Missioni Consolata - Ottobre 1902
158 1ll 8o11solata cosa, umanamente parlando, il trarne altret– tante donne saggie e morigerate. Eppure questo si ottiene per la massima parte di loro. È commovente ciò che di esse narra la stessa Marchesa di Barolo, la quale più volte in tempo di spirituali esercizi dovette intervenire a modérare il loro ardore di pe– nitenza. E poi basti il dire che la· casa claustrale delle Maddalena, capace di oltre 60 suore, non ha mai posti bastantl per le Rifugine che li domandano. Qual è il secreto di tali meraviglie? Già lo riconosceva la piissima fondatrice, lo dicono le suore·e le ricoverate stesse: Chi fa mira– è6li al Rifugio è la Consolata. IIi mezzo al cortile principale dell'istituto la Consolata troneggia in una grande statua. È quella che tenne un tempo il posto del– l'attuale in marmo sulla colonna votiva di fianco al Santuario, e ne è il preciso modello in scagliola (vedi incisione a pag. 157). Al tempo della fondazione essendo l'edificio più ristretto e div:ersamente combinate le parti di esso, la Marche.sa aveva anche i:p. allora fatto collocare la statua al posto d'onore, in capo al viale d'ingresso. A metà di questo viale aveva posto un magnifico quadro colla stessa benedetta effigie della Consolata, da– vanti a cui si fermava il corteo funebre, quando per,morte qualcuna delle ricoverate doveva uscire dal pio recinto per essere tra– sportata al Camposànto. Quel quadro si trova presentemente nel cortile delle probande. Un'altra immagine della Vergine SS. collocò la fondatrice nella portieria,·coll'esprel)sa in– gimìziòne che mai non ne venisse rimossa, ed un'altra ancora nel parlatqrio, d'onde pas– sano continuamente·le giovanette per entrare nell'interno della loro dimora e sempre vi resta, quasi a prenderle sotto la sua prote– zione visibilmente. ' Ogni giorno p~i nel Rifugio si recita il Rosario e si meditano le virtù della SS.Ver– gine. Vi è famigliarissima la bella ed antica invocazione: Maria Consolatrice, p1·ega per noi ed intercedi per il popolo tuo, e commo– vente è la pratica di recitare ogni sera, jmmediatament'e prima del riposo,-· tre Ave Maria colla suddetta invocazione, affinchè la Consolata difendà tutti ed ognuno dalle di- sgrazie. / Se gli occhi, gli orecchi ed i sensi tutti .sono le porte dell'anima, la visione continua delle celestiali sembianza della Vergine SS., l'ascoltarne nelle ·letture i materni consigli, il cantarne le lodi, deve certamente lasciare una profonda e dolce impressione in quelle vive fantasie giovanili, in quei duori che lo stesso precoce traviamento indica esuberanti di affetto e di sentimento. .E le care Rifugine amano veracemente la loro Madonna, e mol– tissime cercano colla loro condotta di me– ritare di più in più la bontà, di cui Ella già ha loro dato tante chiare e sensibili prove. * * * Nello scorso aprile già abbiamo di volo accennato come anche sul Rifugio risplendesse la protezione della Vergine SS. Nel 1854 il colera mieteva numerose vittime in Torino, e specialmente nel <quartiere appunto in cui sorge il Rifugio, sia per la sua posi– zione in una bassura a settentrione, sia per lo squallore delle ca~e vetuste ·e per la po– polazione poverissima. Ebbene, nell'istituto non solamente non si ebbe alcun caso di co– lera, ma neppure il più piccolo accenno ad un malessere qualvnqu,e in chicchessia. Molti dei vicini colpiti dal morbo, o almeno da dissen– terie e da altri pericolosi sintomi, non rinve– nivano datl9 stupore perVincolumità assoluta delle Rifugine, incolumit$. che esse riconob– bero a chiari segni come una grazia della Consola~. In memoria di essa, si collocò davanti alla grande statua del cortile· una piramide por– tante cinque candele, le quali si accendono nella novena solenne in preparazione alla festa del 20 giugno. Similmente vi fu posta una lampada, la cui fiammella brillainognisabato. Anche dal vaiuolo liberò la Madonna le care sue figliuole penitenti, e' cosi dai danni del terremoto nel 1884 in' modo veramente prodigioso. Ma ogni giorno - dicono le buone suore - noi tocchiamo con mano 'il vantaggio grande che la nostra F'ondatrice ci fece met-
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