Missioni Consolata - Ottobre 1902

164 J1l 8o11so.lata ~~~~~~~~~·~~~~~>~~~~c~~~~~~--~~~~~~----maco una dolorosa operazione chirurgica per ripa– rare ai guasti. Il povero Leandro è ridotto così deboluccio: vi resisterà? I suoi genitori pi~ non ne dubitano ora; la Madonna provvederà anche a questo. A Lei ricorrono con nuovo fervore e ne hanno una nuova segnalatissima grazia. Ogni cosa riesce a buon esito e Leandro, perfettamente guarito, è ritornato il bimbo paffutel~o e vi· vace d'una volta, gioia e conforto del babbo e della mamma, ricordo viv~nte ad essi della bontà della Consolata e della riconoscenza che Le debbono dimostrare, educando cri– stianamente il loro angioletto. Torino. - PESCHIERA CARLO, negoziante in vini, esercitava il suo commercio in società con certo Bruno Natale. Un giorno, essendo loro arrivati dalla ferrovia tre grossi carri carichi di botti mentre il Bruno era assente per affari del commercio, il ·Peschiera, uomo . a.ttivo e robustissimo, volle da solo scaricare il vino. Già erano le 6 pomeridiane e ancora gli rimanevano a vuotare due grossi fusti. Egli si diede perciò ad affrettarsi più e più nel suo lavoro; desideroso di sbrigarsene e tutto infervorato nella bisogna, come in tali casi succede, più non badava tanto per lo sottile al modo con cui· se la prendeva, ai pericoli cui poteva esporsi. Le due botti stavano sul carro abbassato in pendenza sul davanti; il carrettiere aveva tolto le funi che le assicuravano, sicchè esse erano trattenute soltanto da un mattone. Il Peschiera sale sul carro per stappare la prima botte; ma il tappo era tanto addentro e tanto giusto che non voleva venir fuori. Batte di qua, batte di là, tira, scuote a:ffin di spostarlo; finalmente in uno sforzo, senz'accorgersi, il negoziante appoggia un piede sulla botte già cosi male assicurata. Il mattone, frantumato dalla spinta e dal peso, si stritolò ed il pe– santissimo recipiente, vinto quell'ultimo fra– gile ostacolo alla sua caduta, incominciò a rotolar giù dal carro. Il Peschiera, da uomo pratico e sveltissimo ch'egli era, saltato a terra in un baleno, si collocò davanti alla botte e cercò di accom- pagnarla bel bello, facendola rotolare, come su.due rotaie, sulle sbarre del carro. La_ma– novra procedeva benississimo, il bravo lavo– ratore già traeva un sospiro ai soddisfazione, pensando di aver salvato il suo vino dallo sperperarsi ... Quand'ecco, inciampando nel gancio, la botte fa uno sbalzo improvviso e precipita al suolo, cogliendo sotto di sè un piede del povero scaricatore. Egli ebbe ancora tanto sangue freddo da rimuovere la botte, liberandosi; poi si diede a gridare che gli si portasse acqua. Ma im– merso appena in un secchiello il piede offeso, · cadde a terra svenuto. Un medico chiamato d'urgenza, lo fece trasportare sul letto e si diede a visita~lo con ogni diligenza. Il colpo era stato così tremendo e poderoso, che il piede disgraziato era pesto e schiacciato in orribile modo. La gamba si era spaventosamente eu– fiata e non presagiva nulla di buono: secondo il parere del dottore era inevitabile un'am– putazione. In così grave pericolo, il disgraziato Pe– schiera rivolse il pensiero alla Consolata, la invocò fervidamep.te e si sentì nascere in cuore una grande speranza di poter guarire senza ridursi ad essere un povero mutilato, incapace al lavoro. Le promise che se riusciva ad evitare l'amputazione, i suoi primi passi sarebbero diretti al santuario, per ringraziare la SS. Vergine e farvi celebrare una messa. Da quel momento egli cominciò a migliorare, e sebbene la guarigione procedesse, com'era naturale, assai lenta, tuttavia presto fu eli– minato il pericolo di dover troncare la gamba o almeno il piede; non si produssero infezioni nè le complicazioni di risipola o d'altro male, così frequenti nelle gravi lesioni traumatiche. Il 3 agosto il Peschiera si sentiva già èosi bene, che, trascinato dall'abitudine e dal me– stiere, volle provarsi a portare una brenta.di vino ad un cliente del magazzino. Ma fatto poco cammino, provò così acerbo dolore alla sua gamba che solo con mille stenti, aiutato dalla sua grande forza di vo· lontà, pervenne a recapitare il vino ed a tra– scinarsi di ritorno a casa, La gamba erasi di nuovo fatta così dura e gonfia che egli

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