Missioni Consolata - Febbraio 1903
26 J1t '2of}so1ata Alle molte relazioni contemporanee, ci piace talora intrecciare qualche narrazione di grazia fiati i fiumi ed i torrenti del nostro Piemonte, e, tr"a essi, il Sangone nei pressi di Mirafiori presentava grave pericolo a chi avesse voluto guadarlo. In mancanza di ponti in quella lo– calità, ciò dovettero fare alcuni viaggiatori da urgenti affari pressati di giungere a Torino. Erano questi il signor Francesco Maria Bona, pi~montese e la di lui consorte Sara Bellot, ginevrina, accompagnati da due piccoli loro figliuoli e da un amico, certo Dill di Baden. ~~--~--------~--~~~~-J~ antica, riannodando così il passato, al presente; questo avvalorando colla non interrotta tradi– zione di benedizioni e di glorie, e quello ri– chiamando alla memoria nostra e dei pii lettori, quale motivo perenne di santa spe– ranza. La seguente relazione, che noi com– pendiamo, sta negli archivi del santuario, sotto la data dell'anno 1746. Nella primavera di quell'anno, per abbon– dantissime piogge, erano smisuratamente gon- ( <t Questi trovavasi in una vettura da solo, l i coniugi Bona in un'altra coi figli. I vet– turini animati dagli incoraggiamenti e dalle promesse dei due uomini, sebbene avessero avvertito e denunziato il gravissimo rischio, s'avventurarono coi veicoli fra le onde torbide e rapidissime. Ma non valsero il coraggio n è l'abilità: giunti nel mezzo del Sangone le vetture si trovarono ingolfate in basso tra le insidie del fondo limaccioso, spinte e sbal-
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