, già era stata munita degli estremi conforti religiosi. In mezzo a tanta costernazione, mi giunse la lettera di V. S., aprendomi il cuore ad una speranza umanamente perduta. Fid~cioso nel celeste soccorso invocato per noi anche da tante anime buone, mi raccomandai di cuore alla benigna Madre Oonsolatrix Af– flictorum, che ebbi il bene di dipingere nel nostro caro e venerato santuarietto di Marasco. « E Maria SS. ci esaudì ; il male pertinace fn vinto da una forza sovrumana. Io e la mia Rosa, nell'esultanza del supremo i rice– vuto favore, siamo ben lieti dell'intenzione da V. S. espressaci nell'ultima sua, di far pubblicare questa grazia insigne nel pregiato periodico La Consolata. Ciò mentre ci per– mette di pagare un giusto tributo di ricono– scenza, gioverà pure a dimostrare che, anche da queste nostre parti, è sempre viva e co– stante la divozione soavissima alla cara Ma– donna della Consolata. « Cori ossequio di V. S. dev. «LUIGI RAVELLI 1 pittm·e ~· Storia del Saqtuario della Consolata IN TORINO ===~·=== II. I barbari e gl'iconoclasti. Culto di }laria SS. nella Chiesa di S. Andrea. - Nella vita delle nazioni, come in quella degli individui, s'avvicendano continuamente

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