Missioni Consolata - Gennaio 1903

1ll eo.,solata 13 ~Q~----~~--~~~~~~··~~~~--~~c-~~~~~--~~--~~--~.CQ torpore, entrò in convalescenza. Ma il suo cervello rimaneva debole, annebbiato..... E la mamma, la sorella, i parenti, gli amici si interrogavano ansiosi: -Rimarrà così, il no– stro Felice? La sua povera testa non tornerà a servirgli come prima della fatale caduta? A tanti già è successo di non riaversi da simili colpi..... Ma la Consolata non fa le cose a metà. Il Trossarello poco a poco ritornò allo stato nor– male; il suo cervel!o, rinforzatosi, non serbò più traccia della terribile malattia, permet– tendogli di attendere coll'energia della sua età alle primiere occupazioni. La famiglia, grata a tanto favore, deliberò di offrire alla Vergine un quadrò rappresen– tante il fatto e di riferire questo pubblica– mente, a di Lei maggior gloria, pregandola a volerle continuare la materna sua prote– zione in vita ed in morte. 7'raduciamo e stralciamo dalla lettera di uno zelantis· simo curato, il rev, D. Thomasset : Brissogne, 4. giugno 1902. Rev.mo Sig. Diretto1'e, Sono cosi chiare le prove della generosità della Consolata nel dispensare i suoi favori a quanti la invocano, che dubitarne sarebbe follia. Proverei rimorso, se non rendessi noto a V. S. alcuni fatti succeduti nella mia pa– rocchia e vicinanze, fatti che io chiamo al– meno meravigliosi. Ed ecco il primo. La madre di un certo Francesco Chenal mi manifestò un giorno il dolore grandissimo ch'ella provava ·per la partenza del figliuolo, chiamato a prestare servizio militare, e ciò non perchè le spiacesse il compimento di questo dovere, ma perchè il giovane già era ammo– gliato e padre d'un bambino ed era il braccio forte della casa. Io le consigliai di far cele– brare una messa al santuario della Consolata in Toriuo. Ella subito mi rimise l'elemosina per· la messa, che tosto spedii al santuario. Due giorni appena dopo che n'era partito, lo Chenal toi,"nava al suo focolare, con qual gioia della moglie, del figliuoletto e dei pa– renti si può immaginare. Qualche dì appresso incÒntro un altro mio parrocchiano, padre-balio di un bravo gio- vine preso all'Ospizio; egli mi rimprov.era di poco affetto verso la sua f~miglia. Sorpr;~o, chiedo spiegazioni, ed egli risponde: Ecco che la madre di Chenal ha già riavuto il figlio, grazie al buon consiglio datole da V. S., mentre il mio ragazzo è ancora sotto le armi. Dio sa quanto esso ci è necessario in casa, e d'altra parte egli soffre attacchi epilettici, i quali, sebbene rari, avrebbero dovuto farlo dispensare dal servizio militare, che diventa pericolosissimo per lui. -Non disperatevi, risposi io, siete sempre a temp~: fate anche voi celebrare una messa alla Consolata. -L'elemosina per questa se– conda messa era appena pervenuta a destina- , zione, che il giovane soldato, da Aosta ove si trovava, veniva mandato in osservazione aNo– vara e di là poco dopo a casa. È bene notare che questo bravo ragazzo colla sua pietà e la buona sua condotta aveva cercato di meritare la grazia dalla Vergine SS. Un mattino egli se n'era partito digiuno dal quartiere d'Aosta ed aveva compito un cammino di due ore e mezza, per venire a Brissogne a confessarsi e comunicarsi; in adempimento del precetto pasquale. Benchè la piazza davanti la chiesa fosse piena di gente egli non ebbe alcun ri· spetto umano di mostrarsi in divisa militare a compiere i suoi doveri di cristiano. Terzo fatto, che la damigella Roulet· mi prega notificare a V. S. come una grazia grande, ch'ella dice dovere unicamente a N. S. della Consolata. Questa pia persona, maestra a Quart-Villefranche, soffriva assai per una vena varicosa in un fianco che la obbligava ad un regime speciale; guai se ella vi con– travveniva! Erano atroci dolori di colica ogni volta. Ella abborriva dal sottoporsi ad una operazione chirurgica, unico umano rimedio al suo male. Sapendo che io, per il maggior bene dei miei parrocchiani, mi adopero a far cono– scere la benefica potenza della Consolata di Torino, venne a domandarmi che cosa avrebbe potuto fare per ottenere dalla Vergine SS. la guarigione senza soccorso di dottori. Io le consigliai l'abbonamento al periodico ed una messa, ed ella di buon grado subito fece l'una e l'altra cosa. La grazia non si fe' aspet·

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