Missioni Consolata - Agosto 1902
1ll 8o11s-olata 117 . QQe~----~~~~·~~~~~r---~~~~; ,~~~~~~c.-.-~~o rècchi punti·è un -trittico le cui parti minori, che si ripiegano sulla maggiore, sono ad essa attaccate con un pezzo di corda comune. Così ripiegata la tavola ha 41 cm. di altezza per 26 di larghezza. Le parti laterali o sportelli portano la figura del Redentore, quella di S. Giorgio, patrono della nazione abissina, ·up. gruppo di anime purganti, il Crocefisso con Maria SS. e S. Giovanni e una figura · di re in atto di benedire, che potrebbe essere Davide padre d.i Salomone, preteso capostipite della dinastia di Menelik, Il Raffaello in'digeno che così ingenuamente imitò lo stile della scuola bizantina, non ha vergato il suo nome sull'opera sua. Sarebbe certo interessante conoscere questo nome e . più ancora la storia del santuario diKerseber, ma molto probabilmente questo rimarrà un pio desiderio. Il rozzo qua:dr-ò però getta una nuova luce su di un argomento per noi interessantissimo. A prima vista si scorge come la Madonna di -Kerseber .si accosti al tipo della Conso– lata, sia nell'atteggi~mento delle "due figure della Vergine e del Bambino, sia nella ca– ratteristica della stella raggiante sull'omero - destro, pàrticolarità· assai rara nei quadri di Madonna. · Da tempo, certo per disposizione della Divina Provvidenza, senza che esse siano state provocate da apjJOsite indagini, emer– gono· indizi che la Consolata- è conosciuta nell'Abissinia. Un soldato piemontese fatto prigioniero alla batt"aglia d'Adua, aveva ri~ cevuto pochi giorni innanzi e teneva nella tasca della giubba una lettera di su'a madre -con entrovi un'immagine della Oons~lata. Caduto nelle mani degli 'Abissini, egli ebbe salva la vita e potè ottenere aiuto dalle famiglie indigene mostrando loro quell'im- - . magine, che riconoscevano con segni di gioia e mostravano di tenere in venerazione. · Nella scorsa primavera il venerando Padre Michele da Carbonara prefetto apostolico del– l'Eritrea, essendo di passaggio per Torino, veniva a far una visita al nos.tro santuario. Questo dotto e zelantissimo missioJ;lario, verso cui l' estimazione di ogni ordine di persone cresce in ragione della sua modestia, ci por– tava consolantissime notizie sull'incremento che fra i poveri negri va prendendo la qi– vozione alla Vergine sotto il titolo delle Consolazioni, incremento che si direbbe piut– tosto una rinnovazione, confermando così autor~volmente quanto in proposito già ci aveva narrato l'anno scorso una suora tante pia quanto attiva ed intrapren~ente, addetta alla Missione dell'Asmara (Vedi incisione a pag.118). . Suor Gertrude Canovi, dell' Istituto di S. Anna di Piacenza, ci scriveva: « Nella nostra chiesa dell'Asmara noi ab– biamo dedicato un altare alla carissima nostra qonsolata, un altare che per noi rappresenta il più dolce lembo della no_stra patria. Siccome qui tutto è povero, anche l'immagine della _ :postra·Madonna, nell'insieme, non è per nulla più bella e vistosa dei quadri che, o~nano gli altri altari. Eppure, si vuol credere? I nostri buoni negri passano indifferenti da– vanti alle altre sacre figure, ma s'arrestano sempre davanti alla Consolata. Ed anche i non cristiani sono attratti da non so. qual dolce fascino dinnanz' a Lei. Danno-in escla– mazioni di gioia, se l' aàditano· l'un r :altro, cogli atti di chi ritrova un personaggio co– nosciuto altra volta e di cui si serbà gradito · ricordo. Ed a modo loro ossequiano la. Ver– gine e la invocano, senza bisogno di incita– mento». La stessa cosa, come accennammo, ci rac– contò il Padr.e Michele d'aver veduto le mille volte nelle misere chiese dove egli va intro– ducendo la divozione, a lui carissima, della Vergine Consolatrice. Dapertutto i negri · gioiscono al mirare la sacra effigie e la sa_– lutano con rispetto, come una figura nota e diletta (l). (l) Quest'articolo era già in corso di stampa allorchè ci pervenne una lettera del medesimo Ven.do Padre Michele in data 5 luglio da Keren. In essa egli ci chie– deva parecchie copie della nuova oleografla grande della Consolata dicendo: <Esse mi abbisognano per collo– • carie in alcune nuove cappelle, che si vanno erigendo <qui per secondare il risveglio che si è manifestato tra <queste popolazioni di. fHr ritorno al grembo della <Uhiesa cattolica. N el pres_cegliere quest'immagine c della Cons, Jata ho il mio motivo, ed è perchè veggo c.ogni·di più quanto essa, che è nella chiesa d'Asmara <(Vedi incisione· Veduta di Asmara- a pag. 120). at– e tiri a sè l'attenzione dei Cofti scismatici •.
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