Missioni Consolata - Ottobre 1902

166 la - <Zo.,solata CiQIB==;;oc-=~"""'=os.s~· '5bt e· ~===-=· x;~~!i;il;::;!"""=;;oc...,.===,,...==D:ID ~elazioni compendiate di grazie recenti ~ DELLE QUALI fU CHIESTA LA PUBBLICAZIONE ~ La Loggia. - VIRGINIA LEVERA nell' Ot– tobre 1900 fu presa da male ad un occhio, il quale perdurando per mesi ed aggravandosi, la indusse a venire a Torino per consultare diversi rinomati specialisti. Il male fu qua– lificato p'er congiuntivite granulosa, e la pa– ziente fu avvertita che ~e non si sottometteva ad una pronta e rigorosa cura in qualche ospedale oftalmico, correva serio pericolo di perdere l'occhio malato. Sgomentata da tale rresponso, la Levera corse al santuario della Consolata, della quale era divota fin dall'in– fanzia, e le fece varie promesse per ottenere· di guarire senza fermarsi all'ospedale, cosa ·che le dav!t un vero terrore. La Vergine Con– solatrice l'esaudì pienamente , e la Levera ritornata a compiere le fatte promesse, pubbli– camente rinnova a Maria SS. i suoi ringra– ziamenti. Susa. - « In ora di terribile frangente, ri– eorsi con fiducia alla Vergine SS. della Con– solata, e mentre il pericolo di grave iattura personale a me, e per altri, pareva imminente, venne trovata una via di soluzione. Ricono– scente .alla dolcissima Vergine Maria, invio la mia piccola offerta per una messa al santuario, fiducioso che la divina Consolatrice mi con– tinui la sua benigna protezione. «Avv. CESARE NAPOLI « Direttore del Rocciamelone ». Tòrino. - In adempimento di voto, conse– gniamo il ricordo promesso alla Vergine SS.. della Consolata, che a me serbò la moglie ed ai miei figli la madre FELICITA CHIAPPO· .A.RIETTI, colpita nel Giugno ·1901 da gravisima malattia con pericolo di morte. CHJAPPO Cav. FELICE e famiglia Bastia. - MANFREDI BIAGIA nell'imminenza di un evento che si annunziava laboriosissimo e pericoloso assai, udì dai tre dottori radu– nati a consulto dichiarare necessaria la per– dita della creatura, se si voleva salvare la madre. Ma ella a tale condizione non volle sa– pere di operazioni; nè di medicine, e rimise la vita sua nélle mani della Consolata, disposta •a morire anzichè ad esser salvata sola Nella Vergine SS. fidando, si abbandonò rassegnata .alle risorse della natura. .Ogni cosa successe prosperame_nte, contro ogni umana speranza; la Manfredi poco tempo appresso, nonostante una sua cronica malattia di cuore, potè la– sciare il letto ben rimessa, mentre il suo bambino godeva ottima salute. Torin~. - ~EPORE BARTOLOMEO, d'anni 27, a fine d1 ag~mstare una pompa era sceso in un pozzo sito nella casa al n 12 di via Mer– eanti, e profondo 12 metri. Un garzone che doveva calargli la greve cassetta di zinco con- tenente i ferri del mestiere, se la lasciò sfug– gire di mano mentre la legava ad una corda cosicchè essa precipitò a 'piombo sul capo del disgraziato pompista, il quale s'accasciò ran– tolando. E' tratto sollecitamente da.l pozzo e, come corpo morto, portato al S. Giovanni. -E' questione di un'ora o due, dice il medico che primo lo visita. -Ad ogni modo gli si pra– tica la trapanazione del cranio. Ma l'ammalato non dà speranza alcuna, anzi gli si sviluppa la risipola nera, segno funesto. - Un mira– colo soltanto lo. può salvare - dicono i sani– tari curanti. Ed il miracolo venne dalla Con– solata: fin dal primo momento che riacquistò i sensi il povero Lepore a Lei ·si era racco– mandato, promettendole un cuore. Il 28 di– cembre già. lo portava egli stesso, e grande, al santuario, completamente guarito, anzi fresco e sano come vuole l'età sua. Ghislarengo (Vercelli). - « Tormentata da più d'un anno da mal di schiena, mi votai all!t Consolata per ottenerne la guarigione, promet– tendo L. 25 per 1y4 di mq. di marmo. Senten– domi ora perfettamente guarita, con gioia invio la somma, unitamente all'importo d'abbona– mento al periodico. · « MARIA GumETTI CoRONA ». Cavour.- SANTIANO MARIA, avendo per in– tercessione di Maria SS. Consolatrice ottenuta la guarigione del suo bambino Ernesto da male ad un occhio, già dichiarato perduto da diversi medici, nel compiere le fatte promesse porge pubbliche grazie alla Vergine tauma~ turga, pietosa sempre ai suoi devoti. . Bor~aro Torinese. - Nell'Agosto del 1901, 1~ dodicenne BoucH VINCENZO fu colpito dal tifo, che in breve lo pose in gravissimo pe– ricolo di vita. Il povero ragazzo alla madre che gli stava accanto oppressa dal dolore agitata da terribile ansietà, dice: - Mamma: preghiamo la Consolata: vedrai che Ella mi guarirà. - La madre, commossa dalla fede e dalla pietà del fi~liuolo suo, lo vota di buori grado alla Vergine SS.; ed in breve tempo ha la indicibile consolazione di rivederlo ve– geto e vispo come prima. Vincenzino, ricono– scente, offre un cuore d'argento alla celeste sua Benefattrice. Cuneo. - MARIA QuARANTA-DEMICHELIS già da sette anni ammalata di delicata malattia interna, in seguito·àd uno sfortunato incidente and~ sogge_tta ad abbonda?-ti emorragie, ad acuti dolori al ventre ed a1 fianchi, a cui si aggiu~sero poi la dispepsia; ed un incipiente mal d1 cuore. Per colmo d1 sventura, le parti interne cominciarono ad incancrenirsi. . Riu– scite infruttuose alcune piccole operazioni ten– ·tate nella città natale, la Quaranta fu traspor– tata al Mauriziano di Torino, per vedere se era possi·bile l'asportazione dei visceri infetti. Qui i dottori valentissimi dichiarano che la paziente è oramai incapace di sopportare una operazione di tal fatta, che non v'ha più ri– medio. Ella mette ogni sua speranza nella

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