Missioni Consolata - Febbraio 1903
misericordia del Signore ed alla cle– menza di Maria Consolatrice. · * * * Dal bene deve nascere bene; quindi l'esempio preclaro di tante persone che, sfidando l'umano rispetto e vincendo il naturale sentimento di riserbo insepa- . rabile da ogni azione virtuosa, a visci aperto, a fronte alta proclamano la loro fede alla religione cattolica e la loro divozione alla Vergine, sarà senza dubbio fecondo di ottimi frutti, traendo altri ad imitarli in generosa gara di santa emu– lazione, a maggior gloria di Dio e del– l'immacolata sua Madre. Monumento imperituro che attesterà ai figli la pietà dei padri, albo genti– lizio di ceieste araldica che agli inscritti conferisce eccellenza di grado e di ti– toli nella Corte di Maria, le lapidi d'onore nel santuario della Consolata, saraJ:!no come il registro posto nelle reggie dei sovrani e dei principi ad accogliere le firme che vi si appongono in segno di sudditanza e di omaggio; colla diffe– renza però che i registri vanno a finire poi dimenticati fra i polverosi scaffali di remota biblioteca, mentre invece le lapidi d'onore, sempre nitide e belle, resteranno in perpetuo vicino al trono della cara nostra Madonna, tacitamente ricordando il dolce nome dei figli pre– diletti alla ineffabile tenerezza del suo cuore di Madre. Sulle lapidi d'onore saranno ism·itti non solamente quelli che {acesse1·o ora l'offerta di L. 500, ma anche quelli che comple– teranno le precedenti offerte fino al quan– titativo di L. 500. I sabani di Quaresima alla Consolana ' ----<><><>oo- Tra le antiche )lsanze religiose caratteri– stiche della citta nostra e care 11.1 cuore dei torinesi, tiene uno dei primi posti quella di venerare con speciali funzioni la SS. Sindone nei venerdì della quaresima. In quei giorni gli oratori quaresimalisti delle principali parrocchie di Torino si onorano di recitare un sermone ·sul Sacro Lino, la cui custodia è una delle glorie della Chiesa piemontese. Questa usanza ha suggerito ad uno zelante sacerdote d'una Congregazione religiosa to– rinese un'idea, la quale, come tutte le cose geniali, è così semplice e naturale che la sua enunciazione chiama spontanea sullabbro la domanda: Come mai non ci si è pensato prima? - L'idea è questa :1 di far riscontro ai venerdì della Sindone coi sabati quare– simali della Consolata, invitando anche al santuario, in ciascuno di essi, i principali ora– tori a dire le lodi di Maria SS. I sabati di quaresima gia sono dai tori– nesi distinti da tutti gii altri dell'anno per maggior devoto concorso al nostro santuario. È anche questo un prezioso avanzo delle tradizioni !asciateci dai nostri antenati, forti non meno nella pietà. che nelle opere guer– resche e civili. Essi nel corso delle loro ri– gorose quaresime di magro, uniformandosi alle intenzioni della Chiesa, univano al di– giuno la lunga, fervente preghiera; alla mor– tificazione del corpo la santa elevazione'dello spirito, e giustamente pensavano di non poter meglio che per mezzo di Maria Consolatric& · impetrare la buona Pasqua, la quale sulle loro famiglie doveva irradiare i suoi splendori per tutti i restanti giorni dell'anno. Il nostro Rettore, certo perciò d'interpre– tare i sentimenti di tutta la divota cittadi– nanza, ha di gran cuore assecondata la bella iniziativa, avvisando tosto al modo di tra– dm·la in atto fin dalla quaresima di questo anno. L'Em.o nostro Arcivescovo, com'era da aspettarsi dal Cardinale della Consolata, non solo diede l'assenso, ma encomiò""vivamenteo
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