Missioni Consolata - Dicembre 1902
198 12 eo.,so(ata teste dei parenti, mi alzai, fatti pochi passi, mi accorsi di U:n gran miglioramento. Uscii di casa il dopo pranzo, tremando e sperando: era· questione di vita o di morte; ma la fede mi sorreggeva. Non ne fui ingannato: nessun dolore io sentivo. A tagliar corto, sfidando . le minaccia dei dottori, e di uno specialmente . che mi avvertì che io commettevo una paz· zia, continuai la mia cura, raccomandandomi sempre con fede, ornai incrollabile, alla Ma– donna pietosa, e per mezzo di Lei al nostro buon Dio. L'esito fu che non perdetti più nè un atto nè una passeggiata per causa del ginocchio malato. La mia salute, anzi, parve rinvigorirsi, ed ora non mi resta che ringra– ziare il Cielo, potendo gareggiare in velocità e resistenza con persone più aitanti di me ». Ed il sig. Vigliani, esposti alcuni indizi ed :;tpprezzamenti intimi, che gli avvalorano in cuore la certezza che si tratti veramente di una grazia insigne concessagli dalla Vergine Consolatrice, e non di un caso fortuito, di una combinazione per cui il solo moto abbia po– tuto guarirlo, conchiude: «Se qualcuno par– lerà di suggestione, se non vedrà nel caso mio nulla di soprannaturale, faccia il suo comodo. In q\lanto a me ho la piena cogni– zione e sicur~zza di .non essere un bigotto nè un illuso, ma credo allo specialissimo e meraviglioso beneficio dalla Madonna rice– vuto, e che non è il primo di tal fàtta ». ~elazioni compendiate di grazia recenti DELLE QUALI FU CHIEsa LA PUBBLICAZIONE Alessilndretta (Turchia Asiatica). - CATONI GIUsEPPE, cancelliere al Consolato Inglese di Alessandretta, in ·occasione del)a nascita del suo primogenito fu sul punto di perdere la sua sposa amatissima in un col figlio; amen-· due già erano dichiarati perduti. da distinte celebrità mediche, e fra altri da un professore specialista venuto appositamente da Beyrouth. Il Catoni, che fece i suoi studi a Torino e seco aveva portato dalla nostra. città il ricordo della Consolata, nell'urgente pèricolo a. Lei fa. voto di venire a· visitare il santuario appena. gli sarà concesso dagli affari, se ottiene la salvezza di quanto ha più caro al mondo. È esau– dito, e colla moglie ed il figliuoletto già di 9 mesi, nel gennaio 1902 ha compito fedel– mente la fatta promessa. · Torino. - GIORDANO TERESA, unicamente fidando nella Consolata, si sottopose ad un'ope– razione, che i valenti sanitari del nostro ospe– dale di S. Giovanni dissero di poter tentare · solo per esperimento, essendo il male della pa· ziente (serpingite) troppo avanzato. In premio della sua fede, la Giordano usci vittoriosa dalla prova, ringraziando 'la sua celeste medi– chessa, come ella dice. Bra. - Stralciamo da una lunga lettera: « Rev.mo Sig. Direttore, «Nell'estate del 1901, affranto dal lavoro e da gravi dispiaceri, caddi ammalato di gastri· cismo; poi venne una tosse secca ed irritante, una straordinaria eccitazione nervosa, una febbriciattola rodente. La brutta parola etil;ia fu pronunciata da qualche sanitario. Mi recai a Torino e mi feci visitare da un celebre spe– cialista, primario al S Giovanni. Dopo accu– ratp esame, egli mi suggerì di astenermi dal lavoro e di recarmi in montagna: allora solo potevo aver la probabilità di guarire. Queste parole mi gettarono nella costernazione. Privo di mezzi, come potevo astenermi dal lavoro, che dà il pane ai miei bambini, e spendere per la cura in montagna? Ebbene, si - dissi - ci andrò in montagna..... alla Consolata. Pro– strato davanti alla sacra Imagine, fra singulti e lagrime esposi alla Vergine SS. lo stato mio," supplicandola ad aver pietà degli innocenti miei piccini. ' « Breve: ora che scrivo godo ottima salute ed ogni pericolo di etisia è scomparso. Oh, com'è salubre l'aria del santuario della Con– solata! Vadano a respirarla i miscredenti, e capiranno quanto sia dolce e giusto il ringra– ziamento che innalza a Maria SS. un uomo che già fu simile a loro. «VITTORIO CANALE». Torino.- !cARDI MARIA, d'anni 43, per la invocata intercessione della Consolata scampò da pleuro-polmonite giudicata gravissima da quattro sanitari, e per cui non potè essere sottoposta ad operazione per timore che soc– combesse. Offre un anello. Ozegna (Ivrea). - MARENA ANTONIO porta al santuario l'offerta di L. 25, in adempimento di voto fatto alla Consolata pel' aver salva una vacca bellissima già presso a soccombere, mal– grado le cure del veterinario, di una malattia che aveva cagionata la perdita di diversi capi della stessa mandra. · Torino. - A FRANCO PAOLA era morto di morbillo un nipotino; una sorellina di lui , benché si fossero prese tutte le precauzioni, contrasse la stessa malattia ed era in·gravis-
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