Missioni Consolata - Ottobre 1902

... 162 ]li 8of)solata Q ~ ~ ~ Q di affettoverso laVergine Consolatrice, ep: ~ immagine la segue, conservando anche nella derne la devozione, anche in memoria delle nuova dimora il suo posto, d'onde diceva a tante lagrime davanti a Lei versate dal loro tutti, come la sposa dei S. Cantici: Posuerunt amato cardinale e dei celesti conforti da lui me custodem. trovatipregandopressoquella santaimmagine. Ed ecco come in un lembo della gentile To– scana, fra le naturali pittoresche bellezze dellà Versilia, accanto all'effigie della Ma– donna del Bell'Amore, quasi complemento a questo titolo, la Vergine SS. sia rappresentata sotto il titolo della Consolata. La Provvi- denza divina ·che sulle ali del vento porta anclie in regioni assai lontane dalla pianta materna semi preziosi, si è servita del vento cocente della persecuzione contro un illustre principe ·della Chiesa, per trapiantare da Torino nella Vérsilia il culto antichissimo e glorioso della Consolata. La regione così segnata e benedetta da Dio curi sempre più il seme prezioso, e lo vedrà giganteggiare in albero dalle ombre refrigeranti e dai frutti dolcissimi di Paradiso. La Consolata fuga i ladri Un antichissimo quadro della Consolata stava; da chi sa quanto tempo, là sopra l'uscio ·della portieria. L'immagine venerata · dai casigliani, aveva spesso accesa la lam– padina che le pendeva accanto; era adorna di alcuni cuori e d'un quadro votivo. Ma quella casa un giorno fu venduta ed il nuovo proprietario, amante dell' eleganza, fa tutto rimodernare ed ordina che il quadro, invero assai deteriorato e poco artistico, sia tolto. Tra gli inquilini v'è una buona famiglia, torinese nell'anima, e che professa perciò un culto specialissimo·alla Consolata. Essa prega che le si dia il quadro condannato; lo ottiene subito, lo fa ripulire e lo colloca nell' anti– camera del suo alloggio coi relativi ornamenti. Qualche tempo dopo trasloca, ~a l' antica l E che la Madonna ben adempisse al suo ufficio lo attestano innumerevoli fatti, che la pia famiglia ha registrati, conservandone la memoria scritta nell' archivio domestico. Tra essi, per ora, ne scegliamo uno gra– ziosissimo. Una sera d'estate l'unica figliuola della. vecchia signora, che con lei compone tutta. la famiglia, per vÒlere espresso della mamma, esce colla persona di servizio a prendere una. boccata d'aria fresca. Però, per non lasciarla sola, prega una buona donna del vicinato,. chiamata spesso per qualche lavoro, a tènerle compagnia e questa volentieri vi si presta. Ma passata appena una mezz' oretta la vecchia signora le dice: - Vattene anche tu a passeggio, tanto e -tanto io non abbi– sogno di nulla adesso: - Oh, madama, che cosa direbbe la si– gnorina, che sta tranquilla appunto perchè mi sa qui con lei? . - Se io ti mando, che cosa avrebbe essa. da dire? - Certo, lei è la padrona; ma la sua. figliuola, per il gran bene che Je vuole, de– sidera che ella non stia sola. Non si sa mai..• Se crede, me ne andrò in cucina, prpnta ai · suoi ordini. - Ma se non ho ordini da darti. E poi, che cosa vuoi che mi capiti? Sto benissimo ;. ora faccio conto di dire ancora. alcune pre– ghiere e poi mettermi a letto. - Non vorrei esserle importuna, ma... - - Va, va, ti dico, e sta tranquilla. Alla buona donna non rimase che ubbidire;. passando per l'anticamera, però, si volse alla Consolata, dicendole col cuore: - Custoditela Voi, Madonna santa! E recitò tre Ave Mmia. avviandosi alla sua soffitta. La vecchia signora fece come aveva detto ~ recitate le sue orazioni, si coricò. Era in letto– da pochi minuti, quando sente una forte scam– panellata. Chi può essere a quest'ora? Visite non ne aspetto... Oh, chi vuole da noi qual-

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