Missioni Consolata - Febbraio 1903

1a - eo.,so(ata 25 QQ~--~~~~~~~~~~~·~~~~~~~~~~=-~~~----~0 struzione. Non rimangono memorie che lo attestino, ma raffrontando quanto si sa del prima e del poi riguardo al pubblico culto della venerata effigie, si può abbastanza fon– datamente congetturare che essa scomparisse in quel tempo, nè si saprebbe al fatto di questa sparizione assegnare una causa più probabile che il legittimo timore dei torinesi - di veder distrutto quel caro oggetto dell'an– tica loro devozione. Ma dove venne nascosta la taumaturga effigie di Maria Consolatrice? E perchè, ces– sato il pericolo, cioè dopp l'interdizione e la morte di Claudio, non fu ripris tinato il culto di essa? Alla prima di queste pie domande rispon– deremo che, dall'essersi più tardi ritrovata la s~;~-cra immagine tra le macerie della di– strupta chiesa di S. Andrea, si può ragio– nevolmente indurre che essa venisse nascosta in qualche cripta sotterranea della chiesa stes~a o nelle sue adiacenze ; alla seconda ehe forse coloro che nascosero la sacra im- ' mag~ne, per uno dei tanti casi di quei tempi hurr;ascosi, morirono o furono costretti ad allontanarsi dalla città, senza lasciare indi– cazi~ni che valessero a far conoscere il fatto l del nascondimento ed il luogo dove giaceva il prezioso deposito. Il Rosariodei II}issionariper gli s~udeq~i Un'ottima e nobile signora, domiciliata in una città dell'Italia centrale (l), si trovava nella penosa condizione che fa sospirare tante madri: il suo figliuolo, malgrado l'ingegno di cui era fornito e le dispendiose cure di cui era oggetto, studiava poco e di mal a voglia. Erano continue lagnanza di professori, voti scadenti, cattivo esito d'esami; intanto passavano inutili gli anni preziosi e, cosa naturalissima, il giovi– netto comincj ava a cercare negli svaghi l'oc– cupazione ed il diletto che non aveva nello studio, Riuscite poco fruttuose esortazioni, rimo– stranze,amorose minaccie dei genitori, la buona (1) Per un doveroso riserbo omettiamo ogni accenno atto ad indicare il nome della pia signora, registrato .nell'elenco degli oblatori. mamma, scoraggiata, si andava domandando : il mio figliuolo dovrà dunque accrescere il numero dei tanti disutilacci, che ingombrano la società alta e bassa e sono spesso danno e ver~ogna delle , onorate loro famiglie ? Un dì la povera afflitta si senti ispirata a fare questa promessa: se mio figlio cambia stile e si mette a studiare come deve, prometto di fare per tutto il tempo de' suoi studi l'of– ferta di L. 10, ogni due mesi, in onore della Consolata e di altrettante in onore della Ma– donna del rosario. In quel tempo appunto ella aveva letto nel nostro periodico l'articolo, in cui narrandosi come si fosse benedetta ed aperta al pubblico la cappella dell'Istituto della Consolata pe1· le Missioni estere, si accenn!l-va ai giovani sacer– doti, chierici e laici, i quali stavano compiendo la loro preparazione, per avviarsi in paesi sco– nosciuti a portaryi la religione e la civiltà. La nobile signora fu colpita de questo con– trasto: là giovani, che pieni di santa energia, stavano per abbandonare famigli a,patria e ogni agio di viver civile, preparandosi collo studio intenso, · col lavoro indefesso alla più rude e nobile missione; qui, invece, ignavia, mollezza ; l'ozio che, qual pestifera ruggine, tutte con– suma le più belle attività vitali... Oh, se il mio figliuolo potesse anche di lontano rassomigliare a quei missionari... Ma chi meglio di essi potrebbe attenermi tal grazia? Come devono redtare bene il rosario quei giovani eroici, e come la Madonna deva gradire le rose delle loro A>Jemmarie cinte dalle spine del sacrificio.. Ebbene farò così: darò per l'opera delle Missioni della Consolata le 10 lire promesse alla Madonna del rosario: potrei meglio implorarne l'aiuto? Scrive al nostro Rettore, narrandogli le pro– messe fatte e la loro genesi, chiedendo special– mente i rosmii dei missionari. Qualche t empo appresso, ecco una nuova lettera: « mando venti lire, perchè incomincio ad osservare nel mio figliuolo un principio di buona volontà : i voti dt:l bimestre si sono un po' rialzati :t. Da quel punto è un crescendo di quella buona volontà che la brava signora an– nunzia in lettere successive,· continuando fe– delmente l'invio della somma promessa alle esatte scadenze.. Alla fine del passato anno scolastico, ella reca in persona al R ettore del santuario una. faustissima notizia : il pigro d'una volta è stato promosso senza esame in tutte le materie! ~. conseguenza logica, l'amore allo studio lo ha fatto più saggio e più buono. Ancora di questi giorni ci giunse la solita. cartolina-vaglia di L. 20, confermando che il giovane è ognora studioso e di ottima condotta, con grande consolazione dei genitori. Non si direbbe che la Consolata abbia dav– vero fatto si. che un po' della santa operosità dei suoi figli delle Mi ssioni si trasfondesse nell'anima di quello studente?

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