Missioni Consolata - Novembre 1902

172 1ll <Zortsolata i suoi figliuoli. In altre capanne, a forma di canestro e sollevate dal suolo, si conservano le provvigioni. Gli abi.tanti dormono su pelli alzàte da terra e collocate intorno al fuoco, il quale per loro, senza vesti nè coperte, nella notte è assolutamente necessario. Il nostro· 'ingresso nei villaggi dove non fu mai visto alcun bianco, produce un mo– mento di panico e di confusione: i fanciulli fuggono; il capo ed i suoi guerrieri tremano, impotenti a rendere il saluto. Ma trascorsi alcuni minuti, visto che non saccheggiamo, nè facciamo loro alcun male, i piu animosi incominciano a parlarci; alcuni entrano fret– tolosi nelle capanne e ne vengono fuori con patate cotte, con miglio pesto, con latte acido, insomma con ciò che hanno di meglio e ce lo offrono. Poco a poco il circolo intorno a noi si fa piu fitto, e quando usciamo dal vil– laggio il capo ed i suoi figli ci accompagnano per un tratto di via, in segno d'onore, e nel lasciarci ci stringono con effusione la ma.no , non · senza aver prima sputato sulla propria palma, in aggiunta all'ocra ed al grasso di cui è già ricoperta. Tutti i villaggi rigur– gitano di fanciulli d'ambo i sessi. Ora che le, guerre intestine tra capo e capo, come · quelle contro i Massai, sono finite e che du– rando un governo europeo non potranno piu ripigliare, è probabile che la popolazione au– menti straordinariamente. Gli strumenti agricoli sono, quasi esclu– sivamente, un lungo coltello che gli indigeni portano sempre seco ed un grosso chiodo schiacciato in punta ed infisso in un manico, usato a mo' di zappa dali~ donne. Queste, come già ho accennato, compiono i lavori piu rudi e portano i carichi piu pesanti, quali vere bestie da soma. Noi, non molto distanti dalla foresta, a volte sul sentiero vediamo passare centinaia di donne curve e· ansanti sotto i fasci di legna spaccata, avviate verso il piano. I guerrieri, all'incontro, se ne vanno · in giro .cantando, sempre colla lancia in mano, e nei villaggi uomini robusti, vecchi e fan– cìulli siedono oziosi chiacchierando. Se non 'fosse nell'indole dei negri di accon– tentarsi dell'indispensabile, queste popola- zioni collocate in un clima mite e su d'un suolo fertilissimo, lavorando, acquisterebbero in breve una relativa agiatezza. Forse la ci– viltà poco a poco riuscirà a vincere questa indolenza; ora che •essi han visto che noi pa– ghiamo l'opèra loro con rupie o con stoffe (e non con fucilate a mo' di certi esploratori africani), tutti cercano avidamente lavoro da noi: lo prova, fra altri, il fatto dei 500 por– tatori offertisi per l'ultima nostra carovana. Convien aggiungere che, oltre 'i scelti, circa 300 indigeni vollero egualmente andare per conto loro fino a Naivasha, nella speranza di avere anch'essi qualche carico, tanto che i soldati del forte, vedendo arrivare quella gran turba, credettero sulle prime ad .un'in– vasione nemica e pocp mancò che non la ri– cevessero a fucilate. Come le dissi, ora siamo ancor attendati, ma a giorni smonteremo le tende per ;ibitare due capanne del famigerato Bois. Coll'aiuto di oper·ai indigeni le abbiano unite, costruen– dovi frammezzo una cappella, sulla quale abbiamo inalberata una gran croce biaccata. Davanti, a ponente, un giardinetto di banani; dietro, tutto cintato di bambù, un cortile ru– stico con tre capanne ad uso di cucina, re– fettorio e magazzino, annessi che debbono essere separati dalle capanne in cui si dorme, per non avere anche queste invase dalle ter– ribili formiche africane. Poco lungi dal recinto abbiam cominciato un orto, dove mettemmo i semi d'ortaggi e legumi portati dall'Italia. Ho scrittd a Nairobi per aver semi di caffè: aspettiamo pure il grano che dimandai a V. S., per provare se attecchisce. Chi .ci regalasse un sestante o meglio an– cora un teodolite, farebbe un'opera. In man– canza di questi strumenti, non posso garan– tire che con approssimazione di minuti primi la nostra posizione geografica, che mi risul– terebbe a gradi 37 3' di longitudine est Greenwich e 0°, 7' di latitudine sud; perciò il nostro mezzogiorno anticipa su Torino di ore 1,29. Altezza sul mare: m. 2050. l. Aspettiamo intanto il' ritorno di Karòli, per acquistare .il terreno sul quale· abbiamo fatti i nostri progetti per il definitivo nostro

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