Missioni Consolata - Febbraio 1903
Ut eo.,solata 21 ;atrocinio. Ed ecco co~e.: all'estate del ~~r;-s;;;;;t;;;;;u;,cd,..ia 11 n•d•o~li;;;'u,.;;~;;;;;i;;;~ca•z~iiilo;;;n;;;;;e;;;;;m.,I ... g'"'l""io•r•e""p"'e"'r•.•il•p•i.,lo 15 n":, una bellissima idea si presentò nel tempo quando Maria SS. parve manifestare ùn suo stesso alla mente di due pie sorelle: Carolina desiderio con una nuova ispirazione. E se ed Antonietta Calderini, oriunde della fra-~ invece di un pilone, si erigesse una piccola zione di Marasco. Pensarono esse di racco- cappelletta per celebrarvi la S. Messa? gliere il denaro occorrente all'acquisto del La pia proposta fu accolta con giubilo ad terreno su cui sorgeva il forno comune, e unanimità. quivi innalzare un ·pilone dedicato alla Con- Un egregio uomo, nativo anch'egli di solata, costituendo inoltre coll'eccedenza della ~tt somma raccolta un piccolo capitale, i cui in– teressi servissero all'annua celebrazione di messe in suffragio dei defunti. Si fece ricorso, come di dovere, al Vescovo che era in allora il compianto Mons. Eula, ~ il quale non solo approvò il progetto, ma lo encomiò, incoraggiando i bravi mareschesi a tradurlo sollecitamente in atto. Si diede tosto ~ mano a sgombrare il terreno dalle ruine del forno e ad estirparne i rovi e le erbacce; si cinse di muro la piccola proprietà e si stava Marasco di cui è altamente benemerito, il sig. Giosuè Calderini, delineò il disegno della cappelletta, che fu commendato da S. E. Mo~s. Eula, lieto di veder sorgere un altare dedicato alla Consolata, a ragione confidando che Ella avrebbe fatta sentire la potente sua protezione non solo sugli abitanti di Marasco e di Borgosesia, ma su tutti i diocesani. Scavando le fondamenta del piccolo sacro edificio, un primo favore si ebbe da Maria SS. col rinvenirsi di una copiosa sorgente d'acqua limpida e fresca, la quale recò in seguito
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