Missioni Consolata - Settembre 1902
~~nsoiata PERIODICO RELIGIOSO MENSILE O/l'erte per Tampliamento del Santuario. ~ 'ziel d'un avanzame.=uale, fermandosi I Missionari della Goqsolata dapprima in qualche regione confinante N E LL'AFRICA EQ U ATORÌ ALE coi Galla, ma meno lontana dalle comuni- cazioni col mondo civile, e di qui avan- _ zarsi più tardi passo passo sino ai paesi Galla. Il primo progetto, se per qualche lato pareva attuabile, presentava pure gravi difficoltà. Occorrevano mesi di viaggio in carovana, attraverso a località rnalsanissime, tra popoli selvaggi e !a– droni e, dopo tutto, colla prospettiva di non potervi forse arrivare, come suc– cesse a parecchie spedizioni depredate e massacrate dagli indigeni. Nondimeno, fermi nell'idea di tentare l'impresa, si fecero molte pratiche per aver informa– zioni, appoggi e difesa a tale intento: pratiche assai lunghe e laboriose, e che non furono scevre di penose delusioni. -- Due volte già su questo periodico abbiam fatto parola del nuovo Istituto della Consolata per le missioni estere. La prima nel novembre 1900, annunzian– done l'erezione, fatta dal Rettore della Consolata, con l'approvazione, encomio ed appoggio degli E.mi Arcivescovi e Vescovi delle provincie ecclesiastiche di Torino e Vercelli. La seconda nel luglio dell901, quando fu benedetta ed aperta al pubblico la cappella dell'Istituto in Torino, Corso Duca di Genova, n. 49. Dicevam·o allora che il primo campo apostolico assegnato ai nuovi missionari erano i popoli Galla, abitanti a sud del– l'Abissinia sin presso le rive del fiume Tana. Per riuscir in quest'opera d'evan– gelizzazione si studiarono due progetti. Quello d'andar difilato dalla costa fino a queste località ed ivi stabilirsi, e quello Gravi ragioni militavano invece a fa– vore del secondo progetto, per cui già si propendeva ad adottarlo, quando soprav– vennero difficoltà poÌitiche, che sarebbe troppo lungo enumerare, ma che asso– lutamente obbligarono a questa scelta.
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