Missioni Consolata - Gennaio 1903
J1l eo.,solata 3 Benedica le dame dél patriziato che ai ricevimenti della Maqonna mai non mancano. Benedica il popolo credente non degenere dal fervore dei padri. Be· nedica la sua cara, la sua fedele Torino, e con Torino tutta la patria l * * * Confortati dal rapido sguardo gettato sulla via felicemente insieme percorsa, guardiamo ora in avanti. L'avvenire in ogni cosa umana fa pre· supporre il miglioramento, ed anche il nostro periodico andrà perfezionandosi, intro.ducendo nel . testo, illustrato con sempre maggiore finezza di arte, il di· letto di nuove rubriche, spigolature di eletti fiori nel campo universo dei fasti mariani. Alla diligenza nostra vogliano corri· spondere i lettori, ·conservandoci il pre· zioso loro appoggio ed il fraterno loro affetto, e dandocene prova col procurare in più larga sfera l'incremento del bollet· tino, giovando insieme a moralizzare e . santificare le cristiane famiglie. Tutti insieme continuino essi nella ri· conoscenza operosa verso Maria, chiave d'oro di celesti nuovi favori, e facciano che le offerte destinate al compimento degli intrapresi lavori seguano il detto • motus in fine velocior , , cosicchè sul principio del fausto 1904, fra 12 mesi, noi possiamo come le Vergini prudenti, . uscire festosi incontro ai Presuli che ver– ranno ad incoronare di nuovo aureo diadema la Consolatrice nostra Madre e Regina, e dar loro il saluto augurale : Venite, stam pronti l I L1HlORI DEL SANTITA~IO Un parziate saggio della felice trasfoì:-J:rla– zione, c~e rinnoverà lo storico santuario, già riscosse unanime il plauso dei concit– tadini e dei numerosi forestieri i quali, chia– mati in Torino dalla recente esposizi01Ìe, non vollero partirsene senza qui visitarntl e venerarne la gloria più pura e la memoria più sacra. , Alludiamo alla restaurazione dell' ant~co vestibolo, scuro e disadorno, che dà açl!to alla chiesa dalla parte del claustro, e che adesso, ricco di marmi, svela all'aria ed a~la luce le pregevoli linee ed ornamentazioni: 1 A sinistra dell'atrio d'ingresso, pinacot~ca maravigliosa che rapì e commosse la nosl\ra infanzia colle tragiche e patetiche scene lin cui campeggia l'aiuto pr.ovvidenziale della miracolosa Consolata, si apre a pieno cen~ro l'arco della grande porta vetrata, che bella– mente s'incornicia nel frontone e negli stipiti in marmo rosso del Tirolo, su cui la di~i~a porpora della celeste Sovrana sembra riv~r berare il mistico riflesso dell'eterna aurora. Il vestibolo, sobriamente decorato con.1e– sene marmoree e zoccolo di Portovenere, ~r mina, oltre l'ingresso a destra della sacristta, con altra grande arcata, che leggiadramellte s'incurva su due colonne di mandorlato ;di Verona, inquadrando con vaghissimo effe~to di prospettiva l'opera artistico-religiosa cam- peggiante sulla parte che lo chiude. , Sovra elegante basamento di rezzato 1 di Mazzano con paliotto di Macchia vecchia,:si erge un'architettonica modanatura in bi~n cone di Verona, la cui tinta lattea s'intop.a mirabilmente coll'avorio antico del crocefisso, che in grandezza naturale spic~a sullo sfondo a specchio in diaspro rosso del Belgio. La figura del Cristo, mesta e soave nel– l'abbandono dell'ultima agonia, intenerisce e stringe il cuore di chi lo riguarda con intimo senso d'infinita pietà (Vedi incis. a pag. 4). Innalzato sul limitare del tempio sacro alle misericordie della immacolata sua Ge-
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