Missioni Consolata - Ottobre 1902

1.2 eoflSO[ata 155 fonti di moto e di vita, scoppiano se il calore cresce di un grado al di là del limite segnato;, le sostanze venefiche, destinate a riproqurre sui tessuti i colori dell'iride, .possono da un istante all'altro tingere in nero mille coltri mortuarie. * * * Spesso si parla dell'accordo da stabilirsi tra la scienza e la fede, tra la sicurezza che dànno i ritrovati del progresso e la fiducia in Dio. Inutili ricerche! Tra tutte queste cose non vi fu mai altra discordanza, all'infuori da quella creata dall'insipienza e dalla su– perbia degli stolti. Non dimentichiamolo, e ci persuaderemo allora che senza la divina assistenza nessun moderno ritrovato può garantirci l'incolumità della nostra persona, la sicurezza dei nostri averi, la tranquillità del domicilio famigliare e la prosperità dei nostri campi, dei nostri traffici, delle nostre officine. Prima che nelle mani degli uomini, poniamoci sotto l'egida dell'Onnipotènte il quale tiene in pugno la salute e la ruina, la vita e la morte del– l'uomo e di tuttto quanto ebbe primamente ' da lui l'origine e la causa dell'esistenza. Che se la maestà di Lui ci spaventa, se talora non osiamo chiedergli che ci risparmi i flagelli che sappiamo aver meritati le no– stre colpe o quelle dei nostri fratelli, andiamo alla mediatrice che Iddio stesso 'ci ha data, andiamo a Maria. Invochiamola. sotto il t,itolo di Consolatrice : quale altro sarebbe più atto ad impietosirla verso chi prova e teme le tante miserie, che fan della terra una valle di lagrime? Ma non aspettiamo il momento del danno, quando ci curva il servile timore; . prima che il flagello rombi sul nostro capo scongiuria– molo, affida.ndoci affettuosamente all'amore della Madre. Nel sereno della calma provve– diamo ad allontanare il nembo tempestoso,; nella gioia pensiamo ad evitare il dolore; nella sicurezza della pace prepariamoci a vin– cere nei futuri combattimenti, ponendoci sotto il celest.e manto della Consolata, quali predì· letti suoi figliuoli. Ed il mezzo a ciò? - chiederà forse taluno. Ma chi non sa come si conquisti il cuore d'una madre? Coll'imitare i suoi esempi, col seguire i suoi consigli, col circondarla di tutte le te– nere premure dell'affetto figliale, offrendole i fiori della preghiera e qualche piccola parte dei frutti delle nostre sostanze avite o del nostro lavoro. Maria tramuterà i nostri fiori olezza,nti in celesti benedizioni, ed i nostri doni, restituitici dalle mani di Lei, saranno quali balsamici . granellini atti a preservare i nostri grandi o piccoli tesori, e noi con essi, dai tanti mali che minacciano la nostra esi– stenza e ·}a nostra prosperità. LA OOHSOLATA AL ~IFUGIO Je»&:ll Lo spirito ed il c~tore della Marchesa di 1/arol(J - Il Rifugio ed il Rlfuglnò - , P.rigio– ••iere volontarie - Il segreto della saggezza– La Consolata dopperhttto - Nè colèra n è va– iuolo - .Incendi cke si spengono da sè - Una cervellina j'ort~tnata - UH ·proiettile umano ù•nocuo - La grazia più preziosa. ' Torino è chiamata per antonomasia la città della beneficenza, e non solo all'Italia nostra ed all'Europa, ma a tutto il mondo civile porge il modello di istituti in cui la carità cristiana è esercitata sotto tutte le sue forme, rispondendo ai più svariati bi· sogni. Qnesta sua pia e gloriosissima fama, la città uost~a deve in gran parte al cuore · eletto ed al grande ingegno d'una donna: la Marchesa Giulia Falletti di Barolo. Forte figliuola di quella Vandea che ha scritto nella storia una pagina così bella colla sua fede robusta al pari del suo pa– triottismo, Giulia Colbert, divenuta la Mar· chesa di Barolo e cittadina piemontese, sentì subito il bisogno di espandere nella nuova sua terra quell'energia per il bene, che col sangue e coll'educazione aveva avuto in spi· rituale retaggio dalla nobile sua stirpe. A questa Donna illustre i posteri ricono-

RkJQdWJsaXNoZXIy NTc1MjU=