Missioni Consolata - Dicembre 1902
nobiS: Traggano: gl( incendi~ ·e la namma a tutte cose S:ppigliàndosi, arda, incenerisca "e divòri, giunta a fronte di quéste ·inura, fòrza è "che ripieghisi, e 'spenga li suoi ardori a· piè 'di'Maria: ·protegàm urbem istam. Trag.' gano le pestilenze e, lasciandosi addietro orme . di .sangue, mon'ti di vittimé si Ìtffaccino à•. queste case, for~a è che si ar~estìno, o-altrove divertano, .o nonch'altro leggermente sorvo– lino: qtii me invenerit inveniet vitam... Qui la orazione mi affretta, chè troppé cose 'debbo stringere ·in breve fasciò: taciordunque cii ogni altro benefizio, e col pensiero mi recio al secolo decimosesto, secolo ahi t~·oppo fu– nesto ·per noi, se Maria non avesse preso a difenderci. Fra.lo strepito delle àrmi ed il fremere delle genti non udite il sacrilego grido della riforma 'Che, levatosi: dalla Germania, trova eco per tutta Europa? Ahimè! vi si intima guerra alla sposa e al Vicario di Cristo, si proclama libertà di pensare, si calpesta la autorità, si bestemmiano i Sacramenti, e rom– pendo a sfrenata licenza, si profanano templi ed altari, 'si scuotono le basi dei troni; e ap– presso tutto ecco il fardello della eresia. Vedete intanto imperversare la Germania ne' suoi rivoltosi disegni, l'Inghilterra ribellarsi alla Chiesa, e Italia, già straziata da prepotenti rivali, sta per delibare il calice delle empie dottrine. Lutero, Melantone, Zuinglio, Bu– cero, Serveto, benchè discorqi di massime, si accaneggian l'Ùn l'altro, dansi mano 'ad orrida lega dove trattisi di schiantare dal mondo la Cattolica Chiesa; e tu qual eri, o Torino, in sì crudeli distrette? Ahi misera! tu eri condotta a più certo pericolo perchè meno conosciuto. Calvino, assai più astuto seminator di veleni, avvisando ·per sì ·fatte impudei).ze urtarci troppo bruscamente il buon senso, la malvagia dottrina avviluppò dimeno goffe sembianza, e la rese tanto più perfida quanto meno sfacciata·; rintanato in Ginevr:a _, mandava attorno quel suo genio insidioso Teodoro Beza a metter lacci, ed assoldare seguaci; orgoglioso di forze esce ad aperta violenza, e già dall'alpe vicina il piè movea, e come leone girava attorno bramoso di nostro sangue, già in Torino gittava la face allo in– cendio.~ ... ·o Maria, àeh non patire che i figli tuoi teco rompano-' l'alieanza de' padri loro, onde :stringere patto'colla morte e coll'infernò.' Eh non temiamo; Maria veglia a salvezza dei padri ·nostri;. èssi la amano, e ciò basta a cessare da' cittadini ogni ·sciagura. La :me– moria ancor fresca del: miracolo dell'Ostia santa rafferma i Torinesi nella credenza, la compagnia di -S. Paolo si· stabilisce a com– battere gli eretici, ed Emanuel Filiberto, re– duce da S. ·Quintino, dirizza le armi contro e'ssi, e gli 'uni caccia· alla Valle di Lucerna, gli altri al di là dei monti. Uditori, possiam noi apprezzare abbastanza cotale benefizio? perdere questa vita"mortale e caduca, alfine è poca CQSa, ma perdere la fede, unica tavola di salvamento, unico mezzo di redenzione, ah ditemi; ·che sarebbe di noi? Girate nn tratto la Europa.' a ravvi~are quanto ha potuto la ·eresia tr'a que' popoli, su cui le venne fatto imporre una volta l'orrido giogo; che stragi ha menate, che sterminii ha fatto; quante anime mandate a rovina! In tanti secoli v'ebbe forse contrada che; guasta una volta dalla eresia, sia in appresso ritornata alla fede? E se di tanti pbpoli ella ha fatto sì fier governo, fate ragione che sarebbe di noi ; ah non più vedremmo sorgere maestoso questo santuario di pace, e tanti 'alberghi di virtù, tanti chiostri di religione, tanti ar– gomenti di avita pietà, oh· Dio, sarebbon~ muti e abbandonati al .ireddo culto del Cal– vinista·. O santa fede, ~ono · del cielo, dacchè tu cominciasti a rispièndere fra queste mura, Maria dall'alto ti guardò e mantenne, ed in– naffiata col sangue dei Solutori ed Ottavii, cresciuta colle fatiche de' Vittori e de' Mas– simi, ora trionfi bella e gloriosa fra noi. Popolr una volta a te ·divoti, cangiaronsi in isprez– zatori audaci di verità; non così Torino, sempre docile alle tue leggi si reca a gloria l'avere __ a_.I!.!!,dre _q-q\l§~O _crocifisso Gesù, ed a madre, quella tenera consolatrice, e della fede ser– bata, e della vinta eresia a lei sola dona la gloria, perchè di lei è il trionfo : cunctas hae– reses sola ~nteremisti in universo mundo. L'ottenuto benefizio raddoppia la divozwne
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