Missioni Consolata - Settembre 1902

136 11' eof}solata QQB;--~·~--~~ o nostra impresa su questo suolo di cui Ella ha voluto già la sua parte, proprio sul luogo d'onde prendiamo le mosse? Pure lasciando con rimpianto la città dove Maria SS. ha voluto che in nome suo fos– simo tanto ben accolti, sospiriamo l'ora di imbarcarci per Mombasa, e di là colla fer– rovia dell'Uganda portarci direttamente a N yrobi, dove organizzeremo la carovana per la nostra destinazione. V. S. ci benedica e tutti alla Consolata ci aiutino colle loro preghiere. BZ<O Z< m.mo ed aff.mo Teol. FrLIPPO PERLO. II. In rotta per Mombasa Di ttuovo itt mare - I ttostri compagtti di viaggio - Itt balia dei mottsotti - Sbarco a Mombasa - I goattesi - La città e la sua Missiotte- La vettura e/te 'l'rema- Utt batt– ckiere modello. Mombasa, 11 giugno 1902. Rev.mo ed amat.mo sig. Rettore, I trasporti tra Zanzibar e Mombasa sono fatti dal Giuba, un battello a vapore desti– nato primieramente pel servizio governativo su queste coste, ma che riceve pure qualche volta merci e passeggieri estranei al governo. Noi avendo saputo di una corsa che stava · per far da Zanzibar a Mombasa sir Charles Eliot, console generale di Zanzibar e gover– natore dell' East Africa P1·otectorat, delibe– rammo dì approfittarne. Fissammo i nostri posti e giovedì 5 giugno, nel mattino, im– barcammo il bagaglio ; alle 3 l 12 pomeri- ' diane, con Monsig. Allgeyer e due giovani neri, fummo a bordo. Avevamo o:fficiatidiversi indigeni ammogliati per farli venire con noi, ma siccome quand'essi sono cristiani è la moglie che comanda, questa trovava che a Zanzibar c'è meno lavoro e minori pericoli che nell'interno e ricusava di partire. Li lasciammo dunque nella loro beata pace. Sce– gliemmo invece i due migliori giovani della Missione, già fidanzati, ma che per la giovane età non possono ancora ammogliarsi. Il loro corredo consiste in una lunga camicia e per le solennità una giubbetta: il più anziano fu pure regalato dal P. Lutz d'un paia di scarpe usate. Non hanno una vera professione, ma capiscono 'un po' di francese, parlano kiswaili e sono obbedienti. Fu convenuto di pagarli due rupie al mese (L. 3,50 circa) e li man– terremo. Se dopo un anno ne_saremo soddi– sfatti, allora da Zanzibar ci si invieranno le fidanzate per sposarli e li regaleremo di qualche rupia per mettere su casa. Siamo i soli passeggeri del piroscafo, il éui servizio è fatto tutto da goanesi cattoÌici. Il capitano, un antico missionario protestante, se l'intende benissimo conMonsignore, essendo più volte stato all'ospedale cattolico in cura. A bordo aspettammo fino alle 6 112; final– mente sir Eliot arrivò. Fummo a lui presen– tati dal cav. Pestalozza, dal quale dovemmo 1 purtroppo separarci e ne provammo reciproca e visibile commozione. Si parte. Fino alle 10 costeggiamo l'isola e ci sembra di scivolare sul ghiaccio; ma appena l'Oceano Indiano appare libero, comincia un rullìo tre– mendo; se coricati secondo l'asse del basti– mento si rotolava come su di una china; se di traverso, ogni minuto le gambe erano in alto e la testa in ba:sso e poi viceversa. Fu un curioso lavoro tutta la notte, per tenerci press'a poco in una posizione ragionevole. n battello è fatto per le costiere ed i fiumi del– l'interno, e perciò interamente piatto, quindi ogni onda un po' grossa lo travolge a suo. talento. Finalmente alle 7 del mattino si arriva a. 1 Mombasa, guadagnando così parecchie ore sugli altri piroscafi. Ci attendeva il Padre Schmidt sup.re e proc.re della stazione di Mombasa. Questo nome si scrive ora gene– ralmente con una sola s, ma si pronuncia Mombassa. È un'isola un po' elevata, che in una passeggiata di 3 ore si può circonvaJlare. N el centro, e sul punto più alto, è ora fon-– data la nuova Missione cattolica .poco lungi dalla protestante: Una viva commozione ci tocca il cuore

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